Sondaggi: verso no a iniziativa UDC e sì a sorveglianza assicurati

BERNA - Ci si avvia verso un no all'iniziativa dell'UDC sull'autodeterminazione e a un sì sulla sorveglianza degli assicurati nelle votazioni del prossimo 25 novembre. Più indeciso invece il voto sulle vacche con le corna secondo due sondaggi pubblicati stamane, uno dell'istituto gfs.bern per conto della SSR, l'altro dell'editore Tamedia. La partecipazione al voto si situerebbe al 47%.
Per i due sondaggi l'iniziativa dell'UDC, detta anche "contro i giudici stranieri", sarebbe respinta da circa il 60% dei votanti. Secondo gfs.bern il no raggiunge il 61%, secondo Tamedia il 58%, mentre il sì è rispettivamente al 37 e al 40%.
La sorveglianza degli assicurati vede la percentuale di sostenitori rafforzarsi. Secondo Tamedia, la parte dei sì o "piuttosto sì" è salita al 67%, contro un 32% di più o meno contrari. Per gsf.bern, le percentuali sono rispettivamente del 59% e del 38%.
Quanto all'iniziativa di Armin Capaul sulle vacche, Tamedia la dà perdente al 52%, mentre per gfs.bern il sì e il no sono gomito a gomito (sì 49%, no 46%). Il no all'iniziativa, che aveva suscitato inizialmente parecchie simpatie, dovrebbe rafforzarsi anche se non è escluso che lo faccia il sì.
In sintesi, rispetto ai sondaggi precedenti, le intenzioni di voto seguono sempre più la posizione del Consiglio federale e del Parlamento.
Più in dettaglio, il sondaggio di Tamedia sull'autodeterminazione rileva che a livello regionale l'iniziativa dell'UDC riscontra i favori del Ticino, dove l'opposizione è solo del 40%, mentre ha molte più difficoltà nella Svizzera romanda (62% di no) rispetto alla Svizzera tedesca (55% di no). Quello di gfs.bern/SSR, dà invece per il Ticino un 59% di no, a fronte del 68% di opposizioni in Romandia e del 58% in Svizzera tedesca.
Riguardo alle tendenze di voto regionali sulla possibilità di mettere detective alle costole degli assicurati, la situazione per gsf.bern è piuttosto indecisa in Svizzera romanda, con il 48% degli interpellati che dice di sì, il 45% di no e il 7% di indecisi. Le intenzioni risultano invece chiare in Ticino e Svizzera tedesca, con rispettivamente il 61% e 62% di sì. Per Tamedia la Romandia è invece più decisa, con un 57% di sì a fronte di un 42% di no. Per Ticino e Svizzera tedesca le percentuali si attestano rispettivamente al 72 e 65%.
Il Ticino spicca anche per quanto riguarda le mucche con le corna. Il sostegno all'iniziativa, secondo la SSR, risulta del 61%, mentre nella Svizzera romanda è solo del 44% e nella Svizzera tedesca del 50%. Il grande gruppo editoriale zurighese dà invece tassi di sostegno inferiori: con il 51% di sì in Ticino, 46% in Romandia e 45% in Svizzera tedesca.
Il 46% degli interpellati da gfs.bern vuole "sicuramente" andare alle urne il 25 novembre. L'esperienza - nota l'istituto - ha dimostrato che le intenzioni di partecipare alla consultazione aumentano fino al giorno della votazione. È quindi probabile una partecipazione superiore alla media, del 46,4% tra il 2011 e il 2017.
L'istituto gfs.bern ha condotto il suo sondaggio su mandato della SSR dal 31 ottobre al 7 novembre presso 3683 persone con diritto di voto in tutta la Svizzera. Per la prima volta, il sondaggio telefonico è stato completato con un'inchiesta online. Il margine di errore è dato al 2,7%.
Il terzo sondaggio di Tamedia è stato realizzato online l'8 e 9 novembre. Delle 13'298 persone interrogate, 10'701 erano domiciliate in Svizzera tedesca, 2060 in Romandia e 537 in Ticino. Il margine di errore è di 1,4 punti percentuali.