Lo svizzero di 81 anni incarcerato in Tunisia sarà liberato stasera

Un 81.enne svizzero-tunisino, incarcerato dal giugno 2024 in Tunisia è stato condannato oggi a due anni di carcere, ma verrà liberato già questa sera dato che ha già scontato quasi 20 mesi di detenzione. Lo ha indicato oggi il suo legale.
L'ex quadro dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) era sotto processo dal 16 ottobre assieme a un altro operatore umanitario con l'accusa di «costituzione di un'organizzazione» finalizzata a «facilitare l'ingresso clandestino» e l'«alloggio» di migranti. Si è trattato del primissimo processo contro operatori umanitari di diverse associazioni di aiuto a rifugiati e migranti.
L'ottuagenario si è sempre battuto per i diritti dei rifugiati. L'incarcerazione sarebbe parte di un'ondata di repressione contro la società civile, secondo Amnesty International. Nel 2016 ha fondato l'organizzazione «Conseil Tunisien pour les Refugies» (CTR), che collabora in maniera stretta con UNHCR.
Nel maggio 2024 questa organizzazione aveva pubblicato un annuncio in cui cercava hotel per accogliere rifugiati in situazioni precarie. Sui media tunisini e sui social si era alzata la voce secondo cui l'operazione avrebbe promosso l'insediamento di migranti illegali.
Amnesty International, che ha sempre chiesto il rilascio immediato dell'81.enne, aveva reso noto lo scorso giugno che l'uomo si trovava in una cella con altre 30 persone, nel calore intenso e con assenza di farmaci. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) aveva indicato in quell'occasione di seguire l'evoluzione del caso.