Pestaggio a Lugano

Accuse troppo blande per i calci e i pugni in faccia, e il processo è da rifare

Alla sbarra, reo confesso, c’era un giovane accusato di tentate ripetute lesioni gravi per aver colpito più volte al volto un uomo a terra e per aver cercato di ferirne un altro con un coltello – Per la Corte il 22.enne deve però essere giudicato per tentato omicidio
©CdT/Archivio
Federico Storni
13.11.2025 06:00

È più grave di quanto prospettato, almeno secondo il giudice Amos Pagnamenta, l’aggressione che ha visto coinvolto nel 2023 in centro Lugano un 22.enne italiano residente a Campione d’Italia. Il giovane è apparso ieri nell’aula minore di Palazzo di giustizia di fronte a una Corte delle assise correzionali con la ragionevole sicurezza di poterne uscire poco dopo condannato a sedici mesi sospesi per ripetute tentate lesioni gravi, aggressione, guida in stato d’inattitudine e lesioni colpose, evitando al contempo l’espulsione essendo un cosiddetto «caso di rigore» in virtù del fatto di essere incensurato, di aver frequentato in Svizzera le scuole dell’obbligo e di esercitare la sua attività lavorativa a Lugano. Una ragionevole sicurezza, dicevamo, dettata dal fatto che la Corte era chiamata a esprimersi su una procedura di rito abbreviato, ovvero su un accordo di pena raggiunto fra accusa - la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis - e difesa - l’avvocato Francesco Barletta. Proposta che però, come raramente succede, ieri è stata respinta: per il giudice Pagnamenta l’ipotesi di reato era giuridicamente problematica e deve essere mutata in quella, più grave, di tentato omicidio. Starà ora alla procuratrice stilare un nuovo atto d’accusa, «tenendo conto di questa indicazione».

«Ho difeso mio fratello»

L’aggressione imputata al giovane risale a una notte di luglio del 2023 e sarebbe stata da lui commessa con altre tre persone ai danni di un gruppo composto da sei persone fuori da un locale, all’incrocio tra via Ferruccio Pelli e via Cantonale. In un’intervista a un podcast, il 22.enne aveva spiegato così l’accaduto: «Dei maranza se la sono presa con mio fratello. L’ho difeso e sono finito in carcere per qualche mese». Il giovane ha effettivamente trascorso in carcerazione preventiva 104 giorni. Ieri in aula era pronto a riconoscere di aver sferrato «almeno quattro calci al capo e nove pugni al volto» di un uomo mentre questi «si trovava a terra», causandogli lesioni lievi. Questo dopo averlo trattenuto mentre un’altra persona «gli sferrava diversi pugni al volto». Aveva inoltre riconosciuto di aver tentato di ferire all’addome un altro uomo «col coltello che recava con sé, muovendolo più volte nella sua direzione».

Come detto, però, a mente del giudice Pagnamenta la qualifica giuridica è da mutare in quella di tentato omicidio, un vestito legale da lui ritenuto più adatto per giudicare quanto fatto dal giovane. Ciò comporterà un nuovo processo, verosimilmente fra alcuni mesi, e non è affatto detto che si tratterà di un nuovo rito abbreviato. Ciò sarebbe infatti possibile solo se il giovane riconoscerà di essersi reso colpevole di tentato omicidio ripetuto.

Al volante spossato e ubriaco

Il giovane guidava la Smart. ©RESCUE MEDIA
Il giovane guidava la Smart. ©RESCUE MEDIA

Non è peraltro solo per l’aggressione che il giudice Pagnamenta ha chiesto alla procuratrice Canonica Alexakis di rivedere (e aggravare) la qualifica giuridica. Il 22.enne era infatti anche imputato per lesioni colpose cagionate a un’altra persona in occasione di un impressionante incidente da lui causato quasi esattamente un anno fa in territorio di Maroggia, su via Longhena. Incidente nel quale ha egli stesso riportate ferite, fortunatamente decisamente meno gravi da quanto prospettato a poca distanza dai fatti. Stando a quanto ricostruito dall’inchiesta, il giovane quel mattino alle sei era alla guida «in stato di spossatezza» (non dormiva da 24 ore), sotto l’effetto di alcolici (la concentrazione nel sangue era di 1,39 grammi al chilo) e con la presenza di THC nel sangue. In una curva aveva perso il controllo del veicolo finendo nella corsia di contromano e scontrandosi frontalmente con una vettura che sopraggiungeva, causando un trauma contusivo al suo conducente.

In questo articolo:
Correlati