C'è chi vorrebbe eliminare i radar nei cantieri autostradali

La Polizia cantonale ticinese, settimanalmente, comunica le località in cui saranno effettuati controlli mobili e semi-stazionari della velocità. La misura non si applica ai controlli sulla rete autostradale, come da parere negativo espresso dall’Ufficio federale delle strade (USTRA). Nel Canton Soletta, la pubblicazione è stata sospesa dall'inizio di ottobre, al termine di un progetto pilota durato tre anni. Vengono segnalati unicamente i radar fissi. Nel 2023 il Cantone ha incassato 16,3 milioni di franchi, cui si aggiungono i 797.000 franchi incassati dalla città di Soletta con i controlli della sua polizia comunale. Ma per i Giovani Liberali Radicali serve meno «paternalismo» nel traffico stradale, all'insegna del motto «più libertà, meno Stato».
Nello specifico, riferisce la Solothurner Zeitung, i Giovani PLR chiedono pure di rinunciare ai controlli radar sull'autostrada A1 per la durata del cantiere autostradale tra Luterbach e Härkingen. «La Polizia cantonale non dovrebbe installare apparecchi mobili durante i lavori di ampliamento a sei corsie, che dureranno fino al 2032». Sono convinti che questi dispositivi non favoriscano, in generale, la sicurezza stradale e siano «inutili e rischiosi» nei cantieri. Inoltre, alcuni automobilisti frenano per paura di una multa, anche se rispettano il limite di velocità. Questa frenata crea i cosiddetti «ingorghi fantasma». «Ciò può mettere in pericolo i veicoli che seguono, nonostante mantengano una distanza sufficiente», oltre a portare molti automobilisti a spostarsi sulle strade cantonali, aumentando di fatto il traffico nelle località.
La questione radar è cara anche ai Giovani PLR di altri cantoni. I cittadini argoviesi saranno chiamati a decidere sull'iniziativa popolare «Blitzerabzocke stoppen!» («Basta far cassa con i radar!»), che gode già del sostegno del Consiglio di Stato ed è stata approvata dal parlamento cantonale (con 72 voti a 65). A favore si sono espressi UDC e PLR, mentre si sono opposti Centro, PS, Verdi e PVL. Il testo chiede che i Comuni debbano ottenere il permesso del Cantone per installare rilevatori di velocità e impianti per il controllo del rispetto dei semafori rossi, di modo che non vengano più spillati ingiustificatamente soldi agli automobilisti. L'iniziativa prevede che i radar stazionari possano essere installati soltanto con l'autorizzazione del Consiglio di Stato, che darebbe il suo via libera unicamente se nel luogo previsto sussiste un elevato rischio per la sicurezza stradale e per al massimo tre anni. Per gli impianti semistazionari il limite temporale sarebbe di 72 ore, dopodiché dovrebbero essere collocati altrove (attualmente nel cantone è installato un solo radar stazionario, a Baden).
Ma è vero che i radar mobili nei pressi dei cantieri in autostrada non promuovono affatto la sicurezza stradale? L'Ufficio federale delle strade (USTRA), rispondendo a una richiesta della Solothurner Zeitung, sottolinea che non si tratta solo di sicurezza. «Lì lavorano delle persone, quindi si tratta anche di sicurezza sul lavoro e fluidità del traffico», ha spiegato il portavoce Thomas Rohrbach. I cosiddetti «ingorghi fantasma» esistono davvero, ma non sono necessariamente legati ai controlli, «bensì alle manovre di guida». Il consiglio è sempre di «mantenere la velocità e la distanza di sicurezza», prestando particolare attenzione nelle zone dei cantieri.
I Giovani Liberali del Canton Soletta, è bene precisarlo, puntano il dito unicamente contro «controlli radar inutili e temporaneamente rischiosi nelle zone dei cantieri, dove la velocità è già limitata a causa delle restrizioni edilizie». La limitazione è temporanea e chi supera il limite di velocità deve comunque essere perseguito, affermano.


