Vallese

Blatten, il fiume sta iniziando a farsi strada tra i detriti: «Situazione abbastanza favorevole»

Il geologo cantonale Raphaël Mayoraz: «Con il passare delle ore, si può ridurre il rischio di uno scenario catastrofico», l'ondata di piena – «Si sa tuttavia che dobbiamo tenere presente tale rischio»
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Red. Online
30.05.2025 11:14

La situazione rimane tesa nella Lötschental: l'acqua trattenuta nel lago formatosi a monte dei detriti del crollo del ghiacciaio Birch a Blatten continua a salire. Tuttavia, per il momento non ci sono stati sversamenti a valle e l'acqua del lago sta addirittura iniziando a farsi strada.

Intervistato oggi dal programma «La Matinale», il geologo cantonale Raphaël Mayoraz ritiene che «la situazione attuale sia abbastanza favorevole. In parole povere, l'acqua sta iniziando a farsi strada sul deposito di detriti lungo 2,5 km. Con il passare delle ore, si può ridurre il rischio di uno scenario catastrofico. Si sa tuttavia che dobbiamo tenere presente tale rischio».

Lo Stato maggiore di condotta regionale ha invitato la popolazione delle località di Gampel e Steg a prepararsi a una rapida evacuazione, a causa del pericolo di una possibile ondata di piena proveniente dalla Lötschental, nel caso in cui il lago artificiale formatosi dopo il cedimento del ghiacciaio dovesse tracimare.

«Settimane di allerta»

Le autorità rimangono in allerta e i comuni situati a valle della frana, compresi quelle della valle del Rodano, si preparano: dighe vengono installate e la popolazione è invitata a essere pronta a una eventuale evacuazione.

«Questo scenario di una possibile evacuazione durerà settimane», afferma Mayoraz. «Perdurerà finché il fiume Lonza non riuscirà a creare un canale relativamente stabile attraverso tutto il materiale depositato. Rimane anche il rischio di formazione di sacche d'acqua», precisa, aggiungendo: «Non si deve abbassare la guardia, perché sarebbe la cosa peggiore che si potrebbe fare quando non si è certi che il pericolo sia scongiurato».

Anche l'ipotesi di un pompaggio del lago, come avvenuto a Randa nel 1991, resta d'attualità. «La differenza - spiega Mayoraz - è che qui, invece di avere blocchi solidi su cui poggiare, abbiamo una sorta di fango in cui è difficile muoversi e usare macchinari. A poco a poco, questa massa si asciugherà, ma ci vorrà molto tempo. Si pensa che il canale si svilupperà naturalmente».

Timori e solidarietà

La tensione resta comunque alta nella Lötschental, anche perché sono da prevedere ulteriori crolli dal Kleines Nesthorn. L'esercito è pronto a intervenire: le forze armate svizzere potranno dispiegare rapidamente uomini, mezzi e attrezzature secondo le istruzioni delle autorità civili non appena la situazione lo consentirà e saranno assegnati i compiti appropriati. 

Ma l'apprensione è legata anche al futuro. Il ministro vallesano dell’Economia e vicepresidente del Governo Christophe Darbellay ha affermato che la valle «rimarrà abitata». Blatten sarà ricostruita, ma non è ancora chiaro se nello stesso posto o altrove, né in quali tempi. «Sarà necessaria la solidarietà della popolazione di tutta la Svizzera», ha commentato la consigliera di Stato vallesana Franziska Biner. Il Comune di Blatten ha aperto un conto per le donazioni e durante la conferenza stampa è stato fatto riferimento alle raccolte delle organizzazioni umanitarie. Molte organizzazioni si sono già attivate, e fondi sono stati sbloccati.