Formazione

A scuola, la bussola «perfezionata» e l’incognita dei livelli

Il DECS ha presentato il nuovo «Piano di studio» aggiornato e reso più fruibile per i docenti - Intanto Bertoli sul tema dei livelli A e B auspica di poter incontrare «il prima possibile» la Commissione per presentare il progetto del Dipartimento
Paolo Gianinazzi
19.08.2022 06:00

Mentre l’estate volge al termine, come ogni anno la scuola riaccende i motori e si prepara al rientro in classe. E quest’anno lo fa presentando, al contempo, anche un’importante novità: il nuovo, o meglio, il «perfezionato» Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese. Un corposo documento che, in parole povere, rappresenta una bussola, una guida, per il lavoro quotidiano dei docenti.

Concretamente, il DECS ha organizzato una giornata di studio per presentare il documento, nella sua versione aggiornata e «perfezionata», a tutti i quadri dirigenti della scuola ticinese.

L’attuale «Piano di studio» (che conta quasi trecento pagine) è in vigore dal 2015. Tuttavia, già nel 2018 è iniziato il lavoro del DECS per migliorarlo, perfezionarlo e renderlo più attuale. E il frutto di questo lavoro, appunto, è stato presentato ieri a Locarno.

Le novità

La novità principale, ha spiegato il coordinatore del DECS Emanuele Berger all’inizio della giornata di studio, riguarda la maggiore «leggibilità» del documento. Altrimenti detto, o per dirla con le parole di Manuele Bertoli, «il documento è stato riscritto, accorciato e reso più fruibile perché è uno strumento di lavoro. E se uno strumento di lavoro è complicato da comprendere, diventa difficile per i docenti utilizzarlo quotidianamente».

Sul piano dei contenuti, il documento è stato adattato a due riforme introdotte negli scorsi anni: l’insegnamento alle scuole medie dell’educazione civica e della Storia delle religioni. Ma non solo. Sempre sul piano dei contenuti, importanti novità sono state introdotte riguardo a due temi in particolare: l’ambiente e le nuove tecnologie. Entrambi gli argomenti sono stati resi più trasversali alle singole materie. Ad esempio, il tema dell’ambiente e della sostenibilità alle Elementari sarà trattato a Geografia, ma pure a Scienze e Storia.

Il tema scottante

Detto del «Piano di studio» perfezionato, abbiamo chiesto al direttore del DECS pure un aggiornamento sul tema (politicamente parlando) più scottante: il superamento dei livelli alle Medie.

Come noto, al momento sul tavolo del DECS ci sono tre proposte: una mozione del Partito comunista che chiede di rimettere sul tavolo la proposta di sperimentazione del DECS bocciata in gennaio dal Parlamento; un’iniziativa popolare della sinistra che chiede di abolire i livelli; un’iniziativa parlamentare del PLR che intende eliminare il sistema dei livelli e sostituirlo con un secondo biennio delle Medie più «orientativo».

Ora, alla luce di questi tre atti parlamentari, come ci aveva spiegato lo stesso Bertoli a giugno, il DECS in questi mesi ha lavorato a una proposta di sintesi che sarà presentata dopo l’estate. Concretamente, ora l’obiettivo del direttore del DECS è «presentare il progetto alla Commissione formazione e cultura il prima possibile, partendo dal presupposto che tutti vogliono superare il sistema dei livelli». Più in generale, aggiunge il consigliere di Stato, «vorrei evitare un braccio di ferro prolungato su quale modello sostitutivo del sistema dei corsi A e B sia il migliore da adottare». E per fare ciò, «penso sia un bene lasciare la parola a coloro che la scuola la fanno, i quali possono indicarci, dal loro punto di vista, qual è la cosa migliore da fare dal profilo tecnico. Così magari riusciamo a fare un passo avanti con un certo consenso da parte di tutti».

A proposito di proposte tecniche, ricordiamo che sul tavolo del consigliere di Stato c’è anche la proposta avanzata quest’estate dai direttori di scuola media, i cui contenuti, però, non sono ancora noti. «È a quest’idea che faccio riferimento, ma credo sia bene che i suoi contenuti siano dapprima presentati alla Commissione formazione e cultura. È meglio fare un passo alla volta. Il più rapidamente possibile, ma un passo alla volta...», chiosa Bertoli.

Da noi contattata, la presidente della Commissione formazione e cultura, Daniela Pugno Ghirlanda (PS), conferma che l’intenzione è di sentire Bertoli in audizione il prima possibile, con ogni probabilità già nelle prime due settimane di settembre. «Il tema dei livelli è prioritario, anche perché da questo discorso dipendono molti altri temi e ciò implica un ragionamento complessivo molto importante sull’organizzazione scolastica», spiega Pugno Ghirlanda. «Non vorremmo portare avanti discussioni inutili – conclude la nostra interlocutrice –, ma procedere con un discorso complessivo e concreto».