Mendrisiotto

A Chiasso (ma con divieto) il leader di «Stram Kurs»

Il danese Rasmus Paludan, fondatore del partito di estrema destra «Linea dura», era colpito da un divieto d’entrata in Svizzera – Le autorità l’hanno però trovato all’interno di un albergo della cittadina – La Fedpol: «Emanata un’interdizione in occasione dell’Eurovision Song Contest»
©Ti-Press/Benedetto Galli
Stefano Lippmann
19.05.2025 18:00

Un controllo nel cuore della notte. Erano infatti all’incirca le 2.50 di domenica quando gli agenti della Polizia cantonale si sono presentati in una struttura alberghiera di Chiasso. L’obiettivo? Verificare l’effettiva presenza di una persona e, allo stesso tempo, far valere il divieto d’entrata in Svizzera emesso dalle autorità. Il tutto, su mandato della Fedpol. Di chi stiamo parlando? Di Rasmus Paludan, l’avvocato danese che ha fondato il partito Stram Kurs (Linea Dura). Uomo, oltretutto, balzato agli onori della cronaca per aver pubblicamente bruciato delle copie del Corano in Danimarca e in Svezia. L’uomo, nel 2024, è stato inoltre condannato dal tribunale di Malmö a quattro mesi di reclusione per alcune sue esternazioni contro i musulmani.

«Senza alcun mandato, né sospetto penale, quattro agenti – tra cui una donna – sono entrati nella mia stanza mentre dormivo nudo, hanno rifiutato di lasciarmi vestire in privacy e hanno perquisito i miei effetti personali senza alcuna base giuridica» ha sostenuto l’uomo il quale, allo stesso tempo, ha inoltrato un reclamo alla Polizia cantonale e al Dipartimento delle istituzioni.

«Gli agenti – racconta ancora Paludan – hanno consegnato una decisione amministrativa riguardante un divieto temporaneo di ingresso in Svizzera, emesso da Fedpol». A questo punto fa una precisazione: «Tale divieto era sostanzialmente inutile poiché ero già entrato legalmente in Svizzera il 17 maggio con un treno notturno da Vienna, presentando il passaporto alla frontiera a Buchs, come richiesto dalla polizia svizzera». Il fondatore di Stram Kurs si spinge oltre: «La motivazione formale dell’azione era il rischio che io disturbassi l’Eurovision Song Contest a Basilea. Trovo questo assurdo, visto che mi trovavo a dormire in silenzio a Chiasso, a oltre 250 chilometri di distanza». Nel rivolgersi al Corriere del Ticino, Paludan parla di «episodio umiliante, sproporzionato e incompatibile con i principi fondamentali dello Stato di diritto». Nel «denunciare» quanto avvenuto il politico e avvocato richiama «una violazione dell’articolo 13 della Costituzione (diritto alla vita privata e inviolabilità del domicilio); il principio di proporzionalità e, infine, la necessità di avere una base legale per ogni intervento che limiti la libertà individuale».

Questione di sicurezza

Stando a quanto abbiamo potuto approfondire, quanto attuato dalle autorità federali e cantonali è davvero strettamente legato all’Eurovision Song Contest andato in scena a Basilea da martedì a sabato. A chiarire quanto avvenuto, nel limiti che impone la tutela della privacy, è la stessa Polizia federale. «In base alla Legge federale sugli stranieri e l’integrazione», Fedpol ha risposto al Corriere del Ticino che «può emettere divieti d’ingresso ed espulsioni nei confronti di cittadini stranieri al fine di salvaguardare la sicurezza interna o esterna della Svizzera. Il presupposto per l’emanazione di tali misure – si sottolinea – è l’esistenza di indizi concreti e attuali che facciano pensare a una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera». Proprio sulla scorta di quanto appena detto – citiamo – «Fedpol ha emanato un divieto d’ingresso nei confronti di un cittadino danese in occasione dell’Eurovision Song Contest».

«Fresco» precedente in Italia

Una procedura simile, nei confronti del fondatore del partito di estrema destra, è avvenuta qualche giorno fa in Italia, all’aeroporto di Malpensa. Secondo quanto riportato giovedì dal Corriere della Sera, l’uomo sarebbe stato espulso dopo essere stato fermato all’aeroporto di Malpensa. Secondo il quotidiano il 43.enne era verosimilmente giunto nella Penisola per partecipare al Remigration Summit, un raduno organizzato dai partiti di estrema destra in Europa che si sarebbe tenuto in Lombardia.

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