Svizzera

Quando l'abbattimento di un lupo diventa un'odissea legale

Il Tribunale Federale ha decretato che un ordine del Canton San Gallo del 2023 era "illegale"
©MICHAEL BUHOLZER
Ats
30.07.2025 11:05

Il Tribunale federale (TF) ha accolto un ricorso dell'associazione ambientalista Pro Natura, che contestava l'autorizzazione di abbattere un lupo rilasciata nel novembre 2023 dalle autorità sangallesi e confermata dalla giustizia cantonale. Il Cantone ha basato la sua decisione su rapporti incompleti e con errori, hanno stabilito i supremi giudici di Losanna.

Durante l'estate e l'autunno del 2023, alcune pecore sono state attaccate nella Schilstal e nella Weisstannental, due valli della regione di Sargans (SG), in cui si trovava la coppia di canidi costituita dal maschio designato come M111 e dalla femmina F35. Analisi del DNA su un ovino sbranato nella tarda estate hanno stabilito che il predatore era stato F35. Dopo un attacco fatale per otto pecore, avvenuto l'11 novembre, per cui l'analisi del genoma de predatore non ha fornito indicazioni, l'Ufficio cantonale per la natura, la caccia e la pesca ha ordinato l'abbattimento di uno dei due lupi. La decisione è poi stata confermata dal Tribunale amministrativo cantonale.

Pro Natura ha presentato ricorso contro questa decisione, scaduta nel gennaio 2024 senza che un canide fosse ucciso. In una sentenza del 30 giugno resa pubblica oggi, il TF ha stabilito che il ricorso deve essere trattato, anche se non è più di interesse attuale. La questione potrebbe infatti ripresentarsi in futuro, visto l'aumento delle popolazioni di lupi.

Pur non contestando che l'attacco dell'11 novembre è stato compiuto dai lupi, Pro Natura ha sostenuto che la responsabilità della coppia M111-F35 non sia stata accertata. Inoltre, sempre secondo l'organizzazione, l'autorizzazione d'abbattimento non era conforme alla legge. Questa opinione è stata condivisa dall'Ufficio federale dell'ambiente.

Per la seconda Corte di diritto pubblico del TF, la procedura seguita dal Cantone non è difendibile. L'abbattimento poteva essere ordinato solo se fosse stato accertato che la mandria era protetta da un recinto elettrificato. Tuttavia, i rapporti dei vari servizi cantonali a questo proposito sono risultati incompleti, con errori e contraddizioni.

Non c'è certezza che la recinzione fosse correttamente installata e in tensione al momento dell'attacco. Anche le condizioni meteorologiche sono oggetto di congetture: la presenza di neve o pioggia potrebbe aver reso la recinzione meno dissuasiva.

Pure le informazioni sulle le tracce di lupo trovate nelle vicinanze sono lacunose. Non esiste un rapporto che specifichi la posizione o il numero delle impronte, né se siano state rilevate nel fango o nella neve. In queste circostanze, le autorità sangallesi non potevano oggettivamente puntare il dito contro la coppia di lupi e scagionare un branco, pure presente nella regione.

L'ordine di abbattere M111 o F35 è stato quindi affrettato e arbitrario. Il Cantone avrebbe dovuto indagare più a fondo e interpellare esperti prima di prendere una decisione.

Per Pro Natura, la sentenza del TF ha un effetto di messa in guardia per la gestione della popolazione di lupi in tutta la Svizzera, si legge in un comunicato odierno. I giudici di Losanna rafforzano lo standard nazionale per la protezione delle greggi e chiariscono che i lupi possono essere abbattuti solo dopo un esame oggettivo dei fatti.

(Sentenza 2C_68/2024 del 30 giugno 2025)

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