Svizzera

Se Schwab dichiara guerra alla «sua» creatura

Il fondatore del Forum di Davos minaccia un'azione legale dopo le accuse trapelate sulla stampa domenicale - Cosa sta succedendo?
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Red. Online
21.07.2025 15:16

Di questi tempi, le tregue durano poco. Si può dirlo anche del conflitto tra il fondatore del World Economic Forum Klaus Schwab e l'attuale dirigenza del WEF, riaccesosi ieri a seguito di un servizio della SonntagsZeitung.  

Quanto fragile fosse in realtà la tregua, stabilita a giugno tra Schwab e il management della sua «creatura», attualmente guidata ad interim dall'ex Ceo di Nestlé Peter Brabeck-Letmathe, lo si è capito dalle rivelazioni affidate da fonti anonime al domenicale. Sono le prime, dopo le voci di spese personali «incontrollate» che erano circolate a marzo e avevano portato alle dimissioni di Schwab dopo 54 anni al comando. 

Il settimanale ha pubblicato degli stralci dell'inchiesta interna avviata dal Consiglio di Amministrazione su Schwab, in particolare la cifra di 900mila franchi svizzeri spesi assieme alla moglie Hilde per viaggi «non sempre giustificabili dal loro lavoro». Trasferte legate alla Fondazione Schwab per l'imprenditoria sociale, creata da marito e moglie e formalmente distinta dal WEF: senonché a pagare le fatture sarebbero state sempre le casse del Forum. 

Dall'inchiesta affidata allo studio legale Homburger di Zurigo sarebbe anche emerso che Schwab sarebbe intervenuto di persona sulla pubblicazione del «Global Competitiveness Report» annuale del WEF, occultando dei risultati indesiderati. 

La reazione dell'87.enne alle rivelazioni non si è fatta attendere. Schwab ha accusato il Cda di «non aderire in alcun modo all'accordo raggiunto sulla comunicazione ai media nella ricerca di una soluzione reciprocamente accettabile» si legge in una presa di posizione diramata alla stampa. Schwab ha dichiarato di «poter confutare tutte le accuse» mosse contro di lui, ma di non essere disponibile per ulteriori indagini. Dopo essere stato intervistato dallo studio Homburger il 15 luglio, Shwab aveva infatti ricevuto «garanzie di accesso alla bozza del rapporto di indagine in modo da poter commentare eventuali accuse, ma ciò non è avvenuto - si legge -. Mi sento ingannato». 

Ora il «papà» del Forum di Davos minaccia azioni legali («tutelerò i miei interessi anche nell'ambito di una controversia») nei confronti del Cda, che è come dire del suo stesso «figlio». Il consiglio, massimo organo di controllo del WEF, è composto da nomi di primo piano dell'economia mondiale, come la Presidente della BCE Christine Lagarde, l'amministratore delegato di Axa Thomas Buberl, Larry Fink di BlackRock e l'ex vicepresidente degli USA Al Gore. Se guerra sarà, insomma, ne vedremo delle belle. 

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