Argovia

Omicidio di Berikon: «L'epilogo drammatico di una disputa aperta da tempo»

Dopo la morte di una 15.enne, presumibilmente uccisa da una 14.enne, lo psichiatra forense Josef Sachs, propone la sua analisi: «Un caso unico in Svizzera»
©MICHAEL BUHOLZER
Ats
13.05.2025 10:34

La tragedia avvenuta a Berikon (AG), dove domenica un'adolescente 15enne è stata presumibilmente uccisa da una 14enne, rappresenta un caso unico in Svizzera, e si può ipotizzare che sia l'epilogo drammatico di una disputa che si protraeva da tempo: lo afferma lo psichiatra forense Josef Sachs.

«Non sono a conoscenza di altri casi come questo a Berikon», afferma l'esperto con un'esperienza pluridecennale in un'intervista pubblicata oggi dal portale Watson. «Succede invece spesso che gruppi di ragazze o cosiddette bande aggrediscano una singola ragazza. Il caso più recente è stato quello di Oensingen (SO), dove sei adolescenti hanno aggredito una 16enne. Anche ad Aarau, nell'autunno del 2023, una ragazza è stata picchiata».

«Non conosco i retroscena del caso in questione, quindi posso solo dire ciò che vale in generale per la violenza tra giovani. I conflitti tra ragazze di solito riguardano le relazioni, ad esempio per quanto riguarda un ragazzo, un amico comune o una calunnia». La propensione alla violenza tra le ragazze è molto più bassa. «Questo vale in particolare per i reati violenti che provocano lesioni gravi: il bullismo, la violenza psicologica o la violenza fisica minore come graffi, tirate di capelli o reati simili sono più comuni tra le ragazze». Un aspetto importante è rappresentato dalle droghe e dall'alcol, poiché la propensione alla violenza si uniforma tra i sessi quando sono in gioco casi di malattie psichiche.

Secondo la polizia - ricorda il giornalista di Watson - nell'attacco di Berikon è stata usata un'arma da taglio ed è possibile che entrambe le ragazze avessero un coltello, dato che anche la presunta omicida è rimasta ferita: ma quando si parla di attacchi con coltelli non si tende a pensare più a giovani uomini? «È vero, i casi di ragazze aggredite con coltelli sono rari, ma negli ultimi anni sono aumentati tra entrambi i sessi», risponde il professionista. «Quando una donna usa un coltello, di solito si tratta di casi di violenza domestica in cui quest'arma è già presente in cucina. Fondamentalmente, però, va detto che i coltelli sono relativamente facili da ottenere e procurare, molto più facili e meno appariscenti delle armi da fuoco in ogni caso».

A suo avviso è da presumere che l'accoltellamento sia probabilmente solo il tragico culmine di un conflitto più lungo. «C'è da chiedersi come si sia manifestato e sviluppato questo conflitto e se gli estranei se ne siano accorti. In effetti, questo caso sembra essere una sorta di duello tra le due ragazze, che si è concluso fatalmente per una di loro. L'aggressione con esito mortale è una delle forme più comuni di omicidio tra le giovani donne. Una cosa del genere non accade all'improvviso, ma ha sicuramente una storia che ancora non conosciamo».

È possibile che nessuno a scuola o in famiglia abbia notato un tale conflitto tra le due ragazze? «È abbastanza plausibile, le ragazze sono più adattabili socialmente dei ragazzi. Lo dimostra il fatto che all'esterno appaiono del tutto normali, anche se dentro di sé sono alle prese con un conflitto o un peso. È possibile che le due ragazze non abbiano mostrato alcuna anomalia a scuola o a casa, anche se potrebbe esserci stato un grave conflitto nel tempo libero, quando erano sole».

Sarà disposta una perizia psichiatrica per la presunta autrice del reato? «Sì, presumo che la ragazza sarà sottoposta a una valutazione», replica l'esperto. «Se necessario, verranno ordinate misure stazionarie o ambulatoriali: la decisione spetta al tribunale dei minori», conclude l'intervistato.

Correlati