Gli svizzeri multati a Venezia: «I passanti ci hanno difeso dalla polizia»

Sono stati multati. E, ancora, privati dei loro strumenti. Perché, come aveva scritto il Gazzettino, da noi ripreso, non disponevano delle necessarie autorizzazioni per esibirsi in strada. Oggi, i Los Tros Flamingos, un ensemble funk-ska-disco di Basilea, sono tornati sull'accaduto. Contattati dal Corriere del Ticino, hanno ricostruito quanto successo in campo San Pantalon, a Venezia, alcuni giorni fa.
«Come ogni estate, ci siamo imbarcati in una sorta di busking tour dell'Europa» spiega Niklas, membro del collettivo. «Di solito, non sorgono mai problemi perché le persone, per strada, apprezzano la nostra musica mentre noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di non dare fastidio a nessuno. A Venezia, come di norma, stavamo eseguendo il nostro set quando all'improvviso è arrivata la polizia, dicendo che avrebbero sequestrato i nostri strumenti e che ci avrebbero multati. E questo nonostante i passanti, turisti ma anche residenti, stessero apprezzando la nostra musica».
Proprio i passanti, ribadisce Niklas, «hanno iniziato a discutere con le autorità, difendendo la nostra posizione. La polizia, però, non ha voluto cooperare. I presenti, persone davvero splendide, hanno fatto una colletta per pagare la multa. Ma ci è stato detto dalla polizia che non sarebbe stato possibile pagarla in contanti, sul posto. La situazione a quel punto è peggiorata, anche perché le persone si sono messe a difesa dei nostri strumenti nella speranza di impedire alla polizia di prenderli e portarli sulla barca. La polizia, però, ha chiamato i rinforzi ed è sopraggiunta una seconda barca. In totale, sono arrivati otto agenti. Solo perché stavamo suonando della musica».
Alla fine, la polizia si è portata via gli strumenti mentre la band basilese, in seguito, ha pagato la multa tramite bonifico bancario. «Ma penso che sarebbe stato più semplice se gli agenti ci avessero semplicemente detto di non suonare. Non abbiamo mai sperimentato un regolamento così restrittivo come a Venezia. E calcolate che abbiamo suonato a Torino, Bologna, Firenze, Roma, Barcellona, Valencia, Ibiza, Colonia, Amsterdam, Rotterdam, Marsiglia, Montpellier, Nizza, Praga, Basilea e Zurigo, volendo rimanere alla Svizzera».
Riavere gli strumenti, all'indomani, non è stato comunque semplicissimo: «Ci siamo recati alla stazione di polizia di Mestre, dove cinque persone si sono dedicate al nostro caso per un totale di cinque ore. Alla fine, per fortuna, siamo riusciti a recuperare i nostri strumenti. Non ci era mai capitato, come detto, di venire multati per strada. Né di vederci ritirare gli strumenti. Al di là delle persone, nelle città che visitiamo di solito pure la polizia è gentile e accondiscendente. E ripeto, se qualcuno ci avesse detto di non suonare per il disturbo avremmo smesso subito». Tutto è bene quel che finisce bene, in ogni caso: «Dopo Venezia ci siamo diretti a Padova, dove nessuno ha avuto da ridire e dove abbiamo potuto suonare il nostro set». Un set molto apprezzato. Parola dei Los Tros Flamingos.