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È tornata la polvere del Sahara, ma al posto dell'arancione c'è il grigio

Il fenomeno, fanno sapere gli esperti, si è già esaurito ed è stato decisamente meno intenso rispetto al passato
© X/MeteoSvizzera
Red. Online
28.02.2024 15:30

Colpa del vento. Ma non solo. La cosiddetta polvere del Sahara, sia quel che sia, è tornata in Svizzera. A questo giro, tuttavia, senza le (oseremmo dire) tradizionali tinte arancione o, ancora, rosso-ocra. No, questo mercoledì – banalmente – è stato piuttosto grigio. Soprattutto in montagna, spiegano gli esperti. 

Al Weisshorn, ad esempio, il sole oggi era una rarità. E dire che, negli ultimi giorni, è stato una presenza fissa. «La polvere del Sahara – ha spiegato al Blick Klaus Marquardt di Meteo News – si trova attualmente a un'altitudine di 4-5 mila metri. Fino a un'altezza di 2 mila metri, invece, si è formata della nebbia. Rispetto a questo sandwich, beh, il sole non ha alcuna chance questo mercoledì». Gli amanti dello sci, almeno, potranno consolarsi. In assenza di precipitazioni, la polvere rimarrà lassù, prigioniera delle nuvole, lasciando così le piste bianche e immacolate. «La polvere non scenderà» ha ribadito l'esperto. «Al contrario, verrà soffiata verso la Francia nei prossimi giorni».

In ogni caso, è raro che la polvere arancione ammirata in passato si depositi sulle piste. Solitamente, infatti, viene trasportata orizzontalmente dalle correnti in quota prima che possa cadere. Marquardt ha inoltre escluso qualsiasi impatto negativo sulla qualità dell'aria che respiriamo. A maggior ragione se il picco è stato raggiunto. «Già oggi, man mano che le nubi alte si diradano, le concentrazioni sopra la Svizzera diminuiranno».

Ogni anno, il vento trasporta da 60 a 200 milioni di tonnellate dal Sahara. Le alte temperature del suolo nel deserto africano, nello specifico, favoriscono la turbolenza termica. La sabbia viene sollevata e trasportata nell'atmosfera a un'altitudine compresa fra i 4 e i 10 mila metri. Quindi, in presenza di un sistema di bassa pressione sul Mediterraneo, grazie alle correnti meridionali e sudoccidentali si dirige verso l'Europa e, con l'aiuto del favonio, verso le Alpi svizzere. Il fenomeno, nel nostro Paese, si verifica dalle dieci alle trenta volte all'anno.

Come spiega l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia, questa polvere di origine minerale solitamente può essere osservata grazie alla colorazione rosso-ocra della pioggia oppure dei depositi sula neve, sui ghiacciai e sul terreno. Dal 2001, presso la stazione di ricerca alpina dello Jungfraujoch, si effettuano misurazioni continue, con risoluzione oraria, che permettono di rilevare la presenza di polvere minerale proveniente dal Sahara. 

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