Berna

«Quindici punti focali», ecco che cosa minaccia la sicurezza della Svizzera

Una volta all'anno, l'intelligence pubblica un rapporto sulla situazione del nostro Paese: tra crisi globali, spionaggio, terrorismo e sfide tecnologiche
© KEYSTONE/Alessandro della Valle
Red. Online
02.07.2025 15:21

«Il nostro radar strategico segnala attualmente 15 punti focali di crisi e non abbiamo mai registrato una simile densità di minacce tutte allo stesso tempo. Non siamo solo osservatori, siamo anche direttamente coinvolti». È, in estrema sintesi, quanto emerge dal rapporto «La Sicurezza della Svizzera 2025» del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC). Che valuta la situazione delle minacce per il nostro Paese. Novanta pagine che, anche quest'anno, non lasciano spazio a dubbi: la Confederazione è nettamente meno sicura rispetto anche solo a pochi anni fa. «Il rapporto sulla situazione non è una lettura facile, ma necessaria», scrive nella prefazione Martin Pfister, a capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Ci pone ancora una volta di fronte alla realtà geopolitica: dalla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina il contesto in materia di politica di sicurezza della Svizzera si è drasticamente deteriorato. Questo sviluppo non è un fenomeno temporaneo, ma una tendenza costante che pone la Svizzera di fronte a sfide a livello politico, sociale e di politica di sicurezza».

La situazione della sicurezza intorno alla Svizzera peggiora di anno in anno. Tra gli Stati Uniti da un lato e la Cina e Russia dall’altro, si delineano i contorni di un confronto globale. Questo ha effetti diretti sul nostro Paese: la minaccia di spionaggio è elevata e le attività di proliferazione stanno aumentando. La minaccia terroristica resta alta. Particolarmente preoccupante è l’aumento della radicalizzazione online dei giovani. «La lettura del rapporto lo rende chiaro: dobbiamo agire con rapidità e determinazione. Per questo è necessario unire tutte le forze», conclude Pfister.

Le sfide moderne

«Sono quattro le sfide importanti che l'intelligence elvetica deve affrontare, contemporaneamente», ha spiegato a Berna Christian Dussey, direttore del SIC. «Il ritmo con cui cambiano le minacce e le crisi; la loro crescente complessità; l'incremento di compiti assegnati al SIC; le enormi sfide tecnologiche, in particolare quelle poste dall'intelligenza artificiale». A titolo di esempio, Dussey ha citato il fatto che tramite l'IA vengono adattati in modo molto più svelto i malware per aggirare le misure di sicurezza. «Il SIC necessita di agilità e maggiori investimenti nella tecnologia. È come un aereo nella turbolenza: deve essere modernizzato per farsi trovare pronto di fronte alle nuove minacce. Dobbiamo volare e riorganizzarci allo stesso tempo e questo porta un'enorme pressione». L'intelligence «si trova allo stadio 2.0 dall'inizio del 2024 e attualmente è in procinto di passare all'aggiornamento del software alla versione 2.1. La motivazione dei miei collaboratori è estremamente alta».

Spionaggio ed elusione delle sanzioni

Stati Uniti, Cina, Russia, Corea del Nord, Iran, Israele. La concomitanza di queste crisi aumenta l’insicurezza globale. Quale sede di numerose organizzazioni internazionali e centro di innovazione, la Svizzera è nel mirino dei servizi segreti stranieri, emerge dal rapporto sulla sicurezza. Le principali minacce di spionaggio provengono da Russia e Cina, le quali mantengono una forte presenza d’intelligence su territorio svizzero. Sono interessati alle autorità federali, alle aziende, alle organizzazioni internazionali e agli istituti di ricerca.

La crescente competizione tra le grandi potenze rende la Svizzera anche un obiettivo privilegiato per i tentativi di elusione delle sanzioni e la proliferazione. Russia, Iran e Corea del Nord cercano sempre più di ottenere, tramite la Svizzera, beni a duplice impiego e tecnologie per i loro programmi militari e nucleari.

Il SIC contribuisce in maniera importante, in stretta collaborazione con la Segreteria di Stato dell’economia (SECO), nell’individuazione e nell’impedimento di tentativi di elusione delle sanzioni. Inoltre, il SIC e la SECO sensibilizzano le aziende svizzere sui rischi legati a spionaggio, elusione delle sanzioni e proliferazione.

Minaccia terroristica

La minaccia terroristica in Svizzera è elevata ed è caratterizzata da individui ispirati all’ideologia jihadista. La radicalizzazione online dei giovani è una sfida particolare. Può avvenire rapidamente; pertanto, il rilevamento precoce è cruciale. Gli interessi ebraici e israeliani – in particolare persone e strutture – restano esposti. Il SIC collabora strettamente con scuole, organizzazioni giovanili e forze di polizia. L’obiettivo è identificare tempestivamente i processi di radicalizzazione e intervenire in modo preventivo.

Infrastrutture critiche nel mirino

Per gli operatori delle infrastrutture critiche in Svizzera, gli attacchi informatici rappresentano una minaccia significativa. Nel contesto della guerra ibrida, attacchi di sabotaggio mirati– condotti da attori statali con mezzi cinetici o cibernetici –potrebbero avere quale obiettivo il danneggiamento di altri stati, alleanze o istituzioni dipendenti da queste infrastrutture.

A ciò si aggiunge la lotta per la supremazia tecnologica. «Oggi la tecnologia è una chiave fondamentale del potere. Anche la Svizzera, in quanto polo dell’innovazione, è direttamente interessata, ad esempio per quanto riguarda attività di spionaggio e altri interventi di intelligence. Il SIC e le altre autorità di sicurezza in Svizzera sono fortemente sollecitate da queste sfide. Si tratta di sfide che possono essere affrontate solo in stretta collaborazione con i nostri partner nazionali e internazionali».

Nessun pericolo a Euro 2025

In risposta a una domanda, Dussey ha affermato che il Campionato europeo di calcio femminile è, ovviamente, monitorato dai servizi segreti, in particolare per eventuali minacce terroristiche. «Attualmente non ci sono minacce concrete, ma si registra un aumento del numero di attacchi informatici, in particolare attacchi DDoS progettati per sovraccaricare server e reti».

I 15 punti focali di crisi

Per rappresentare le minacce rilevanti per la Svizzera, il SIC utilizza uno strumento denominato «radar della situazione». Il rapporto comprende una versione semplificata del radar, priva di dati confidenziali. Sono illustrate le minacce rientranti nella sfera di competenza del SIC e dell’Ufficio federale di polizia (fedpol). Il rapporto non tratta temi di cui si occupano gli altri organi federali, ma fa riferimento ai lori rapporti.

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