Il punto

La Thailandia potrebbe rivelarsi un paradiso amaro per gli svizzeri

Il Paese asiatico e Berna, ora, cooperano sul fronte dello scambio di informazioni fiscali: chi si fosse trasferito senza aver spostato il proprio domicilio rischia multe pesanti
©RUNGROJ YONGRIT
Red. Online
11.10.2025 15:00

Sono circa 11 mila i cittadini svizzeri che vivono in Thailandia. Parliamo, nella maggior parte dei casi, di pensionati sparsi fra Pattaya, Hua Hin, Phuket e Koh Samui, scrive il Blick. Il Paese asiatico offre condizioni di vita decisamente meno care rispetto alla Confederazione, oltre a spiagge da sogno, e per questo è meta prediletta di molti, moltissimi connazionali. Attenzione, però: la pacchia potrebbe presto finire.

L’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) – è notizia di ieri – quest'anno ha scambiato informazioni relative a conti finanziari con 110 Stati. Lo scambio, spiega la stessa Amministrazione, si inserisce nel quadro dello standard globale per lo scambio automatico di informazioni e, novità, nel 2025 ha incluso Kenya e Thailandia portando appunto a 110 i Paesi con cui la Confederazione condivide queste informazioni.

D'accordo, ma come si traduce tutto ciò? O meglio: chi, fra gli svizzeri che risiedono in Thailandia, sarà toccato dalla misura? Lo scambio automatico di informazioni non dipende dal passaporto ma, semmai, dal luogo di residenza. I cittadini svizzeri che restano tassabili in Svizzera, ovvero coloro che mantengono il loro domicilio nel nostro Paese o non hanno annunciato la loro partenza, sono direttamente colpiti. Detto in altri termini, le informazioni relative ai loro conti bancari in Thailandia vengono automaticamente trasmesse alle autorità svizzere. Al contrario, chi ha trasferito il proprio domicilio fiscale nel Paese asiatico non è più soggetto a dichiarare le tasse in Svizzera. Attenzione, di nuovo: se queste persone avessero ancora un conto nella Confederazione, Berna sarebbe costretta a trasmettere le informazioni a Bangkok.

L'Amministrazione federale delle contribuzioni ha inviato agli Stati partner informazioni relative a circa 3,8 milioni di conti finanziari, ricevendo informazioni analoghe su circa 3,5 milioni di conti finanziari. Non sappiamo quanti di questi conti siano legati a cittadini svizzeri in Thailandia. 

Il nostro Paese, dicevamo, si è impegnato a recepire lo standard globale per lo scambio automatico di informazioni a fini fiscali. Le basi legali per la sua attuazione in Svizzera sono entrate in vigore nel 2017. Sono oggetto dello scambio informazioni sull’identificazione del titolare, sul conto e informazioni finanziarie (tra cui nome, indirizzo, Stato di residenza, numero d’identificazione fiscale così come indicazioni sull’istituto finanziario tenuto alla comunicazione, sul saldo del conto e sui redditi da capitale). Grazie alle informazioni scambiate, le autorità fiscali cantonali possono verificare se i contribuenti hanno dichiarato correttamente i conti finanziari detenuti all’estero.

L’attuazione dello scambio automatico di informazioni è oggetto di verifica da parte del Forum globale sulla trasparenza e sullo scambio di informazioni a fini fiscali dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici. L'obiettivo principale di questo scambio è combattere e impedire l'evasione fiscale. In caso l'AFC riscontri anomalie o irregolarità, può inviare richiami di pagamento e, nei casi peggiori, multe.

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