Sicurezza

La minaccia dei droni plana sulla Svizzera

L'Esercito vuole dotarsi di sistemi di difesa contro i velivoli senza pilota di piccola dimensione – «Dallo scorso anno si è osservato un aumento degli avvistamenti» – L’acquisto, ora, è una priorità – Saranno protette le infrastrutture militari, ma i dispositivi saranno a disposizione anche per le autorità civili
© KEYSTONE/Urs Flueeler
Luca Faranda
04.10.2025 06:00

L’aeroporto di Monaco giovedì è rimasto chiuso per ore, ma le autorità tedesche hanno segnalato il sorvolo di droni sospetti anche in altre parti della Germania. Avvistamenti si sono registrati di recente anche su infrastrutture civili e militari in Belgio, Danimarca e Norvegia. Le violazioni dello spazio aereo stanno causando una certa preoccupazione in tutta Europa. E in Svizzera? «Quest’anno l’esercito svizzero ha rilevato più volte la presenza di mini droni sopra terreni militari o in prossimità di esercitazioni delle truppe al di fuori dei campi di addestramento», ci spiega Delphine Schwab-Allemand, portavoce dell’Esercito, aggiungendo però che «per motivi operativi», le forze armate elvetiche non comunicano il numero esatto di episodi rilevati. Tuttavia, l’Esercito conferma che i casi sono in aumento: «Si può constatare che dallo scorso anno si è osservato un aumento di tali episodi o avvistamenti».

Voli di spionaggio

Schwab-Allemand spiega inoltre che in questi casi viene allertata la polizia (civile o militare, oppure entrambe) che si occupa di localizzare i piloti, se non è già stato fatto dalle truppe. «Sulla base della dinamica dei fatti, verifica se si sia trattato di un volo di spionaggio, di un’azione di disturbo o semplicemente di un volo casuale», aggiunge la portavoce, sottolineando che viene poi valutato l’avvio di un eventuale procedimento.

Già dal 2019 l’esercito utilizza dei piccoli droni da ricognizione e da esplorazione, ma per il prossimo futuro è previsto un ulteriore investimento: 108 milioni di franchi per «acquistare in modo flessibile la tecnologia più avanzata nell’ambito dei micro-, mini- e piccoli droni», ha fatto sapere ieri l’Esercito, che ora intende anche sapersi difendere da velicoli senza pilota avversari.

Sistemi mobili

L’obiettivo è di «rafforzare la difesa dai droni presso le infrastrutture militari». I sistemi di difesa dai minidroni sono però progettati per essere parzialmente mobili e possono quindi essere utilizzati anche per impieghi sussidiari dell’esercito a favore delle autorità civili, spiegano le Forze armate. Tuttavia, al momento non è ancora dato sapere quali modelli saranno impiegati. «Il prossimo passo sarà la scelta del tipo di sistema, in modo da poter procedere tempestivamente alla sua introduzione», fa sapere Schwab-Allemand. Già nel corso dell’estate di quest’anno è stato testato a Meiringen (BE) il funzionamento di un sistema di difesa dai droni. L’obiettivo, afferma l’Esercito, è costruire il know-how necessario per proteggere in modo affidabile truppe, infrastrutture e veicoli dai droni da ricognizione e d’attacco delle categorie micro e mini.

«Sulla base dei risultati ottenuti e in risposta al crescente numero di avvistamenti di droni, l’esercito ha incaricato l’Ufficio federale dell’armamento (armasuisse) di dare priorità all’acquisto di sistemi di difesa contro micro- e minidroni. «Sulla base dei risultati ottenuti e in risposta al crescente numero di avvistamenti di droni, l’esercito ha incaricato l’Ufficio federale dell’armamento (armasuisse) di dare priorità all’acquisto di sistemi di difesa contro micro- e minidroni», viene spiegato.

L’allarme di Martin Pfister

Già giovedì, il «ministro» della Difesa Martin Pfister, aveva detti che in Svizzera i sistemi di difesa contro i droni presentano ancora grandi lacune. Pertanto, ora si sta correndo ai ripari. «Ci sono già stati sorvoli di droni, ma non sappiamo esattamente chi ci sia dietro», ha confessato. Le inchieste, per stabilire se si tratta effettivamente di spionaggio, sono ancora in corso.

Per il portavoce della Commissione europea per la Difesa, Thomas Regnier, l’avvistamento di una quindicina di droni nella notte sopra l’area militare di Elsenborn, in Belgio, «dimostra ancora una volta che l’intera UE è a rischio». Gli Stati che registrano velivoli sospetti (in particolare vicino a infrastrutture sensibili come basi militari, centrali elettriche o aeroporti) sono tenuti a svolgere indagini per identificare l’origine e le responsabilità che si celano dietro le violazioni dello spazio aereo europeo. In Germania, quasi 3.000 passeggeri di 15 voli hanno dovuto attendere il ripristino delle operazioni di voli all’aeroporto di Monaco (interrotte per ore) a causa di vari avvistamenti di droni sospetti.
Correlati