La luce in fondo al tunnel

L’Università di Basilea e le nuove scoperte sulla fotosintesi artificiale

Fra le notizie positive citiamo anche le falene australiane che si orientano con le stelle e la città di Helsinki che ha eliminato gli incidenti stradali mortali
Camilla Vagnozzi
01.09.2025 15:25

L’Università di Basilea e le nuove scoperte sulla fotosintesi artificiale

L'Università di Basilea ha recentemente fatto dei significativi passi in avanti per quanto riguarda la produzione di combustibili solari sostenibili. È stata sviluppata una molecola innovativa che, se esposta alla luce, è in grado di immagazzinare contemporaneamente quattro cariche elettriche (due negative e due positive). Si tratta di un processo cruciale per innescare reazioni come la scissione dell’acqua in idrogeno e ossigeno.

Una significativa novità rispetto al passato è data dal tipo di luce necessario per la realizzazione di questo processo: se, prima, era richiesta una luce laser intensa, oggi, grazie al lavoro del team guidato dal professor Oliver Wenger, questa molecola funziona anche con una luce molto più debole, simile a quella solare naturale, e mantiene le cariche abbastanza a lungo da poter essere utilizzata nelle reazioni utili.

Successi di questo tipo non sono una novità per la Svizzera. Nel 2016 le Università di Basilea e Zurigo avevano già pubblicato una ricerca sulle molecole artificiali in grado di accumulare due cariche negative, un primo processo centrale verso la fotosintesi artificiale.

La fotosintesi artificiale è oggi un settore in crescita che mira a imitare la fotosintesi naturale delle piante per convertire l’energia solare in energia chimica. I suoi potenziali benefici sono vasti, sia a livello ambientale, che energetico ed economico.

La storia delle falene australiane che si orientano con le stelle

Le falene Bogong (nome scientifico: Agrotis infusa) sono native dell’Australia e, recentemente, hanno fatto parlare di sé per il curioso modo in cui regolano le proprie migrazioni. 

Ogni anno milioni di esemplari si spostano dalle pianure dello stato del Queensland e del Nuovo Galles del Sud verso le più fresche alpi australiane, trovando rifugio in grotte e rocce. A rendere unica questa migrazione è il fatto che utilizzano segnali magnetici, visivi e olfattivi per orientarsi, sfruttando una doppia bussola: le stelle e il campo magnetico terrestre. 

Le bogong sono in grado di percepire il campo magnetico terrestre, proprio come fanno gli uccelli migratori, utilizzando una sorta di bussola magnetica interna per mantenere una direzione coerente anche di notte o in condizioni di scarsa visibilità. Studi scientifici hanno mostrato che le falene Bogong possono cambiare direzione quando il campo magnetico artificiale viene manipolato, dimostrando la loro sensibilità magnetica.

Ma non solo: riescono a utilizzare anche caratteristiche visive del paesaggio, come catene montuose o linee dell’orizzonte, per orientarsi meglio. Inoltre, si suppone che possano usare anche la luce di Luna e stelle per perfezionare il proprio orientamento, così come accade anche per altri insetti notturni e animali migratori. Infine, nella fase finale della migrazione, entrano in gioco anche segnali olfattivi locali come, ad esempio, gli odori che provengono dalle caverne alpine, meta del rifugio estivo di questi esemplari.

Negli ultimi anni la popolazione delle falene bogong è diminuita soprattutto a causa del cambiamento climatico (e della maggiore siccità nelle aree in cui vive), per l’agricoltura intensiva e per l’inquinamento luminoso.

Come Helsinki ha eliminato gli incidenti stradali mortali

La Finlandia può vantare un primato, replicabile anche in altre grandi città: l’aver praticamente azzerato gli incidenti stradali mortali nella capitale Helsinki. Come recentemente raccontato da Il Post, dal 2021 sono state introdotte diverse misure e fatte scelte finalizzate a far guidare piano gli automobilisti. 

Ad esempio, nella maggior parte delle aree urbane il limite di velocità è stato abbassato a 30 km/h, estendendo – dove possibile – il divieto di transito. È stato aumentato il numero di telecamere, così da controllare che i limiti vengano rispettati e le multe possono essere molto alte (e proporzionali al reddito del conducente). Dal momento che convincere gli automobilisti ad andare piano non è sempre facile, sono anche state ridotte le corsie delle strade e utilizzati alberi o cespugli per limitare il traffico in alcune aree della città. D’altra parte, il trasporto pubblico è stato potenziato e sono state migliorate le infrastrutture per ciclisti e pedoni.

In questo articolo: