Abusi sessuali sul figliastro: «Colpevole, ma verrà subito scarcerato»

È stato riconosciuto colpevole di ripetuti atti sessuali con un fanciullo - il proprio figliastro minore di 16 anni - il 40.enne comparso oggi davanti alla Corte delle Assise criminali e per questo è stato condannato a una pena di 13 mesi di detenzione sospesi condizionalmente per un periodo di prova di 2 anni. «Considerato il lungo tempo trascorso dai fatti e il carcere già sofferto sia in regime di carcerazione preventiva che in esecuzione anticipata della pena, l’imputato verrà rilasciato immediatamente», ha spiegato il giudice Mauro Ermani nel motivare la propria sentenza.
Gli atti sessuali ci sono stati, ha puntualizzato il giudice, ma non è stata ritenuta la colpa grave a carico dell’imputato, come invece richiesta dalla procuratrice pubblica Chiara Buzzi. «L’indizio del dettaglio fisico (una piccola macchia violacea in una zona intima, ndr.) è stato per la Corte determinante», ha precisato il giudice. «È troppo piccola, non può essere stata notata dal ragazzo che da molto vicino e negli atti descritti nel decreto d’accusa». Poi ci sono anche le ricerche sui siti pornografici fatte dall’uomo: «Immaginava i rapporti con il figliastro e, inoltre, aveva già avuto dei comportamenti simili con la nipotina, anche lei minore di 16 anni», ha rilevato ancora Ermani concludendo per la conferma dell’atto d’accusa.
Per la determinazione della pena, la Corte ha tenuto in conto il tempo trascorso dai fatti (circa 12 anni) e il fatto che il giovane abbia ammesso durante gli interrogatori di aver preso lui l’iniziativa verso il patrigno, «ma ciò non toglie in nessun modo la colpa dell’imputato: in quanto adulto e consapevole che il ragazzo non aveva ancora 16 anni avrebbe dovuto fermare qualsiasi mossa. Il fatto che fosse il suo patrigno aggrava ancora di più il quadro».