Svizzera

«Un atto di estrema violenza, paragonabile agli attentati con auto-ariete»

I collettivi pro-Palestina e il Partito popolare dei lavoratori, dopo l'episodio di sabato a Losanna, hanno fortemente criticato l'operato della Polizia chiedendo l'apertura di un'indagine
Red. Online
08.09.2025 16:26

I collettivi pro-Palestina e il Partito popolare dei lavoratori (POP) non hanno usato giri di parole per descrivere quanto accaduto sabato, durante una manifestazione a sostegno di Gaza, quando un'automobile si è diretta verso i manifestanti. Il conducente, nel frattempo, è stato identificato e arrestato, mentre collettivi e POP hanno parlato di «un atto di estrema violenza», paragonabile «al modus operandi degli attentati con auto-ariete».

Il comunicato, firmato da POP Vaud, Jeunes POP Vaud, Lausanne-Palestine, Collectif urgence Palestine Vaud, Fédération Suisse-Palestine, BDS Lausanne, è stato diramato domenica sera. Secondo la nota, il comportamento del conducente è stato tutto fuorché casuale, dal momento che l'uomo «per diverse decine di metri ha continuato il suo viaggio quando ha visto i manifestanti».

Diversi video, circolati online, sembrerebbero in effetti confermare questa tesi. L'uomo, infatti, dopo aver rallentato in un primo momento in presenza di un poliziotto, che gli intimava di fermarsi, a velocità piuttosto sostenuta ha attraversato l'incrocio dirigendosi fra la folla, composta da 1.500-2.000 persone. Due i feriti, in modo leggero, mentre lo shock, per tutti, è stato grande. «Se i presenti non avessero reagito – si legge nel comunicato – feriti gravi o addirittura morti sarebbero stati inevitabili. »Ogni tentativo di minimizzare i fatti parlando di panico o stress da parte dell'autista equivale a giustificare la violenza contro chi denuncia il genocidio in Palestina«.

Da parte sua, la Polizia municipale di Losanna ha dichiarato che l'automobilista si è fatto strada tra la folla «a velocità ridotta». «La folla ha reagito con forza e ha cercato di fermare l'auto, danneggiandola» hanno chiarito le forze dell'ordine. Fermato all'altra estremità del ponte Chauderon, sul lato sud, il conducente è un 56.enne svizzero residente a Losanna. A mezzogiorno di lunedì, non essendo ancora stato interrogato, è stato accusato "solo" di aver messo in pericolo la vita di un'altra persona. Secondo il codice penale, potrebbe rischiare fino a 5 anni di reclusione o una multa.

Le indagini sono condotte dalla Polizia giudiziaria di Losanna. A due giorni dall'incidente, il conducente dell'auto-ariete non è in ogni caso tornato in libertà: è attualmente in «arresto provvisorio» presso una stazione di Polizia di Losanna. Questa procedura di Polizia ha una durata massima di 48 ore dall'arresto, cioè fino a poco dopo le 18 di oggi. Questo permetterà a un procuratore della Procura di interrogarlo, in particolare sulle ragioni della sua azione. «Se il procuratore ritiene che vi sia un rischio di recidiva, collusione o fuga, può richiedere al Tribunale per le misure coercitive una detenzione provvisoria» ha dichiarato lunedì al Blick Vincent Derouand, portavoce della Procura.

Le autorità giudiziarie vodesi dovranno quindi decidere in tempi brevi sulla sua sorte. Per il momento, restano aperte alcune domande: i motivi che hanno spinto l'uomo ad attraversare la folla avevano a che fare con l'oggetto della manifestazione o, banalmente, con la strada bloccata? Voleva terrorizzare, ferire o addirittura uccidere i presenti? Per considerare la sua azione come un'aggressione o un attacco con auto-ariete, bisognerebbe stabilire che ha usato il suo veicolo come un'arma destinata a ferire, uccidere o semplicemente a spaventare.

I gruppi filopalestinesi hanno anche denunciato «l'atteggiamento scioccante» della Polizia di Losanna, affermando che «l'incrocio era solo parzialmente messo in sicurezza» e che «non è stata intrapresa alcuna azione seria per fermare il veicolo». La Polizia di Losanna ha dichiarato, per contro, che «il veicolo, immatricolato nel Canton Vaud, non si è fermato nonostante l'ordine della Polizia presente sul posto».

Un altro video, fra l'altro, mostra l'uomo scendere dall'auto, apparentemente vicino a una stazione di Polizia. I gruppi ritengono che questo sia un «trattamento inaccettabilmente indulgente» da parte degli agenti. Il filmato mostra il 56.enne scendere dall'auto e parlare con un agente dopo avergli stretto la mano. Senza essere ammanettato o limitato nei movimenti, il conducente sembrerebbe poi spiegare a due agenti che i manifestanti avevano preso a calci la parte posteriore destra della sua BMW.

I manifestanti hanno tracciato un collegamento con i casi attualmente oggetto di indagine da parte della Polizia di Losanna: «Questo lassismo contrasta nettamente con lo zelo della stessa Polizia nella morte di Marvin e Camila, due adolescenti uccisi quest'estate dopo un inseguimento in auto». I manifestanti, ancora, hanno denunciato un «doppio standard tra automobilisti in veicoli di lusso e giovani della classe operaia provenienti da famiglie di immigrati».

La manifestazione non era autorizzata, ha dichiarato la Polizia. Per i collettivi e il Partito popolare, «qualunque sia il contesto, il diritto democratico e popolare di manifestare in sicurezza deve essere salvaguardato». I firmatari hanno chiesto un'indagine trasparente «non solo sull'autista, ma anche sull'operato della Polizia durante la manifestazione».

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