Il dibattito

Sull'aggregazione con Locarno per Lavertezzo è punto e a capo

Dopo le elezioni, nel Comune più «piccolo» del Ticino il timone passa ai contrari all’unione con la Città - Marzio Della Santa, capo Enti locali: «La nuova maggioranza ribalta le prospettive, in vista un possibile congelamento»
Le altre opzioni sul tavolo per Lavertezzo sono un’aggregazione con Gordola oppure con Cugnasco-Gerra; in primo piano, Marzio Della Santa capo della Sezione degli enti locali
Jona Mantovan
19.04.2024 22:15

È stata la prima dichiarazione del nuovo sindaco di Lavertezzo (1.255 abitanti per 0,9 km2), appena saputo l’esito del voto alle elezioni comunali del 14 aprile. In sostanza, l’idea di Andrea Berri (52 anni, lista «Per il paese», eletto con 420 voti e in compagnia di altri due municipali sui cinque seggi) è di affossare sul nascere il progetto di aggregazione con Locarno. Un progetto necessario per far fronte alla «situazione finanziaria fragile», come aveva giustificato il precedente Esecutivo, guidato dall’uscente e non più ricandidata Tamara Bettazza («Per Lavertezzo») in una lettera aperta in risposta alla raccolta firme (arrivata a 304) promossa dai contrari, nella quale si citava anche il fatto di aver «approfondito altri scenari, ma senza la garanzia che siano realistici e realizzabili».

Sguardo al futuro

Ma cosa succederà, ora? Marzio Della Santa, responsabile della Sezione Enti locali (il servizio del Cantone principalmente preposto a compiti di vigilanza sui Comuni), sottolinea come nonostante il cambiamento politico, il processo formale di aggregazione continui. Ci si aspetta però una reazione da parte delle neonominate autorità di Lavertezzo: «Verosimilmente, dobbiamo attenderci una lettera nella quale il nuovo Municipio esprima il suo attuale punto di vista. È evidente che questo cambiamento non può passare inosservato. Vedremo i passi che intraprenderanno per sottolineare il cambio di impostazione», rileva il 57.enne.

Il nostro interlocutore sottolinea tuttavia un paio di aspetti: «Qualsiasi decisione spetta unicamente al Consiglio di Stato, in quanto autore dell’istituzione della Commissione di studio. E come l’ha istituita, ha il diritto di cambiarne la composizione. Oggi non esiste una base legale che permetta di interrompere un progetto di studio, ma ciò che può accadere è una sorta di congelamento dello stesso, nell’attesa di comprendere meglio le posizioni o di definire nuovi scenari».

Tra Gordola e Cugnasco-Gerra

Il processo di aggregazione tra la Città e Lavertezzo è ancora all’inizio, nonostante i progressi amministrativi degli ultimi mesi. L’intesa tra i due «ex sindaci», Tamara Bettazza da una parte e Alain Scherrer dall’altra, aveva portato alla consegna di una lettera direttamente nelle mani del consigliere di Stato Norman Gobbi, titolare del Dipartimento Istituzioni.

Oggi, però, le cose stanno diversamente e il vento potrebbe «girare» a favore di altre realtà. È proprio Della Santa a ricordare come le altre opzioni sul tavolo siano Gordola o Cugnasco-Gerra. «Immagino che le autorità di Lavertezzo, nelle prossime settimane, si adopereranno anche per cercare di stabilire dei contatti con quei Comuni che reputano essere “sposi ideali”, dato il cambiamento di impostazione politica confermato dopo le elezioni».

Vista la situazione «vivace» sul fronte delle aggregazioni in tutto il Locarnese, l’agenda dell’ufficio inizia a riempirsi.

Una serie di incontri

Lo conferma sempre il caposezione degli enti locali: «Già dall’istituzione della Commissione di studio da parte del Consiglio di Stato, avevamo annunciato l’intenzione, una volta passate le elezioni, quindi tra fine maggio e giugno, di organizzare una serie di incontri con i comuni del comprensorio per capire meglio quale sia la posizione di ognuno sul tema».

Locarno, comunque, non sembra essere del tutto fuori dai giochi: «È necessario capire quale sia lo scenario più funzionale. Tenendo presente che le aggregazioni devono avvenire dal basso: devono essere le comunità locali a determinarsi».

Sono solo i primi passi

Il processo, tuttavia, è ancora lungo e, come ricordato anche nella lettera aperta del precedente Municipio della località sul Piano, quelli mossi finora sono stati solo i primi passi. «Corretto, siamo all’inizio, anche se sottolineo che i due Comuni, negli ultimi mesi, avevano lavorato piuttosto intensamente. Almeno per quanto ne sappiamo», precisa Della Santa.

E chissà che, nel difficile incastro alla ricerca di una soluzione al «tetris» delle fusioni, un aiuto non possa arrivare dal nuovo vicesindaco di Locarno, in passato sindaco di Lavertezzo: Claudio Franscella, del Centro.

NOTA DI REDAZIONE: Il ruolo di Claudio Franscella come sindaco di Lavertezzo (inizialmente indicato come vicesindaco) è stato corretto. Franscella è stato vicesindaco di Muralto.

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