Mobilità

Dall'olandese (al) volante al belga: tutti in coda verso il Ticino, ma molti vanno in Italia

Con Laurent Pignot del Touring Club Svizzero tracciamo un primo bilancio della giornata di passione odierna al San Gottardo
© KEYSTONE / URS FLUEELER
Marcello Pelizzari
29.03.2024 15:30

Tutti in coda. Appassionatamente, ma nemmeno troppo. Dall’olandese (al) volante al belga, passando per tedeschi e svizzero-tedeschi. Nessuno escluso, insomma, in un fuggi fuggi generale verso sud che, tuttavia, come ogni anno si scontra con l’ostacolo degli ostacoli. Il tunnel del San Gottardo, già.

Mentre scriviamo queste righe, i chilometri di serpentone al portale nord hanno raggiunto quota dodici. Per un’attesa di circa due ore. «La situazione – ammette Laurent Pignot, portavoce del Touring Club Svizzero – è piuttosto caotica». A nulla, verrebbe da dire con un pizzico di provocazione, sono serviti gli appelli dello stesso TCS o, ancora, le frecciate di alcune testate. Per tacere delle condizioni meteo. Gli automobilisti si sono messi in viaggio. Comunque. «E il tunnel, oggi, è pure rimasto chiuso per un po’ a causa di un veicolo in avaria. No, la giornata odierna non è stata semplice in termini di traffico».

Pignot, entrando nel vivo del discorso, parla di situazione paradossale: «Detto di tutti gli appelli fatti, nemmeno le colonne della scorsa settimana, con le prime vacanze dei Länder tedeschi, hanno fatto desistere gli automobilisti. Malgrado tutto, sì, la gente preferisce rimanere incolonnata a dispetto di previsioni meteo tutto fuorché positive, anche in Italia, la destinazione principale di chi si sta spostando. E a dispetto di una Pasqua molto bassa. Ci saremmo forse aspettati meno movimenti, ma in realtà nulla ci sorprende più oramai. Gli ingorghi, al Gottardo, sono una prassi. Un’abitudine».

Anche rispettando le nostre raccomandazioni, cioè partire prima delle 8 o dopo le 20, vi sareste trovati in coda
Laurent Pignot, portavoce TCS

Basti pensare, prosegue Pignot, che «stamattina alle 7 c’erano già 4 chilometri». Tradotto: «Anche rispettando le nostre raccomandazioni, cioè partire prima delle 8 o dopo le 20, vi sareste trovati in coda».

D’altro canto, il nostro interlocutore non ritiene che l’alternativa – l’offerta maggiorata dei treni – sia allettante. Non per tutti, perlomeno. «Se parliamo di una famiglia di quattro persone, con destinazione finale magari Reggio Calabria o Lecce, il costo sarebbe oggettivamente insostenibile. La realtà è che, dopo la pandemia, il trasporto privato si è ripreso tutti i suoi spazi. Rimane di gran lunga il modo preferito per spostarsi».

Il picco, in ogni caso, non è ancora stato raggiunto. Ne vedremo ancora delle belle, oggi. «Siamo, per fortuna, lontani dal record di 22 chilometri del 2022» ci tiene però a ribadire Pignot. «Dopo le 20, secondo le nostre stime, la situazione si alleggerirà e di molto. Domani, invece, il traffico rimarrà intenso ma non raggiungerà questi numeri. Il Venerdì Santo, in questo senso, è sempre il giorno peggiore».

Bene, anzi male. E il contro-esodo? Quando comincerà? «I primi rientri avverranno già a Pasquetta, lunedì. Di più, sarà proprio quello il primo giorno complicato, con ingorghi e tempi d’attesa molto elevati. Le difficoltà si protrarranno anche martedì e poi durante la settimana».

In conclusione, quanto stiamo vivendo oggi è una chiara indicazione di che cosa ci aspetterà fra pochi mesi. In estate. «Sarà una stagione tosta, certo» dice Pignot. «Il problema, in questo senso, è che olandesi e belgi, sapendo che il Gottardo vignetta a parte è gratuito, prediligono questo passaggio invece, che ne so, del Monte Bianco. Finendo per intasare la A2. A suo modo, il tunnel è attrattivo».  

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