«Sulle greggi predate dal lupo la Città non ha voce in capitolo»

«Gli animali predati dal lupo non erano adeguatamente protetti con i sistemi riconosciuti in tal senso, come reti elettrificate e cani da guardia. Per questa ragione le predazioni non rientrano nelle soglie di danno necessarie per un eventuale ordine di abbattimento». È la conclusione alla quale è giunto il Municipio di Bellinzona, dopo aver effettuato le dovute verifiche, sui tre episodi segnalati un mese fa dal consigliere comunale Manuel Donati (Lega-UDC). Il riferimento è alle predazioni delle greggi avvenute in Valle Morobbia, più precisamente nelle zone dell’acquedotto del Fé e di Scarpapé, sulle quali Donati aveva voluto attirare l’attenzione dell’Esecutivo con un’interpellanza (poi trasformata in interrogazione) dove si chiedevano lumi sulla situazione.
Informazioni e valutazioni
«La Città, in ogni caso, non è competente in materia di gestione del lupo», si premette nella risposta. Questa competenza spetta infatti in primis alla Confederazione (in particolare all’Ufficio federale dell’ambiente) e poi, in via subordinata, ai Cantoni. «I Comuni non hanno alcuna competenza in questo ambito». In tal senso, il Municipio rimanda alle serate informative organizzate sui grandi predatori e alla documentazione specifica disponibile sul portale cantonale dell’Ufficio della caccia e della pesca. In particolare, le indicazioni sui comportamenti da adottare in caso di incontro ravvicinato con un lupo. Informazioni che l’Esecutivo sta valutando se diffondere attraverso i propri canali ufficiali di comunicazione, oltre a «sollecitare una maggiore sensibilizzazione da parte delle competenti autorità cantonali». Anche se, al momento, non è prevista alcuna comunicazione puntuale, come richiesto da Donati. In ogni caso, chiosa il Municipio, «pur nella consapevolezza che non esista un rischio zero, si rileva che dal ritorno del lupo in Svizzera a oggi, non si sono mai verificati attacchi o ferimenti alle persone».