Radiotelevisione

Più digitale, snella e centralizzata: così la SSR intende riorganizzarsi

Sotto pressione, l'azienda dovrà risparmiare 270 milioni di franchi entro il 2029 – Fiction e sport saranno condotti a livello nazionale – Potrebbero saltare centinaia di impieghi – Mario Timbal: «Riduzione senza intaccare la qualità dell'offerta»
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Di fresca nomina, in novembre, la nuova direttrice Susanne Wille si era rivolta al personale preannunciando «la più grande trasformazione nella storia dell’azienda». E aveva indicato l’obiettivo concreto: risparmiare 270 milioni di franchi entro il 2029, in pratica il 17% del budget. La manovra interna deve compensare la prevista diminuzione del canone già decisa dal Consiglio federale, dagli attuali 335 franchi a 300, con l’esenzione di una parte delle imprese (in totale 120 milioni), il calo pubblicitario e di sponsorizzazioni (90 milioni) e i costi del rincaro (60 milioni). A spingere per il cambiamento c’è anche il mutato utilizzo dei media da parte della popolazione. Si prevede che entro il 2030 tre quarti del «consumo» avverrà in modalità digitale sotto forma di streaming, podcast e notizie online. Denominato «Enavant SRG SSR», il programma di riorganizzazione è stato svelato oggi, nelle sue linee essenziali, dai vertici aziendali.

Il grosso entro il 2027

Il piano dovrà essere realizzato in massima parte già entro l’inizio del 2027, con il risparmio di 215 milioni, un onere che secondo l’azienda, a differenza del passato, non può essere semplicemente ripartito tra le unità regionali RSI, RTR, RTS e SRF. «Il solo taglio dei costi non basterà ad affrontare le sfide che ci attendono. La SSR deve riorganizzarsi in profondità per poter continuare a proporre alla popolazione un’offerta di programma di qualità nelle quattro lingue nazionali», ha detto il presidente del Consiglio di amministrazione Jean-Michel Cina. «Razionalizzeremo strutture e processi nell’intento di tutelare al meglio l’attività giornalistica. Ma una cosa è certa», gli ha fatto eco Wille: «Non sarà possibile realizzare risparmi di tale entità senza impatti sull’offerta».

Semplificazione

La parola d’ordine è semplificazione, perché la struttura attuale, decentralizzata e caratterizzata da una marcata differenziazione regional-linguistica, è considerata troppo complessa da coordinare. In concreto, fiction e sport saranno condotti a livello di SSR e organizzati in team specialistici regionali. La collaborazione fra le regioni linguistiche esiste già oggi, con l’erogazione di servizi a livello nazionale. Ma in futuro le redazioni verranno fuse in un’unica entità «per sfruttare al meglio le sinergie». Per quanto riguarda le fiction è previsto un migliore coordinamento a livello di tutta la SSR, affinché produzioni proprie come le serie siano distribuite in modo ottimale sulle piattaforme digitali nel corso dell’anno.

In secondo luogo, gli ambiti risorse umane, finanze e IT/tecnologia saranno gestiti e amministrati congiuntamente e organizzati con team specialistici in tutte le regioni. «In questo modo», dice la SSR, «semplifichiamo e snelliamo l’organizzazione, nell’intento di continuare ad allestire una programmazione importante con un budget inferiore».

Digitalizzazione

A livello di produzione ci sarà un accorpamento con responsabilità e conduzione a livello SSR. Se oggi le unità aziendali producono i contenuti in modo prevalentemente indipendente, un domani i team regionali verranno posti sotto un’unica linea di gestione comune. Oggi solo il 3-5% dei contenuti viene utilizzato da più di un’unità aziendale. L’azienda punta anche sulla digitalizzazione, sostenendo che intende orientarsi maggiormente alle mutate abitudini del pubblico e focalizzarsi sulla fruizione digitale. «Lo facciamo tramite una gestione comune a livello nazionale e non più ogni regione per conto proprio». Parallelamente, anche SWISS TXT diventerà parte integrante del gruppo SSR, mentre il portale informativo Swissinfo collaborerà in modo più stretto con le altre unità aziendali, anche per continuare a soddisfare i bisogni del pubblico all’estero. Il posizionamento di Swissinfo nella SSR dipenderà dall’esito delle discussioni politiche in corso a Berna per stabilire il contributo della Confederazione per il mandato estero.

Domani le novità regionali

La fase successiva si concentrerà sullo sviluppo dettagliato della nuova struttura organizzativa e dei nuovi processi. L’implementazione è prevista per l’inizio del 2026. Domani, intanto, le singole unità aziendali informeranno sulle misure di risparmio che intendono adottare nel 2026 a causa del calo dei ricavi commerciali e che non rientrano nel programma «Enavant».

L’impatto sul personale

Ma se la nuova organizzazione, a detta della SSR, consentirà di ridurre i costi e di riorientare l’offerta verso i bisogni del pubblico, finirà anche per toccare il personale. L’impatto sui collaboratori non è stato quantificato con precisione. Wille ha precisato che «al momento ci aspettiamo un numero elevato a tre cifre» (si arguisce pertanto che salteranno centinaia di posti). Lo scorso autunno, in occasione del lancio di «Enavant SRG SSR», l’azienda di servizio pubblico aveva parlato di un taglio di circa mille posti di lavoro entro il 2029. La SSR conta sulla fluttuazione del personale. Oggi i dipendenti sono 7.130 per un totale di 5.700 posti a tempo pieno. La SSR dice che agirà «con la massima responsabilità, cercando di contenere il più possibile le conseguenze sociali».  

L'intervista a Mario Timbal, direttore della RSI

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Recentemente avete comunicato la soppressione di 37 posti di lavoro. «Enavant» implica un’ulteriore riduzione di impieghi nella Svizzera italiana?
«Il progetto ‘‘Enavant’’ riguarda il periodo 2027-2029 e va a compensare la diminuzione del canone. I tagli comunicati nel recente passato concernono invece il periodo 2025-2026 e sono dovuti al riconoscimento solo parziale del rincaro da parte del Consiglio federale. È chiaro che questa riorganizzazione comporta la riduzione di posti di lavoro. Ma attraverso ‘‘Enavant’’ vogliamo avere un impatto il più possibile contenuto sull’offerta e sui posti di lavoro nelle regioni. La SSR intende centralizzare dei servizi per evitare doppioni: una questione di efficienza. Ma ciò non significa spostare personale dalla Svizzera italiana a Berna. Solamente la conduzione di determinati dipartimenti verrà gestita a livello nazionale».

Il progetto comporterà una riduzione dell’offerta. Che cosa si intende?
«Risparmiare sulle strutture e sfruttare le nuove tecnologie non basterà a compensare la diminuzione del canone. Di conseguenza è inevitabile assorbire l’impatto riducendo l’offerta. E ciò si può fare in due modi: abbassando la qualità oppure la quantità. La SSR non vuole intaccare la qualità dei suoi programmi. Quindi ci sarà una riduzione quantitativa su parti periferiche dell’offerta. Allo stesso tempo, però, c’è la volontà di arricchire i prodotti con maggiori scambi e più collaborazione fra le regioni che compongono la SSR».

Sport e fiction saranno condotti a livello nazionale. Per la Svizzera italiana che cosa cambia?
«Lo sport è già in buona parte centralizzato: penso in particolare ai grandi eventi, che sono gestiti a livello nazionale. Editorialmente manterremo comunque la nostra chiave di lettura. Ad esempio, la partita del FC Lugano verrà seguita da un nostro commentatore, come sempre. Per il pubblico, dunque, non cambierà nulla».