Dazi: ecco la riduzione al 15%, ed è retroattiva
La tanto attesa riduzione tariffaria USA è arrivata. Gli Stati Uniti, si legge in un comunicato diffuso oggi dal Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), riducono il dazio aggiuntivo forfettario dal 39% al 15%. La notizia? La misura avrà effetto retroattivo al 14 novembre - giorno dell'intesa. In cambio, la Svizzera riduce i dazi sulle importazioni dagli USA di determinati prodotti agricoli e della pesca. Inoltre, la Svizzera applica contingenti in esenzione doganale per 500 tonnellate all'anno di carne bovina, 1000 tonnellate all'anno di carne di bisonte e 1500 tonnellate di carne di pollame.
Il consigliere federale Guy Parmelin, a capo del DEFR e neoeletto presidente della Confederazione, spiega in conferenza stampa i dettagli e risponde alle domande dei giornalisti insieme a Urs Wiedmer, portavoce del Dipartimento dell'economia. Sotto il comunicato del DEFR.
La diretta
«Abbiamo ricevuto le informazioni corrispondenti dagli Stati Uniti», spiega Wiedmer in apertura di conferenza stampa. «Ora è finalmente possibile fornire informazioni sulla nuova aliquota doganale». Prendendo la parola, Parmelin riassume il passaggio dal 39% al 15% del dazio aggiuntivo forfettario USA sui prodotti elvetici.
«La retroattività? In parte è stata una sorpresa», sottolinea il presidente della Confederazione rispondendo a una domanda, «ma anche altri Paesi l'hanno ottenuta». Secondo Parmelin, gli importatori svizzeri e statunitensi possono ora ottenere, presentando domanda, il rimborso dei dazi doganali per le merci interessate. Il consigliere federale sottolinea che i dettagli relativi ai rimborsi saranno pubblicati dall'Ufficio federale delle dogane e della sicurezza delle frontiere.
La dichiarazione d'intesa dovrà poi lasciare il posto in futuro a un accordo bilaterale vero e proprio. Che errori non deve fare ora la Svizzera? «Credo che ora dobbiamo mostrare la nostra buona volontà», spiega Parmelin. La settimana scorsa è stato approvato il relativo mandato negoziale per definire i termini di un'intesa commerciale duratura. «Gli Stati Uniti sono informati: si tratta di un processo lungo e non hanno fatto richiesta che sia chiuso rapidamente».
In un solo giorno, Parmelin è eletto presidente della Confederazione e può festeggiare la riduzione dei dazi USA. «That's your day?», domanda un giornalista al consigliere federale, «È il suo giorno? È il punto più alto della sua carriera?». «Questo momento rappresenta sicuramente un segnale di fiducia da parte del Parlamento», risponde Parmelin. «Ma quando si vola in alto la caduta non è lontana. Preferisco non abbandonarmi all'entusiasmo».
Il comunicato
Gli Stati Uniti riducono con effetto retroattivo dal 14 novembre 2025 il dazio aggiuntivo forfettario sulle importazioni provenienti dalla Svizzera al 15 per cento. In cambio, la Svizzera riduce i dazi sulle importazioni dagli USA di determinati prodotti agricoli e della pesca. La base è costituita dalla dichiarazione d’intenti tra Svizzera, Liechtenstein e Stati Uniti pubblicata il 14 novembre 2025.
Con l’entrata in vigore del nuovo regime doganale statunitense, con effetto retroattivo al 14 novembre 2025, i dazi doganali applicabili alle merci svizzere saranno ridotti notevolmente. Al posto dell’attuale dazio aggiuntivo del 39 per cento, gli Stati Uniti applicheranno di norma un’aliquota doganale forfettaria massima del 15 per cento sulle importazioni svizzere. Le esenzioni al dazio aggiuntivo statunitense già in vigore per determinati prodotti farmaceutici e chimici nonché per l’oro e il caffè rimangono invariate. Inoltre, sulla base della dichiarazione d’intenti già citata, gli Stati Uniti aboliscono il dazio aggiuntivo forfettario per altri prodotti d’esportazione svizzeri, tra cui velivoli e determinate componenti aeronautiche, prodotti in gomma, cosmetici e farmaci generici. L’elenco sarà pubblicato nel Federal Register del governo USA. La Svizzera punta a ottenere ulteriori esenzioni.
Ai prodotti gravati da un dazio di oltre il 15 per cento già prima del 2 aprile 2025 saranno nuovamente applicate le aliquote precedenti. Rimangono invariati anche i dazi aggiuntivi settoriali di cui alla sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, ad esempio su acciaio, alluminio, automobili e rame. Per quanto riguarda le indagini in corso sui prodotti farmaceutici e i semiconduttori, la dichiarazione d’intenti specifica che gli eventuali dazi aggiuntivi settoriali imposti alla Svizzera non potranno superare il 15 per cento.
La Svizzera, in cambio, riduce le aliquote di dazio sui prodotti della pesca, sui frutti di mare e su determinati prodotti agricoli non sensibili sotto il profilo della nostra politica agricola. Per gli USA sono inoltre previsti dei contingenti bilaterali in esenzione da dazi (500 tonnellate all’anno di carne bovina, 1000 tonnellate di carne di bisonte e 1500 tonnellate di carne di pollame). Queste riduzioni tariffarie vengono attuate mediante l’ordinanza del 12 novembre 2025 sui dazi all’importazione per merci provenienti dagli Stati Uniti e l’ordinanza del DEFR dell’8 dicembre 2025 concernente le regole d’origine applicabili alle merci provenienti dagli Stati Uniti.
La data di applicazione retroattiva di queste concessioni di accesso al mercato è stata coordinata con gli Stati Uniti per garantire una riduzione simultanea dei dazi e sgravare il più possibile le aziende d’importazione. Gli importatori sia svizzeri che statunitensi potranno così chiedere alle rispettive autorità doganali competenti il rimborso dei dazi doganali versati in eccesso. Per le importazioni dagli USA, gli importatori svizzeri possono richiedere il rimborso dei dazi presentando una domanda di riesame. Per maggiori informazioni su questi rimborsi rimandiamo all’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini UDSC.
Con la limitazione dei dazi aggiuntivi statunitensi ad al massimo il 15 per cento, i dazi medi USA nei confronti della Svizzera ponderati in base al valore commerciale diminuiranno di circa il 10 per cento. Questo migliorerà notevolmente l’accesso al mercato statunitense per le nostre imprese. E anche la loro competitività sarà rafforzata, perché sul mercato statunitense torneranno a godere delle stesse condizioni delle imprese dell’UE o di altri partner commerciali degli USA con una struttura economica analoga.

