Conferenza sul Medio Oriente annullata, «non è un fallimento della diplomazia» svizzera

La Svizzera non considera un fallimento la cancellazione della conferenza sull'applicazione delle Convenzioni di Ginevra in Medio Oriente. Berna è pronta a rilanciare i necessari processi in caso di nuovo mandato.
«Nella situazione attuale le posizioni sono troppo distanti», ha detto oggi alla stampa l'ambasciatore Franz Perrez, responsabile della questione. «È così, non è necessariamente un fallimento della diplomazia» svizzera, ha sottolineato.
Al momento di mandare gli inviti alla conferenza, una settimana fa, la Svizzera aveva ancora la sensazione che il sostegno fosse sufficiente per un consenso sulla dichiarazione finale. Ma i Paesi dell'Organizzazione della Conferenza islamica (Oic) hanno minacciato di boicottare la riunione se i loro interessi non fossero stati considerati.
«Abbiamo cercato un testo che riflettesse la volontà di tutte le regioni, non solamente di un gruppo di Stati», ha affermato Perrez. La Confederazione ha condotto le consultazioni da novembre scorso.
Lo scorso settembre, la Svizzera, depositaria delle Convenzioni di Ginevra, aveva ricevuto dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il mandato di organizzare questa riunione entro sei mesi.
Israele ha accusato la Svizzera di aver adottato un approccio «revisionista» che avrebbe portato a nuovi obblighi e gli Stati Uniti hanno deciso di boicottarla. Secondo alcuni media arabi, i palestinesi stavano per fare la stessa cosa poiché la bozza del comunicato finale non avrebbe affrontato la situazione dei detenuti palestinesi.