Bellinzona

Tavolino Magico, e fanno tre: «Crescono le richieste di aiuto»

Aperto un nuovo centro di distribuzione all’oratorio San Biagio di Ravecchia – Assistite ogni settimana oltre 300 persone – Simonetta Caratti: «Si formano legami personali e umani che vanno al di là della consegna del cibo»
© CdT/Chiara Zocchetti
Irene Solari
20.11.2023 06:00

E fanno tre. Tavolino Magico ha aperto un terzo centro di distribuzione alimentare a Bellinzona, all’Oratorio San Biagio di Ravecchia, proprio dove ne ha già attivo uno. Una risposta pronta di fronte a una sempre crescente domanda di assistenza da parte della popolazione. Ma anche un modo efficace per contrastare concretamente lo spreco di alimenti. Argomento che sta a cuore all’associazione, nata in Svizzera 20 anni fa, che oggi è diventata il riferimento della grande distribuzione. Abbiamo fatto il punto della situazione con la portavoce di Tavolino Magico Simonetta Caratti.

Territorio e volontari

Insieme a lei partiamo con qualche dato pratico: Tavolino Magico conta ben 16 centri di distribuzione nella Svizzera italiana che offrono aiuto a oltre 3.000 persone ogni settimana, permettendo di salvare dal macero e distribuendo ogni anno 700 tonnellate di cibo ancora in perfette condizioni. «A Cadenazzo abbiamo la piattaforma di raccolta e smistamento degli alimenti, grazie alla quale poi operano i volontari che fanno funzionare i 16 centri di distribuzione sparsi sul nostro territorio». Gli sportelli si trovano in luoghi messi a disposizione di regola da Comuni o parrocchie e Tavolino Magico si occupa della logistica: «Il lavoro dei volontari è prezioso», spiega Caratti, «si occupano di distribuire cibo nei centri». Certo, si tratta di un lavoro fisico dove si devono sollevare le casse con gli alimenti, «ma è un’occupazione molto amata dalle persone perché Tavolino Magico ha sia un’anima ‘green’ sia un’anima sociale». «E capita che le mense sociali, come quella di Casa Marta e Fra Martino, vengano a rifornirsi alla piattaforma di Cadenazzo».

Offerta raddoppiata

«A Bellinzona assistiamo ogni settimana circa 300 persone che, con il nuovo centro di distribuzione, sono diventate 350», spiega Caratti, «in generale notiamo che c’è stato un incremento delle richieste settimanali». Sì, perché i centri di Tavolino Magico che operavano sul territorio bellinzonese erano due: «Uno si trova presso Spazio Aperto e tende la mano a 165 persone ogni settimana; l’altro è il Centro di Ravecchia, all’oratorio San Biagio, che assiste 131 persone». Quest’ultimo, ora, è raddoppiato con l’apertura di un nuovo sportello di accoglienza: «A Ravecchia adesso sono previste due distribuzioni», precisa la nostra interlocutrice, «gli altri due centri erano infatti arrivati già oltre il limite, avevamo tante richieste ma non potevamo più distribuire le nostre tessere e accogliere nuove persone».

A volte l’effetto secondario che notiamo, direi magico, è quello di riuscire a creare dei legami personali e umani tra volontari e beneficiari

Precarietà in aumento

Un incremento delle richieste riflesso di un aumento della precarietà, confermato anche dalle cifre che ci fornisce Caratti: «Nella Svizzera italiana a inizio anno aiutavamo settimanalmente 2.800 persone. Ora, in autunno, siamo già sulle 3.000. C’è senz’altro una precarietà che aumenta e che si traduce in una richiesta di aiuto alle associazioni presenti sul territorio». E Bellinzona, come visto, rientra in questa tendenza: «Anche qui le richieste sono cresciute, con la terza sede di distribuzione riusciamo ad aiutare 55 persone in più. Abbiamo anche un altro Centro di Tavolino Magico a Biasca, ma pure quello è al limite».

Un momento di condivisione

Insomma, quanti più centri di media grandezza distribuiti sul territorio che possano fornire il più possibile una rete di servizi capillari. Un’idea, quella alla base di Tavolino Magico, che vuole permettere alle persone di avere anche un momento di incontro e di scambio sociale, come ci spiega la nostra interlocutrice. «Vogliamo creare un aiuto che va al di là del gesto pratico e concreto del cibo. A volte l’effetto secondario che notiamo, direi magico, è quello di riuscire a creare dei legami personali e umani tra volontari e beneficiari, una vera e propria rete di solidarietà che magari oggi si è un po’ persa nelle città». Anche perché tra i beneficiari di Tavolino Magico ci sono un po’ tutte le fasce della popolazione, precisa Caratti: «Ci sono le famiglie monoparentali, le famiglie numerose, i giovani, i lavoratori a basso reddito, insomma tutti coloro che hanno un salario al di sotto della soglia minima. Non c’è una categoria più toccata di altre. Vediamo solo pochi anziani che si rivolgono a noi, ma solitamente fanno più fatica a chiedere aiuto perché provano vergogna».

Anima «green»: Tavolino Magico si fa carico di una doppia missione: da un lato fornisce il cibo a chi si trova in difficoltà e dall’altro si muove per contrastare la lotta allo spreco alimentare. Un tema importante in una realtà, la nostra, dove fare la spesa sta diventando sempre più costoso. «In Svizzera ogni anno vengono gettate 2,8 milioni di tonnellate di cibo, per un totale di 620 franchi a testa buttati via». E le maggiori responsabili di questo spreco alimentare, spiega la nostra interlocutrice, sono spesso e volentieri le economie domestiche, «per questo stiamo andando nelle scuole a portare delle attività che ruotano attorno al tema della sensibilizzazione».