Territorio

Accelerata in vista per l’autostrada ciclabile

Il progetto di massima della ciclopista che collegherà Paradiso e Melide era stato presentato un anno e mezzo fa e i tempi sembrano maturi per arrivare in Parlamento – Il direttore del DT Claudio Zali: «Contiamo di licenziare il messaggio a cavallo tra le due legislature»
Nico Nonella
12.09.2022 06:00

Era il 16 aprile del 2021: il progetto di massima dell’“autostrada ciclabile” - la passerella ciclopedonale che collegherà Paradiso e Melide - era stato presentato al pubblico. Da allora è passato quasi un anno e mezzo e sulla tratta l’unico cantiere operativo è quello delle FFS, che stanno mettendo in sicurezza le pendici del San Salvatore per preservare la linea ferroviaria dalla caduta di massi. Fin qui nulla di strano: l’auspicio espresso era di iniziare i lavori entro il 2025, non appena il Parlamento si sarà espresso sul credito di progettazione. Negli scorsi mesi si sono susseguiti diversi incontri tra il Cantone e la Delegazione d’autorità che riunisce i tre Comuni interessati (Paradiso, Melide e Lugano) e per passare alla fase successiva, quella politica, il Governo dovrà quindi licenziare un messaggio all’indirizzo del Gran Consiglio.

La palla passa a Bellinzona

A che punto siamo, dunque? «Sono stati fatti passi avanti, recentemente abbiamo incontrato la Commissione regionale dei trasporti e ci siamo intesi su come proseguire», afferma al CdT il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, che conferma: novità potrebbero arrivare già a medio termine: «L’obiettivo è licenziare il messaggio con il credito di progettazione nel più breve tempo possibile, a cavallo tra le due legislature». In ogni caso, assicura il presidente del Governo, «l’opera è condivisa e il costo non spaventa e non toglie la volontà di realizzarla». Già, perché se inizialmente si parlava di un investimento nell’ordine di 15-20 milioni, l’investimento finale potrebbe ammontare a 30-40. Ma allo stato attuale è presto per parlare di cifre. «Ora sono in corso aggiornamenti progettuali, poi l’opera potrà passare nelle mani del Cantone – prosegue il consigliere di Stato -. Se inizialmente si pensava di inserirla nel programma di agglomerato di terza generazione PAL3, ora si cercherà di introdurre questo progetto nel PAL5 in modo da ottenere un finanziamento federale».

I dettagli del progetto

L’idea dell’autostrada ciclabile era stata lanciata nel 2015 dal consigliere nazionale PLR Rocco Cattaneo e negli anni i tre Comuni interessati dall’opera avevano dovuto tre Comuni interessati, i quali negli anni hanno dovuto produrre diversi studi a dimostrare la fattibilità dell’opera. La ciclopista sarà lunga circa quattro chilometri. L’abbiamo percorsa virtualmente con l’aiuto dell’ingegner Stefano Wagner di Studi Associati, coordinatore tecnica della DA. Partendo dal lido di Paradiso, il tracciato procederà per un breve tratto parallelo alla cantonale (su una strada dedicata) per poi superare il promontorio della Forca di San Martino grazie anche una galleria costruita nel 1863 da una società inglese e poi «dimenticata». Il percorso proseguirà poi in riva al lago - prevalentemente su passerella - per diverse centinaia di metri fino alla zona Ferrera, dove attraverserà la ferrovia attraverso un sottopasso già esistente e la cantonale tramite la posa di un semaforo, e proseguirà lato monte fino alla rotonda di Melide, tramite una strada dedicata che sorgerà due o tre metri sopra la cantonale.

A protezione della ferrovia

Tornando invece ai lavori di messa in sicurezza delle pendici del San Salvatore - un intervento senza il quale la ciclopista non si sarebbe potuta fare in quanto il rischio per gli utenti sarebbe risultato eccessivo -, le FFS spiegano che in totale è prevista la posa di circa 1.300 metri di nuove reti paramassi, con altezze variabili dai 4.5 metri agli eccezionali 9 metri e classi di energia da 500 a 5000 kJ. Altri 500 metri circa di reti già esistenti vengono invece rinforzati. A completare le opere di protezione si realizzano 300 metri di valli paramassi in terra e 1.800 metri di impianti di allarme per la protezione dei rischi della natura. Il progetto prevede inoltre alcuni risanamenti ambientali, come ad esempio la bonifica dell’ex stand di tiro e il recupero del territorio prima occupato da alcune cave per l’estrazione della pietra naturale. Il cantiere è stato aperto nella primavera 2021, la fine dei lavori è invece prevista per l’inizio del 2023. L’investimento è di circa 18 mio di franchi, finanziato al 50 percento dalle FFS e per il restante il 50 percento finanziato da Confederazione (45%) e Cantone (5%).