Ma come nasce un Airbus A350? E che cosa ne farà Swiss?

Ma come nasce un aereo del genere? Quali, soprattutto, i passi da compiere? E che cosa intende fare, Swiss, con l’Airbus A350? A Tolosa, in Francia, l’hub principale del costruttore europeo, si trova la linea di assemblaggio finale. Significa, banalmente, che negli hangar giungono le varie parti del velivolo – costruite lontano, in altre zone della Francia come in Germania, Spagna e Regno Unito – per essere «messe assieme» e diventare, appunto, un prodotto finito.
Panagiotis Philip Haitas, Entry into Service Program Manager per Swiss, l’uomo che – uscendo dagli anglicismi – sta preparando la strada per l’ingresso dell’A350 nella flotta della nostra compagnia di bandiera, usa una similitudine calzante: «È come mettere assieme un Lego, ci sono pezzi che arrivano da varie parti e bisogna seguire alla lettera il manuale di istruzioni». La flotta a lungo raggio di Swiss, incalza Clarissa Cunz, Head of Aircraft Asset Management per Swiss, al momento è composta (ancora) da quattro Airbus A340, 12 A330-300 e 12 B777-300ER. Nei prossimi anni, il vettore riceverà fino a 10 Airbus A350-900. Chiamatelo pure cambio di passo.
Swiss, evidentemente, ha pensato a tutto. Anche a come disporre i posti o, se preferite, a quante e quali classi di servizio includere: 3 posti in First, 45 in Business, 38 in Premium Economy, 156 in Economy, per un totale di 242 posti. «Abbiamo insistito su Business e Premium Economy perché riteniamo siano settori in cui possiamo soddisfare il grosso della nostra clientela» dice Haitas. «Ma non abbiamo voluto lasciare nulla al caso, includendo ancora la First perché sappiamo di avere anche una clientela di fascia alta».
Entrambi, in ogni caso, puntano l’accento sull’entusiasmo e sull’enfasi. «Siamo eccitati, tutti, all’interno di Swiss» affermano in coro. Già, l’A350 è considerato un aereo proiettato verso il domani e Swiss, di riflesso, conta di migliorare in termini di efficienza e sostenibilità. «Integrare un velivolo del genere non è, comunque, una passeggiata» prosegue Haitas. «Si tratta di pianificare il network e gli equipaggi, registrare gli aerei, fare la comunicazione sia interna sia esterna, allenare i nostri tecnici». Insomma, parecchia carne al fuoco. I piloti, va da sé, sono già pronti. O quasi: «Arriveranno dagli A340 e dagli A330, ma tendenzialmente voleranno solo sugli A350 e non su più macchine» dice ancora Haitas.
Edelweiss, la compagnia svizzera per le vacanze, ha già ricevuto due A350. Prima di Swiss. C’è un ma: parliamo, infatti, di aerei meno aggiornati rispetto a quelli che riceverà il vettore di bandiera, che aveva piazzato l’ordine tramite Lufthansa nel 2022. Nello specifico, Airbus ha «allargato» la cabina spingendo le pareti più vicine alla fusoliera e guadagnando più spazio. Comfort, d’altro canto, è una delle parole chiave per Swiss. In tutte le classi. Per intenderci: nelle cappelliere degli A350 di Swiss troveranno posto un sacco di trolley, fino al 60% in più rispetto alle versioni precedenti del medesimo modello. Hai detto poco.
Resta da capire dove volerà, inizialmente, il primo A350 che integrerà la flotta di Swiss. Inizialmente, ci dicono, saranno voli a corto raggio (anche) per permettere agli equipaggi di prendere davvero confidenza con il mezzo.