Il comunicato

Morte dell'adolescente a Losanna: «Nessun contatto fra l'auto della polizia e il giovane»

Tramite una nota il Ministero pubblico vodese ha reso noti i primi risultati dell'inchiesta: due testimoni, in particolare, hanno spiegato di essersi avvicinati al 17.enne dopo l'incidente prima che arrivasse la polizia
©LAURENT GILLIERON
Red. Online
26.08.2025 17:10

(Aggiornato) Il Ministero pubblico vodese, oggi, ha rivelato i primi elementi di inchiesta sulla morte dell'adolescente di 17 anni in fuga dalla polizia su uno scooter. Una morte, avvenuta nella notte fra sabato e domenica a Losanna, che ha scatenato accese rivolte nel quartiere di Prélaz, teatro di lanci di molotov, fuochi d'artificio e cassonetti dati alle fiamme per due notti consecutive

Tramite una nota, il Ministero chiarisce di aver interpellato due testimoni presenti sulla scena al momento dell'incidente e due agenti di polizia. Secondo gli inquirenti, il 17.enne indossava un casco. Non solo, il Ministero nel suo comunicato afferma che la tesi secondo cui la vittima ha perso il controllo del mezzo, in questo momento, prevale rispetto alle altre. I testimoni hanno dichiarato di essersi fermati e avvicinati al giovane dopo l'incidente, prima dell'arrivo dell'auto della polizia, che procedeva con le luci blu accese. Secondo il Ministero, «questa prova tende a confermare che c'era una distanza significativa tra i due veicoli e che non c'è stato alcun contatto tra l'auto della polizia e lo scooter».

È stato inoltre confermato che la giovane vittima guidava senza patente «corrispondente alla categoria di scooter che stava guidando». Si ritiene che lo scooter sia stato rubato sabato 23 agosto a Ouchy, il giorno prima della morte dell'adolescente. Non si sa ancora chi sia il responsabile del furto.

Sono in corso analisi per determinare la velocità a cui viaggiava l'auto. Verranno analizzate anche le conversazioni radio tra gli agenti di polizia. Si attende l'autopsia.

Ancora tensioni nel quartiere Prélaz

La tensione a Losanna non sembra destinata a calare. Secondo quanto hanno divulgato sui social alcuni residenti, questa sera potrebbero arrivare in città «bande di neonazisti» dalla Svizzera tedesca. Motivo per cui, sempre sui social, è stato lanciato un appello a una «vigilanza antifascista» per quella che, si suppone, sarà la terza notte di disordini, in particolare nel quartiere Prélaz.