Liquidi senza limiti nel bagaglio a mano, anche a Zurigo: ecco come funzionerà

In volo con la bottiglia, finalmente. Così avevamo titolato un approfondimento, mesi fa, dedicato ai nuovi scanner 3D e, di riflesso, alla possibilità di superare i controlli di sicurezza in aeroporto portando con sé (finalmente) acqua, vino o qualsiasi altro liquido. Addio, insomma, al limite dei 100 millilitri introdotto anni e anni fa in seguito a una precisa minaccia: quella di far saltare in aria alcuni aerei, in viaggio dal Regno Unito al Canada e agli Stati Uniti, usando dell'esplosivo liquido. Esplosivo mascherato da normalissime bevande.
Addio, sì, ma non dappertutto e non nello stesso momento. Non tutti gli scali, infatti, hanno installato questi scanner. Zurigo-Kloten, ad esempio, ha ricevuto la sua buona dose di critiche per aver aspettato a lungo. I primi macchinari di ultima generazione, capaci di fornire immagini ad alta risoluzione in tre dimensioni e, ancora, di individuare materiali non consentiti grazie a una diversa colorazione degli oggetti a seconda della loro composizione, verranno testati nei prossimi mesi. Parola di Josef Felder, presidente del Consiglio di amministrazione di Flughafen Zürich AG, la società che gestisce l'aeroporto principale della Confederazione, intervistato alcuni giorni fa dalla NZZ.
La notizia, evidentemente, ha scaldato i cuori dei viaggiatori. Che non dovranno più togliere dal proprio bagaglio, in fretta e furia, i liquidi superiori ai 100 millilitri e, di nuovo, non saranno più tenuti a estrarre computer portatili e tablet. Ma come si organizzerà, concretamente, l'aeroporto di Zurigo? Lo abbiamo chiesto a Elena Kuriger, portavoce dello scalo.
Ma quanto costano?
I costi, innanzitutto. Londra, nel senso di Heathrow, a suo tempo aveva annunciato una spesa di 50 e oltre milioni di franchi per aggiornare la propria tecnologia ai controlli. «Un singolo scanner ha un costo a sei cifre» afferma la nostra interlocutrice. «Flughafen Zürich AG, avendo definito l'acquisto di un sistema completo, non può specificare l'ammontare totale dell'operazione». Verosimilmente, anche a Kloten l'aggiornamento dell'area controlli richiederà diversi milioni.
I tempi, ora. «Secondo i nostri piani, inizieremo la fase di test con due nuove corsie di controllo in estate» prosegue Kuriger. Per allestire queste due corsie serviranno poco meno di due mesi, mentre le due linee «saranno testate per almeno sei mesi affinché sia possibile mappare i fattori stagionali». In seguito, «tutte le ventisei linee saranno sostituite con la nuova apparecchiatura. La data di introduzione definitiva degli scanner 3D dipenderà dall'andamento della fase di test».
Quanto al numero, esatto, di scanner che verranno installati, la portavoce dell'aeroporto spiega: «È un dato, questo, ancora in via di definizione. Oltre alle ventisei linee citate, infatti, saranno installati diversi altri dispositivi su base decentrata».


Fra formazione e velocità
I nuovi scanner, ribadisce Kuriger, sono integrati con un sistema di «rilevamento automatico degli esplosivi». Tradotto: «È possibile rilevare in modo affidabile qualsiasi esplosivo liquido o di altro tipo». Di conseguenza, «previa autorizzazione da parte dell'Ufficio federale dell’aviazione civile, prevediamo che la regola dei 100 millilitri non sarà più applicata». In ogni caso, è previsto un periodo di transizione più lungo «finché i vecchi dispositivi saranno ancora in funzione».
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: davvero la tecnologia 3D consentirà controlli più veloci e, parallelamente, eviterà le lunghe code (ne avevamo parlato qui, qui e qui) formatesi lungo il 2023 proprio a Zurigo? Non solo, la polizia cantonale zurighese, responsabile della sicurezza in aeroporto, potrà respirare un po' di più? «Con questi sistemi – spiega Kuriger – i viaggiatori avranno il vantaggio di non dover più rimuovere liquidi e dispositivi elettronici dal bagaglio a mano. Da un lato, ciò accelererà questa parte dei controlli e, dall'altro, aumenterà il comfort dei passeggeri. Allo stesso tempo, lo screening e la successiva valutazione dell'immagine 3D richiederanno un po' più di tempo». Saranno proprio i test, nei prossimi mesi, a definire se, e quanto, l'impatto della nuova tecnologia velocizzerà le procedure di controllo. In ogni caso, tiene a sottolineare la portavoce dell'aeroporto zurighese, «la situazione dei tempi di attesa davanti ai controlli di sicurezza si era già normalizzata la scorsa estate». Di più, «le misure introdotte stanno avendo effetto. A novembre, ad esempio, il 90% dei passeggeri ha atteso meno di 7 minuti».
Capitolo polizia, invece, il personale addetto al controllo della sicurezza comincerà ad aprile una formazione ad hoc.
L'effetto pandemia
Dicevamo delle polemiche per il ritardo con cui Zurigo ha effettuato questa mossa. In realtà, gli scanner 3D erano stati inseriti alla voce «investimenti» già nel 2019, come ha spiegato nell'intervista Felder. L'acquisto, tuttavia, è stato rimandato a causa della pandemia. «Il nostro obiettivo durante il COVID era quello di sopravvivere senza aiuti statali» le parole del dirigente. «Siamo riusciti a farlo. Ma abbiamo sospeso gli investimenti». «Diversi progetti importanti sono stati rallentati o interrotti durante la pandemia, come i lavori di costruzione degli edifici per lo sviluppo delle aree passeggeri o la costruzione delle aree di parcheggio degli aerei nella zona ovest» la chiosa di Kuriger.