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Il sisma
Bambino trovato vivo dopo 80 ore sotto le macerie, ma il bilancio delle vittime si aggrava di ora in ora
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22:20
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Il bilancio delle vittime supera 21 mila morti
Il bilancio del terremoto che lunedì scorso ha colpito la Turchia meridionale e la Siria continua a salire. Funzionari e medici hanno annunciato che 17.674 persone sono morte in Turchia e 3.377 in Siria, portando il totale delle vittime confermate a 21.051.
19:59
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Siria: arrivano i primi aiuti alle aree ribelli
Dopo quasi cinque giorni dal terremoto, un convoglio di appena sei camion dell'Onu è entrato nei devastati territori siriani nord-occidentali, fuori dal controllo governativo e più vicini al confine turco, dove decine di località risultano ancora isolate dai soccorsi e dove si stanno spegnendo le già flebili speranze di recuperare vivi alcuni superstiti del sisma di lunedì.
Degli oltre 20mila morti contati finora, 4mila si registrano nelle varie regioni della Siria frammentata e afflitta da 12 anni da un conflitto armato su scala regionale senza fine. La zona più colpita è quella di Afrin e di Idlib. I bilanci vengono aggiornati di ora in ora, ma i soccorritori nel remoto nord-ovest, raggiungibile di fatto solo dalla Turchia, ribadiscono di non avere i mezzi per scavare in quello che definiscono "un tappeto senza fine di macerie".
Nonostante la corsa spontanea della solidarietà da parte dei siriani delle zone meno colpite, sia il governo centrale di Damasco, sostenuto da Iran e Russia, sia le autorità siriane del nord-ovest filo-turche chiedono alla comunità internazionale di accelerare le procedure per l'invio di aiuti. Questi sono giunti da alcuni Paesi arabi del Golfo, dall'Iran, dalla Russia e da altri Paesi, agli aeroporti di Damasco, Aleppo e Latakia, questi ultimi due nel cuore delle zone disastrate controllate dal governo. La distribuzione, affidata alla Mezzaluna rossa siriana, entità controllata dal governo, fatica a superare gli ostacoli logistici e le preesistenti dinamiche clientelari locali.
L'Unione europea ha risposto alla richiesta del governo siriano dando il via libera alle protezioni civili degli Stati membri di spedire aiuti alla Mezzaluna rossa di Damasco. Italia e Romania si sono già attivate e un primo carico italiano è in viaggio attraverso il Libano. La Francia, dal canto suo, strenua sostenitrice della linea dura contro Damasco, ha annunciato di aver stanziato in tutto 12 milioni di euro per aiuti che saranno gestiti in larga parte da organizzazioni non governative che operano nelle aree del nord-ovest e dalle agenzie dell'Onu.
Su tutto emerge un quadro della distribuzione tardivo rispetto all'emergenza dei soccorsi e che riflette le divisioni politico-militari pre-esistenti al terremoto di lunedì. Organizzazioni siriane del nord-ovest denunciano il no di Ankara a far passare aiuti provenienti dalle zone curdo-siriane e dal vicino Iraq. Analogamente, aiuti dalle zone governative non passano verso le aree nord-occidentali.
Tre valichi frontalieri con la Turchia sono stati aperti ma da lunedì sono passati solo i 6 camion odierni dell'Organizzazione mondiale della migrazione (Iom) con coperte, materassi e tende da campo per circa 5mila sfollati. Centinaia di senza tetto ci sono solo nel nord-ovest siriano, denuncia l'Osservatorio siriano per i diritti umani. "Sei camion dopo 80 ore dal sisma sono davvero pochi. È una vergogna", afferma Rami Abderrahman dell'Osservatorio.
Su questo è intervenuto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterrres: "Questo è il momento dell'unità, non di politicizzazioni o divisioni, è il momento di fornire un enorme sostegno... ora è il momento di esplorare tutte le strade possibili per portare aiuti e personale in tutte le aree colpite. Dobbiamo mettere le persone al primo posto".
19:28
19:28
Il bilancio dei morti supera 20 mila morti
Sale a oltre 20 mila il bilancio dei morti del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, mentre svanisce la speranza di trovare altri sopravvissuti. Lo riferisce SkyNews.
16:13
16:13
Registrate 650 scosse di assestamento
L'agenzia turca per la gestione dei disastri, Ahad, fa sapere che sono state registrate quasi 650 scosse di assestamento dai due terremoti di magnitudo 7.8 e 7.6 di lunedì tra Turchia e Siria, rendendo gli sforzi di soccorso ancora più difficili e pericolosi mentre le squadre di emergenza continuano le operazioni di ricerca per eventuali altri sopravvissuti. Lo scrive il Guardian online.
Le scosse di assestamento sono tremori più piccoli che seguono un terremoto più grande, nella stessa area, mentre la crosta terrestre spostata si adatta dopo la scossa principale. Diminuiscono costantemente in grandezza e frequenza secondo dati scientifici, ma possono continuare per giorni o addirittura settimane.
15:41
15:41
Terremoto Turchia-Siria: il bilancio supera i 19.300 morti
Sale a più di 19'300 il bilancio dei morti causati dal sisma in Turchia e Siria. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha comunicato che nel Paese sono morte 16'170 persone. In Siria, invece, sono 1262 le persone decedute, mentre 1900 hanno perso la vita nella zona sotto il controllo dei ribelli nel nord del Paese.
15:22
15:22
Si era salvato dal sisma, muore per aiutare i genitori
Era riuscito a mettere in salvo se stesso e i suoi due figli mentre la casa crollava per il sisma, a Malatya. Ma Mücahit Tunç non ha voluto abbandonare il padre Kasim e la madre Halime: mentre tornava in casa per salvarli, però, una scossa di assestamento ha fatto crollare definitivamente il palazzo, uccidendo Mücahit e i suoi genitori.
Secondo quanto riporta il quotidiano turco Hürriyet, i corpi dei tre sono stati ritrovati dalle squadre di soccorso e, dopo l'autopsia, verranno portati ad Hakkari, città d'origine della famiglia.
15:17
15:17
Cassis elogia i soccorritori svizzeri
I soccorritori svizzeri in Turchia hanno ricevuto gli incoraggiamenti del ministro degli esteri Ignazio Cassis per il loro impegnativo lavoro nella ricerca delle vittime del terremoto. «La squadra è stanca. Ma ogni persona salvata continua a motivare i soccorritori», ha scritto su Twitter il consigliere federale ticinese.
«Sono fiero del Corpo svizzero di aiuto umanitario», ha precisato Cassis dopo una telefonata con il responsabile della Catena svizzera di salvataggio, Sebastian Eugster. Finora gli specialisti svizzeri hanno salvato nove persone. Ma «la ricerca continua», ha aggiunto il ministro degli esteri.
Dopo le devastanti scosse di terremoto che hanno provocato finora oltre 17.500 vittime nella regione di confine tra la Turchia e la Siria, sul posto sono intervenuti oltre 90 soccorritori svizzeri e diversi cani alla ricerca di sopravvissuti.
14:55
14:55
Siria: molto difficile raggiungere l'area colpita
Un alto funzionario del gruppo europeo che si occupa degli aiuti ha detto alla CNN che gli sforzi per aiutare le persone nelle regioni della Siria colpite dal terremoto sono «incredibilmente difficili».
«Quando avevamo più bisogno di strade percorribili, ponti, aeroporti, punti di passaggio attraverso le linee di confine, non c'erano più a causa del terremoto», ha dichiarato Jan Egeland, segretario generale del Consiglio norvegese per i rifugiati. «Inoltre, in Siria, questo accade nel bel mezzo di una zona di conflitto».
Egeland ha affermato che uno dei problemi principali è stato il numero limitato di valichi di frontiera dalla Turchia alla Siria aperti, incluso il punto principale che, secondo lui, è stato limitato a causa delle sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
«Da entrambe le parti di questo aspro conflitto, c'è stata opposizione a oltrepassare le linee per fornire aiuti in prima linea. Spero che tutte quelle idee politiche ora scompaiano. Hanno tutti un nemico comune che è questo terremoto e i bambini di entrambe le parti dovrebbero avere il sollievo di cui hanno bisogno», ha detto.
Egeland ha aggiunto che spera che ci sarà una revoca delle restrizioni - un «accordo di pace» o una «riconciliazione» - per aprire i confini e consentire il passaggio degli aiuti in Siria.
14:43
14:43
Salvati due bimbi di 2 e 3 anni dopo 70 ore
Due bambini di 2 e 3 anni sono stati salvati 70 ore dopo il devastante sisma che ha colpito la Turchia e la Siria. Lo scrive l'agenzia turca Anadolu.
Il piccolo Mert Tatar, 2 anni, è stato salvato stamane a 79 ore dal terremoto nella provincia meridionale di Hatay: il piccolo è stato immediatamente trasportato in ospedale.
Mentre una bambina di 3 anni, Eya Haddap, è stata estratta oggi dalle macerie, 70 ore dopo il sisma, nel distretto di Antakya. Ieri, le squadre di soccorritori avevano salvato altri tre altri membri della stessa famiglia durante le operazioni di ricerca.
E ancora, altre due sorelle sepolte dalle macerie nel distretto di Golbasi, nella provincia di Adiyaman, sono state salvate dalle macerie dopo 70 ore. Ceren, 14 anni ed Elif, 16, stanno bene e sono state trasportate in ospedale.
13:49
13:49
Turchia: evacuate 28.000 persone dalla zona dell'epicentro
Quasi 30.000 persone sono state evacuate da Kahramanmaras, la provincia meridionale della Turchia vicino all'epicentro del terremoto di lunedì. Lo ha reso noto in un rapporto aggiornato sul suo sito l'agenzia turca per la gestione dei disastri, Afad.
«Alle 11.38, un totale di 28.044 cittadini sono stati evacuati dall'area del disastro, 4.607 attraverso autostrada e ferrovia e 23.437 per via aerea. Questi cittadini sono collocati nelle aree ricettive e nelle foresterie indicate dal coordinamento dei Governatorati e dell'Afad presso le province di destinazione».
Intanto il servizio stampa della Turkish Airlines ha reso noto che oggi saranno effettuati 170 voli di evacuazione dalle zone del terremoto.
13:40
13:40
L'ONU: «Colpite 11 milioni di persone in Siria»
Un alto funzionario delle Nazioni Unite ha affermato che circa 11 milioni di persone sono state colpite dal disastro provocato dal terremoto in Siria, inoltre le nuove nevicate hanno aggravato la crisi umanitaria. Lo riferisce la CNN.
«Il numero di persone che avevano bisogno di assistenza nella regione prima del terremoto era di 15,3 milioni, ma ora dovrà essere rivisto», ha detto mercoledì in un briefing il coordinatore residente delle Nazioni Unite per la Siria, El-Mostafa Benlamlih.
Nella sola antica città di Aleppo, si ritiene che 100'000 persone siano senzatetto, di cui 30'000 attualmente ospitate in scuole e moschee. «Quelli sono i fortunati», ha commentato. I restanti 70'000 «hanno la neve, sono al gelo e vivono in una situazione terribile», ha aggiunto.
L'assistenza in Siria «non è neanche lontanamente sufficiente», le Nazioni Unite hanno chiesto aiuti salvavita «urgenti», ha affermato l'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Geir Pedersen.
13:12
13:12
Il bilancio si aggrava: più di 17.500 morti
Sale a oltre 17'500 morti il bilancio del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Lo riferiscono i dati ufficiali mentre le speranze di trovare sopravvissuti sotto le macerie cominciano ad affievolirsi.
Funzionari e medici hanno affermato che 14'351 persone sono morte in Turchia e 3'162 in Siria a causa della scossa di magnitudo 7,8 di lunedì, portando il totale confermato a 17'513.
12:21
12:21
Oltre 17 mila morti
Le vittime del sisma in Turchia e Siria sono ormai 17'100, secondo i dati ufficiali citati dall'agenzia AFP.
Intanto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sta visitando le zone colpite dal terremoto a Gaziantep, città del sudest della Turchia a qualche decina di chilometri dell'epicentro del sisma del 6 febbraio. Il leader turco in questo momento è nei pressi di una tendopoli con gli sfollati allestita nel centro della città turca.
A Gaziantep è arrivato anche il commissario europeo per la gestione delle crisi Janez Lenarcic, rendono noto fonti dell'Ue. Nel pomeriggio Lenarcic ha in programma una conferenza stampa.
12:00
12:00
Bambino trovato vivo dopo 80 ore sotto le macerie
Un bambino è stato trovato vivo dopo essere stato per 80 ore sotto le macerie di un palazzo di quattro piani crollato nel distretto di Elbistan di Kahramanmaras, luogo dell'epicentro del terremoto di 4 giorni fa in Turchia. Lo rende noto la tv nazionale turca.
Il sito della tv turca Trt ha pubblicato le foto del salvataggio di Mohammed Emin: il bambino appena tirato fuori dalle macerie viene trasportato dai soccorritori su una barella. In pigiama e calzini a righe sembra avere tra i nove e i dieci anni.
11:56
11:56
I soccorritori svizzeri trovano 9 sopravvissuti in Turchia
La Catena svizzera di salvataggio ha salvato altre cinque persone rimaste sepolte sotto le macerie nella città di Hatay, colpita dal terremoto. In tutto sono quindi nove le persone ritrovate vive dai soccorritori elvetici.
Le possibilità di trovare sopravvissuti però si affievoliscono a 72 ore dal terremoto, ha dichiarato oggi un portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) all'agenzia di stampa Keystone-ATS.
La Catena svizzera di salvataggio in Turchia è composta da 87 esperti e otto cani da ricerca che rimarranno all'opera dieci giorni. Parallelamente, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) intensificherà il suo sostegno anche dopo la fase di emergenza. Circa dieci membri del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) si recheranno in Turchia venerdì pomeriggio.
11:35
11:35
Salvati madre e figlio dopo 70 ore sotto le macerie
Dopo 70 ore sotto le macerie di un edificio crollato, una donna e il figlio sono stati tratti in salvo dai soccorritori nel distretto di Akevler di Hatay, in Turchia. Lo scrive Anadolu.
Alle ricerche ha partecipato anche il vicesindaco di Yalova, Mustafa Tutuk, che ha condiviso la sua emozione sulle reti sociali: «È un miracolo. Come si possono spiegare questi sentimenti, dopo le voci da sotto le macerie, ci siamo subito diretti lì con la nostra squadra e, per fortuna, li abbiamo tirati fuori».
10:39
10:39
Previsto oggi l'arrivo dei primi convogli di aiuti in Siria
Nella giornata è previsto il primo arrivo in Siria di un convoglio umanitario dal terremoto del 6 febbraio, nonostante tre valichi di frontiera con la Turchia siano aperti già da ieri. Il convoglio è in viaggio, fa sapere una fonte umanitaria al Guardian.
Nelle ultime 24 ore sono stati riaperti dalle autorità turche in fasi successive i tre principali valichi di frontiera di Bab as Salama, Bab al-Rai e Bab al-Hawa, ma finora nessun carico umanitario è entrato via terra in Siria.
09:24
09:24
Trovato il corpo di un cittadino australiano
Il corpo di un cittadino australiano rimasto ucciso nel terremoto è stato trovato tra le macerie di un edificio nella provincia meridionale di Hatay, in Turchia. Lo riferisce Nine News di Sydney. Can Pahali era in visita alla famiglia. A trovare il corpo tra i detriti è stato un parente arrivato dalla Germania.
Pahali è il primo australiano ad essere confermato morto nel disastro, mentre altri tre rimangono dispersi, ha affermato il Dipartimento degli affari esteri australiano aggiungendo che sta sostenendo circa altri 50 cittadini australiani e le loro famiglie nella regione.
08:14
08:14
Il numero dei morti supera i 16.000
Il bilancio ufficiale dei morti nel terremoto che il 6 febbraio ha colpito la Turchia e la Siria ha sorpassato i 16.000, secondo fonti ufficiali e mediche, mentre continua il lavoro dei soccorritori in un freddo glaciale. Le vittime accertate in Turchia sono 16.035, 3.126 quelle in Siria, che portano il numero totale a 16.035.
07:24
07:24
Il bilancio supera i 15.000 morti
Il bilancio dei terremoti in Turchia e Siria ha superato le 15.000 vittime: lo hanno reso noto funzionari dei due Paesi e fonti mediche secondo cui finora le vittime accertate in Turchia sono almeno 12.391, mentre in Siria sono 2.992, per un totale di 15.383 morti.
Le persone rimaste ferite solo in Turchia sono almeno 62.914, rende noto l'agenzia per le emergenze e i disastri di Ankara (Afad), come riporta la tv di Stato Trt.
07:12
07:12
Usgs: «Almeno 125 scosse di almeno magnitudo 4 dopo lunedì»
Almeno 125 scosse di terremoto di magnitudo 4.0 o superiore sono state registrate dopo il sisma di magnitudo 7.8 che ha colpito la Turchia meridionale lunedì: lo riporta l'Istituto geofisico statunitense Usgs.
07:10
07:10
Finora quasi 63.000 i feriti in Turchia
Sono almeno 62.914 le persone rimaste ferite in Turchia a casa dei terremoti che hanno scosso il sud del Paese: lo rende noto l'agenzia per le emergenze e i disastri di Ankara (Afad), come riporta la tv di Stato Trt.
L'agenzia ha inoltre confermato che finora le vittime accertate nel Paese sono almeno 12.391.