Svizzera
L'annuncio ufficiale

I dazi scendono al 15%, ecco che cosa la Svizzera darà in cambio agli USA

Guy Parmelin e Helene Budliger Artieda sono tornati da Washington con una vittoria in tasca, ma la dichiarazione d’intenti prevede delle contropartite – Non c'è una data esatta sull'entrata in vigore e l'accordo (in casa elvetica) passerà prima dal Parlamento
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I dazi scendono al 15%, ecco che cosa la Svizzera darà in cambio agli USA

«Successo dei negoziati, trovata soluzione tra Svizzera e USA, i dazi scendono al 15 %. Grazie al presidente Trump per l’impegno costruttivo. Buon incontro con il rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d'America, con l’ambasciatore Jamieson Greer». Il Consiglio federale – con un messaggio pubblicato su X – ha confermato di avere raggiunto con gli Stati Uniti un accordo sui dazi. Il Governo ha convocato una conferenza stampa per fornire i dettagli dell'intesa. Sono presenti il consigliere federale Guy Parmelin, a capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e la segretaria di Stato Helene Budliger Artieda, direttrice della SECO. Entrambi erano volati a Washington mercoledì.

Jenny Covelli
14.11.2025 16:30
17:33
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La conferenza stampa è conclusa
17:31
17:31
«Non c'è più niente di sicuro a questo mondo»

Quanto è fiducioso il Consiglio federale che l'accordo resterà in vigore e non «cadrà vittima dei nuovi capricci del presidente degli Stati Uniti?», chiede un giornalista. E il Governo nutre ancora la speranza che i dazi doganali scendano a zero entro la fine del mandato di Trump? La risposta di Parmelin è chiara: «In questo mondo, in linea di massima, c'è una cosa certa: non c'è più stabilità».

17:27
17:27
Il procedimento in corso alla Corte Suprema

Che cosa accadrebbe se, infine, la Corte Suprema USA dichiarasse i dazi di Trump illegali? Secondo Parmelin, si arriverebbe a una situazione di dazi pari allo zero per cento. Diverso sarebbe il caso in cui la Svizzera avesse già stipulato un accordo giuridicamente vincolante (dopo l'approvazione del Parlamento e l'eventuale voto popolare, ndr.). In tal caso si verificherebbe un caos a livello mondiale, le cui conseguenze non sono attualmente valutabili.

17:26
17:26
Le attuali «eccezioni» non saranno toccate

Budliger Artieda ha spiegato che il 15% concordato si applicherà ai settori finora toccati dal 39%. Quelli che erano già esentati o che avevano condizioni particolari non verranno toccati dall'accordo. «Di certo, non aumenteranno in nessun settore». 

17:25
17:25
Le tempistiche

Come detto, i dazi imposti dagli USA alla Svizzera scenderanno al 15% entro «giorni o settimane». Quella presentata oggi è una dichiarazione d'intenti, che sarà tradotta in un accordo «il più rapidamente possibile» il quale verrà poi sottoposto al Parlamento (con la possibilità di essere sottoposto a referendum e quindi al voto popolare). Ma «gli Stati Uniti hanno deciso che questa dichiarazione d'intenti è sufficiente per abbassare i dazi doganali» e quindi entreranno in vigore in tempi brevi.

17:11
17:11
«Abbiamo dovuto attendere il momento giusto»

Il capo del DEFR ha precisato che «possiamo ringraziare il partenariato pubblico-privato». Ma ha precisato che «è la Confederazione che negozia e che ha il mandato di avanzare e di trovare soluzioni. Non è stato concesso un mandato alle aziende private e agli imprenditori». La visita nello Studio Ovale di sei imprenditori «era una riunione del settore privato». 

Parmelin ha pure negato quanto chiesto da un giornalista in sala, ovvero che «Donald Trump non voleva più incontrare la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter». Ha invece aggiunto che i negoziati con il segretario al Commercio statunitense Jamieson Greer «sono andati bene».

Per il successo delle trattative ha contato il «team Switzerland», ha detto il vicepresidente della Confederazione, facendo riferimento agli sforzi compiuti dal mondo economico e politico.

Con un post, il Consiglio federale ha ringraziato pubblicamente il presidente USA, nonostante quello che è successo finora (e il 39% imposto alla Svizzera). «Si tratta di realpolitik», ha affermato Parmelin, parlando di una «situazione vantaggiosa per tutti», poiché anche la Svizzera ne ha tratto beneficio. «Sono serviti pazienza e discrezione. Abbiamo dovuto attendere il "momento giusto". E penso che il "momento giusto" sia arrivato oggi».

«Diligenza, diligenza, diligenza» (Fleiss, ndr.), ha aggiunto Budliger-Artieda.

16:56
16:56
Gran parte degli investimenti dal settore farmaceutico

Come detto, alcune aziende svizzere prevedono di effettuare investimenti diretti negli Stati Uniti per 200 miliardi di dollari entro la fine del 2028. Gran parte di questi riguarda il settore farmaceutico. Budliger Artieda non può fornire dettagli al riguardo, ma una gran parte proviene «dalle aziende farmaceutiche e delle scienze della vita». 

La direttrice della SECO ha menzionato pure il produttore di aerei Pilatus e il costruttore di treni Stadler.

Le aziende private, «e non il Governo federale», hanno annunciato la volontà di voler investire anche nell'acquisto di aerei Boeing.

L'entità e la rapidità degli investimenti negli Stati Uniti sono eccezionali, ha aggiunto Budliger Artieda. Tuttavia, storicamente è normale che la Svizzera investa all'estero.

La Confederazione «non ha fatto promesse relative alla riduzione del deficit commerciale» di cui tanto ha parlato Donald Trump, ma l'economia sì. «È stato un incontro del settore privato», mentre la Svizzera ha un «piano come Paese» ed è questo il contenuto della dichiarazione d'intenti annunciata oggi.

16:52
16:52
Previsto un aumento della fusione dell'oro negli Stati Uniti

In futuro, negli Stati Uniti verrà «lavorato» più oro, ha precisato su richiesta la segretaria di Stato Helene Budliger Artieda. Questo fa parte dell'accordo con il settore privato. «Ci sono già piani concreti», ha aggiunto.

16:48
16:48
Ma quando entreranno in vigore i dazi al 15%?

Un giornalista ha chiesto quando verranno abbassate le tariffe doganali dall'attuale 39% al 15%. «Mi auguro che la nuova aliquota venga applicata il più rapidamente possibile», ha risposto il consigliere federale. «L'obiettivo è quello di farlo il prima possibile, coordinandosi con gli Stati Uniti. Affinché entri in vigore occorre considerare tutti gli aspetti tecnici doganali. Le decisioni devono essere trascritte. E questo richiederà un po' di tempo. Ma l'obiettivo è quello di procedere il più rapidamente possibile».

Ci vorranno «non mesi, ma giorni o settimane» perché il 15% entri in vigore, ha aggiunto dal canto suo la segretaria di Stato Budliger Artieda. La quale non ha potuto fornire una data precisa, poiché la questione è nelle mani degli americani. «Dobbiamo solo pazientare ancora un po'».

16:47
16:47
La dichiarazione d'intenti deve essere trasformata in un accordo formale, da sottoporre al Parlamento

I prodotti farmaceutici, l'oro e i prodotti chimici restano esenti da dazi. «Solo gli Stati Uniti decidono quali (altri) prodotti possono beneficiare delle esenzioni».

«Questo accordo è un grande sollievo per la nostra economia», ha spiegato Parmelin. La dichiarazione d'intenti stabilizza le condizioni sul mercato statunitense. «Ma non possiamo rilassarci» (dormire sugli allori, ndr.). Ora la dichiarazione d'intenti deve essere trasformata in un accordo formale. A tal fine, il Consiglio federale sta elaborando un mandato negoziale. L'accordo sarà sottoposto al voto del Parlamento, ma è possibile anche un referendum e quindi una decisione popolare».

16:45
16:45
Dallo Sbrinz al Gruyère

Alcuni settori dell'industria svizzera non potranno tornare al livello di tassazione precedente all'aumento dei dazi doganali deciso da Donald Trump. «Non siamo riusciti a negoziare gli sconti che avremmo voluto», ha aggiunto il consigliere federale.

Ha poi spiegato che alcuni prodotti erano tassati oltre il 15% prima del primo agosto. È il caso dello Sbrinz, che era tassato al 19% e poi al 39% dal 7 agosto. L'aliquota torna al 19%. Ma il Gruyère, tassato al 10% prima di agosto, non tornerà a quel livello. Sarà soggetto a dazi doganali del 15%.

«Il nostro obiettivo è quello di avere le stesse condizioni per tutti. Ma al momento ciò non è possibile», ha aggiunto Philippe Lionnet, responsabile degli accordi di libero scambio alla Segreteria di Stato dell'economia (SECO).

I prodotti farmaceutici, l'oro e i prodotti chimici restano esenti da dazi. «Solo gli Stati Uniti decidono quali (altri) prodotti possono beneficiare delle esenzioni».

16:41
16:41
«Sono molto soddisfatto»

L’annuncio della riduzione dei dazi aggiuntivi USA sulle importazioni svizzere stabilizza le relazioni commerciali bilaterali. Anche se nel complesso l’aliquota doganale rimane elevata in confronto alla situazione anteriore all’introduzione dei dazi aggiuntivi (lo scorso aprile), questa riduzione concertata dovrebbe ripercuotersi positivamente sull’economia elvetica.

«Abbiamo ottenuto un miglioramento significativo in una situazione internazionale in continua evoluzione», ha dichiarato ancora Guy Parmelin. «Questa situazione consente alla Confederazione di essere su un piano di parità rispetto ai paesi dell'UE. È un risultato positivo e sono molto soddisfatto del lavoro svolto, per la Svizzera, per le imprese, per chi vi lavora e per le esportazioni».

16:40
16:40
Investimenti per 200 miliardi di dollari entro la fine del 2028

Inoltre, alcune aziende svizzere prevedono di effettuare investimenti diretti negli Stati Uniti per 200 miliardi di dollari entro la fine del 2028. È previsto anche il rafforzamento della formazione professionale.

16:39
16:39
Le concessioni svizzere agli USA

In parallelo alla riduzione dei dazi USA, nell’ambito della dichiarazione d’intenti la Svizzera abolirà i dazi sull’importazione di una serie di prodotti statunitensi. Oltre ai prodotti industriali, al pesce e ai frutti di mare, si tratta di prodotti agricoli statunitensi che la Svizzera considera «non sensibili». Su altre esportazioni che interessano agli USA è stata raggiunta una soluzione che tiene conto degli interessi della Svizzera in materia di politica agricola. La Svizzera concede agli Stati Uniti dei contingenti bilaterali esenti da dazi su taluni prodotti esportati dagli USA: 500 tonnellate di carne di manzo, 1000 tonnellate di carne di bisonte, 1500 tonnellate di pollame. La data di attuazione di queste concessioni di accesso al mercato sarà coordinata con gli Stati Uniti per garantire la riduzione simultanea dei dazi.

16:37
16:37
«La Svizzera non ha fatto alcuna concessione che metta in discussione la sua sovranità o neutralità»

«Ieri ho dovuto rimandare, ma ora è chiaro: dopo intense trattative, la Svizzera si è assicurata dazi al 15%, il cosiddetto all-in dagli USA», ha dichiarato in apertura della conferenza stampa Parmelin. «I negoziati sono stati intensi».

Il consigliere federale ha pure aggiunto: «Oggi vi posso annunciare che la Svizzera e gli Stati Uniti hanno trovato un accordo sulle tariffe doganali al 15%, il che ci allinea ai Paesi europei. Un passo importante per le nostre imprese esportatrici. Che è stato possibile solo grazie alla cooperazione con il mondo imprenditoriale. L'economia svizzera si impegna a investire 200 miliardi negli Stati Uniti. Tuttavia, la Svizzera non ha fatto alcuna concessione che metta in discussione la sua sovranità o neutralità». Berna resta «autonoma».

16:31
16:31
Jamieson Greer è «molto felice» per l'accordo: «Significa posti di lavoro per gli USA»

Il rappresentante della Casa Bianca per il commercio Jamieson Greer, commentando ai microfoni della CNBC l'accordo sui dazi trovato con Berna, si è detto «molto felice».

Greer, che ieri a Washington ha incontrato il consigliere federale Guy Parmelin, ha sottolineato l'importanza dell'intesa per l'industria americana. Ha in particolare parlato di «molte» attività manufatturiere, come prodotti farmaceutici, oro ed equipaggiamenti ferroviari, che la Svizzera dislocherà negli Stati Uniti. «Siamo entusiasti che l'accordo sia riuscito perché per l'America significa posti di lavoro».