Consiglio comunale

Sì al patto con l'Hockey Club per il futuro della Resega

Approvata la concessione di un diritto di superficie ai bianconeri – La sinistra era contraria – Badaracco: «È l'HCL che fa un piacere a noi, non il contrario»
Giuliano Gasperi
06.07.2022 06:00

Municipio e Hockey Club Lugano chiamano, il Consiglio comunale risponde. Lo fa approvando due messaggi decisivi per il futuro della pista di ghiaccio. Ma andiamo con ordine, partendo dal diritto di superfice di sessant’anni sul terreno della Resega che la Città, grazie alla decisione di ieri, potrà concedere all’HCL. Su questo fondo il club prevede di realizzare a spese proprie un nuovo blocco centrale, così da portare sotto un unico tetto la sua organizzazione amministrativa e ampliare gli spazi dedicati all’operatività della prima squadra.

PS, Verdi e Movimento Ticino Lavoro erano contrari, tra le varie ragioni, per il calcolo del canone d’affitto (19 franchi al metro quadro, 12 mila annui) che in base al valore del terreno, a mente loro, avrebbe dovuto essere ben tre volte superiore. Ma l’opposizione non era solo una questione di soldi. «Il suolo pubblico è una risorsa preziosa - ha evidenziato Marisa Mengotti (Verdi) - e mi chiedo se lo stesso trattamento verrà riservato anche ad altre associazioni sportive e culturali».

Oltre alla convenzione sul diritto di superfice, il Legislativo era chiamato ad esprimersi sui 410 mila franchi per progettare il rinnovamento degli impianti di produzione del ghiaccio e di altre componenti della Cornèr Arena (ad esempio la realizzazione di nuovi spogliatoi per la prima squadra sotto la Curva Nord). «La Resega ha ormai trent’anni e fatica a tenere il passo rispetto ad altre piste» ha sottolineato Paolo Beltraminelli (Il Centro, nuovo nome del PPD). «L’Hockey Club Lugano vuole investire, e con la sua presenza valorizza la struttura». «Non siamo noi a fare un piacere all’HCL - ha sintetizzato il municipale Roberto Badaracco - ma l’HCL a fare un piacere a noi. La struttura sta diventando sempre più vecchia e loro, grazie al cielo, hanno deciso d’investire per modernizzarla». Raoul Ghisletta, protagonista di un battibecco con Badaracco, ha replicato insistendo sull’affitto: «Facendo un confronto con quanto si chiede ad altri enti (la sinistra citava i 25 franchi al metro quadro fissati per la Cooperativa Lambertenghi, una non profit, ndr) è chiaro che qualcosa non quadra».  

Conti meglio del previsto

La sinistra ha dovuto arrendersi ai numeri anche su un altro tema: il Consuntivo, che ha ottenuto luce verde. Difficile che fosse di un altro colore: il risultato, un avanzo di 6 milioni, è stato di 26 migliore del previsto. Solo PS, Verdi e Più donne hanno detto noi ai conti, ma non per motivi finanziari: nel documento, a detta loro, mancava il riferimento a un evento che ha scosso il 2021 della Città, vale a dire la demolizione dell’ex Macello. «Non è questa la sede per riaprire la discussione», è stato il pensiero espresso dagli altri gruppi. «Noi non smetteremo mai di cercare di capire cosa è successo» ha replicato il capogruppo dei socialisti Carlo Zoppi.

Tornano alle cifre, il Consuntivo ha fatto registrare una crescita del gettito fiscale di 16 milioni rispetto ai dati accertati del 2020, soprattutto grazie alle solite (ma solite ancora per quanto tempo?) sopravvenienze degli anni precedenti. «Se le sorprese sono positive, va bene - ha commentato Raide Bassi (UDC) - ma sarebbe auspicabile presentare un preventivo più aderente alla spesa». «Un preventivo comunque buono - ha riassunto Luca Cattaneo (PLR) - il Municipio e in generale il Comune hanno dimostrato la loro capacità di resilienza di fronte agli eventi negativi globali». «Però - ha ammonito Lukas Bernasconi (Lega) - bisogna tenere sempre sotto controllo i costi, che una parte della politica vorrebbe sempre aumentare: più servizi, più tutto, senza preoccuparsi delle conseguenze». Un avvertimento è giunto anche dai banchi de Il Centro con Lorenzo Beretta Piccoli: «Sulla riduzione del debito verso terzi (che ammonta ancora a 876,4 milioni, ndr) c’è stato poco spazio per intervenire, ma bisogna fare attenzione, perché i tassi di interessi potrebbero aumentare». 

«Abbiamo davanti degli anni d’incertezza - ha ammesso il sindaco Michele Foletti - e dobbiamo cercare di usare i soldi nel migliore dei modi, soprattutto per aiutare le fasce di popolazione più fragili». A tal proposito Zoppi (PS) ha invocato «una politica sociale e ambientale diversa» da parte della Città. In particolare, il capogruppo socialista spera in una svolta a livello energetico e di promozione della mobilità sostenibile. Tamara Merlo (Più Donne) ha invece sottolineato la mancanza di un dicastero specifico per la parità di genere: «Crearlo sarebbe un segnale forte a favore delle donne, soprattutto quelle in difficoltà».

Passaggio di testimone 

La seduta di ieri ha visto anche la nomina del nuovo presidente del Consiglio comunale: Gianmaria Bianchetti (Lega, affiancato dalla vicepresidente liberale radicale Morena Ferrari Gamba) che ha preso il posto di Tessa Prati (PS). «È stato emotivamente faticoso, non lo nascondo - ha detto la socialista - La mia inesperienza a volte mi ha fatto inciampare, ma ricoprire questo ruolo mi ha fatto crescere, ed è stato per me un onore».

«Fa un certo effetto...» le prime parole da presidente di Bianchetti, che ha poi rivolto un invito ai colleghi: «Là fuori i nostri elettori si aspettano che noi interpretiamo le loro istanze, le loro aspettative, le loro difficoltà». Un pensiero, Bianchetti, lo ha poi dedicato a Marco Borradori, compianto sindaco scomparso nell’agosto di un anno fa. 

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