L'analisi

Sì, viaggiare: gli svizzeri pensano (sempre) alle vacanze

Nonostante l’aumento dei costi e l’inflazione, per il 2024 più della metà della popolazione ha già pianificato almeno tre viaggi – In pochi scelgono una meta «casalinga»
© CdT/archivio
Red. Online
06.06.2024 09:25

Primo comandamento: le vacanze sono sacre. Lo dicono gli svizzeri. Nonostante l’aumento dei costi dei viaggi e l’inflazione, per il 2024 la stragrande maggioranza della popolazione ha in programma diverse vacanze: il 92% degli adulti vuole fare almeno un viaggio, oltre la metà ne ha previsti già tre. È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo di Comparis. La metà degli intervistati spende più di 1.000 franchi per le vacanze. «L’elevata propensione a viaggiare evidenzia quanto la mobilità e il relax siano importanti per la società», spiega Adi Kolecic, esperto Comparis in mobilità. La maggior parte delle vacanze ha come meta località all’estero, quasi due terzi in paesi europei. Una persona su cinque preferisce invece partire per destinazioni extraeuropee.

Non si bada a spese

Viaggiare è decisamente più costoso rispetto a prima della pandemia, eppure poche persone sono pronte a rinunciare alle vacanze. Tra coloro che hanno un reddito familiare lordo superiore a 8.000 franchi, il 64% spende più di 1.000 franchi a persona per le vacanze principali dell’anno, mentre il 21% oltre 3.000 franchi. A titolo di confronto: solo il 3% delle persone con entrate lorde mensili fino a 4.000 franchi ha previsto un budget di oltre 3.000 franchi per il viaggio più lungo del 2024.

Nel 2024 il 51% degli intervistati prevede di fare almeno tre viaggi. Anche in questo caso, a dettare il comportamento di viaggio sono le differenze di reddito. «L’elevato livello salariale della Svizzera consente alla maggior parte della popolazione di partire più volte all’anno. Nonostante l’aumento dei prezzi, i costi di viaggio rimangono contenuti se paragonati al reddito mensile», afferma l’esperto di Comparis.

In pochi scelgono la Svizzera

Solo il 15% degli intervistati trascorrerà la vacanza più lunga sul territorio nazionale. La maggior parte ha scelto una meta europea, dove trascorrono le vacanze principali quasi due terzi degli intervistati. Una persona su cinque preferisce invece partire per destinazioni extraeuropee. «Rispetto agli abitanti dei paesi limitrofi, gli svizzeri trascorrono più spesso le vacanze all’estero. Questo dipende da un lato dalle dimensioni del Paese, dall’altro dal franco forte, che rende più interessanti i viaggi fuori dai confini nazionali», prosegue Kolecic.

Le famiglie preferiscono l’estate, le persone più anziane l’autunno

Il 54% dei viaggi più lunghi viene infatti pianificato in estate. Mentre le famiglie prediligono la stagione estiva (69%), le persone di età pari o superiore a 56 anni sono più propense a viaggiare in autunno (41%). Inoltre, nei cantoni latini si tende a partire più spesso nei mesi estivi rispetto alla Svizzera tedesca.

«Viaggiare rimane una questione di risorse disponibili, tuttavia anche tra coloro che hanno un reddito più basso la propensione a partire è relativamente elevata», commenta Kolecic. Quasi la metà delle vacanze più lunghe (49%) prevede almeno otto pernottamenti. Anche qui le differenze tra fasce di reddito sono evidenti: per i viaggi principali, solo il 34% delle persone che vivono in economie domestiche a basso reddito trascorrerà fuori casa più di una settimana. Nella fascia di reddito più alta, invece, la quota sale al 59%.

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