Un'adolescente è stata violentata in volo tra Mumbai e Zurigo

Il 17 marzo scorso una ragazza di 15 anni è stata violentata da un uomo a bordo di un volo Swiss partito da Mumbai e diretto a Zurigo. La notizia è stata resa pubblica tre giorni fa, quando il Tribunale distrettuale di Bülach ha condannato l'uomo con la formula del rito abbreviato.
La ragazza era seduta sull'aereo accanto al 44.enne, un uomo d'affari indiano diretto in Belgio. I due hanno scambiato brevemente qualche parola, poi lei si è addormentata. Secondo l'atto d'accusa del Ministero pubblico di Zurigo, è allora che l'aggressore ha approfittato della situazione. Quando la sua vicina stava dormendo, ha iniziato a toccarla. Ha infilato le mani sotto la coperta e ha abusato di lei, mettendole le mani sotto i vestiti. Ha anche preso la mano della ragazza, costringendola a toccarlo nelle parti intime. La 15.enne, sotto shock, non è stata in grado di difendersi o di reagire all'aggressione. Secondo il Tages-Anzeiger, lo «stato di shock» è stato sottolineato nell'accusa: non era in grado di difendersi e ha subito l'aggressione senza dire una parola né muoversi.
Dopo l'aggressione, la ragazza ha trovato la forza di parlare con un membro dell'equipaggio, ha riferito Swiss al Blick. È stata immediatamente allontanata dal suo aggressore e posta sotto costante sorveglianza. La polizia è stata avvisata e ha arrestato l'uomo all'aeroporto di Zurigo. La compagnia ha pure precisato che la 15.enne volava accompagnata da un adulto (non l'aggressore, ndr.). Swiss ha parlato di un «incidente tragico» che prende molto sul serio. «Il nostro personale di cabina è sensibilizzato e addestrato a riconoscere situazioni sospette a bordo e ad agire immediatamente. L'equipaggio effettua anche controlli regolari». Ma, evidentemente, la violenza è passata inosservata fino a quando lei non ha trovato il coraggio di denunciarla.
Come detto, una volta atterrato a Zurigo, l'uomo è stato arrestato e ha trascorso cinque mesi in carcere preventivo. Inizialmente ha negato le accuse, ma ha infine confessato. Il Tribunale distrettuale di Bülach – ha riferito la NZZ – ha condannato il 44.enne per stupro e reati sessuali con un minore a una pena detentiva di 18 mesi, sospesi con la condizionale. Inoltre, non potrà entrare in Svizzera per i prossimi cinque anni e non potrà svolgere attività che comportino contatti regolari con minori. Dopo il processo, è stato rilasciato e consegnato all'Ufficio della migrazione per l'espulsione dal Paese.
Secondo il Blick, è la prima volta che viene applicata la nuova definizione di violenza carnale. Il 1. luglio 2024 è infatti entrata in vigore la revisione del diritto penale in materia sessuale. Secondo le nuove disposizioni del Codice penale, la violenza carnale oppure l'aggressione e coazione sessuali sono già realizzate quando la vittima segnala all'autore a parole o gesti che non acconsente all'atto sessuale e l'autore ignora intenzionalmente la volontà espressa dalla vittima. La disposizione attua in tal modo la soluzione del veto «no significa no». Oltre alle parole e ai gesti, anche lo stato di shock della vittima (cosiddetto freezing) è considerato come l'espressione di un veto. La fattispecie della violenza carnale, inoltre, non comprende più soltanto la congiunzione carnale ma anche atti analoghi che implicano una penetrazione corporale.