Il punto

Addio sconto benzina, il Ticino esulta

La misura voluta dal Governo italiano non sarà riproposta – Con la revoca del taglio delle accise, le stazioni di servizio del nostro cantone possono tirare un sospiro di sollievo – Giampietro di City Carburoil: «Prezzi riequilibrati, le prospettive cambiano»
© CdT/Chiara Zocchetti
Martina Salvini
30.12.2022 16:45

Dopo mesi difficili, i benzinai ticinesi iniziano a vedere la luce in fondo al tunnel. Il Governo italiano ha infatti deciso di riorientare le risorse finanziarie, destinandole a contrastare il peso dei rincari energetici. La conseguenza? La misura per calmierare il prezzo del carburante, introdotta la scorsa primavera dall’Esecutivo guidato dall’ex premier Mario Draghi, non sarà confermata per il 2023. Insomma, domani sarà l’ultimo giorno in cui oltreconfine si potrà fare benzina con lo sconto di 18 centesimi al litro. Una decisione contro la quale si sono già alzate le voci di protesta delle associazioni dei consumatori italiani, secondo cui le spese per i trasporti su gomma aumenteranno di 5,2 miliardi il prossimo anno.

I clienti ritornano

Ma se al di là del confine ci si lamenta, qui la situazione è ben diversa. E i benzinai ticinesi tirano un sospiro di sollievo. «È la notizia che attendevamo da tempo e, a meno di qualche sorpresa dell’ultimo minuto, per noi rappresenta decisamente un’ottima opportunità», commenta Luca Giampietro, amministratore delegato della City Carburoil. Già il dimezzamento dello sconto sul carburante, deciso a fine novembre dal Governo di Giorgia Meloni, aveva permesso al settore di ripartire, seppur timidamente. «Nell’ultimo mese - prosegue Giampietro - il via vai alle nostre stazioni di servizio è ripreso, e abbiamo recuperato circa il 10% della cifra d’affari perduta. I ticinesi, con la riduzione dello sconto praticato in Italia, iniziano a non avere più una grande convenienza nel fare il pieno in Italia. Inoltre, abbiamo recuperato anche qualche frontaliere che prima non si fermava più nel nostro cantone per il rifornimento».

Chiusure scongiurate

La notizia rimbalzata in queste ore dall’Italia, però, permette di avere prospettive ancor più rosee. «Sarà difficile tornare al volume di affari del periodo pre-pandemico, ma ci attendiamo comunque un ritrovato fermento, che ci permetterà di scongiurare le chiusure prospettate solo una manciata di mesi fa». Già, perché come avevamo riferito a inizio novembre, i provvedimenti adottati dall’Italia avevano messo in ginocchio le pompe di benzina ticinesi, soprattutto lungo il confine, dove il volume d’affari era crollato. Ora, invece, il settore si attende una ripresa, anche se il ritorno della clientela potrebbe non avvenire dall’oggi al domani. «Le premesse per riaprire le stazioni che avevano chiuso temporaneamente, soprattutto nel Mendrisiotto, ci sono. Per quanto ci riguarda, abbiamo però deciso di aspettare almeno fino al 15 di gennaio, anche perché non avrebbe senso riprendere in questi giorni di festa, in cui molte persone sono in vacanza».

Dipende molto da come si muoverà il mercato italiano, ma con l’addio dello sconto sul carburante dovremmo addirittura riuscire a recuperare quindici/venti centesimi al litro di vantaggio rispetto alle stazioni di benzina oltreconfine
Luca Giampietro, amministratore delegato della City Carburoil

Lo scarto si assottiglia

Per quanto riguarda i prezzi, le differenze marcate degli scorsi mesi si stanno via via assottigliando. Attualmente, riferisce Giampietro, il costo della benzina senza piombo è sostanzialmente allineato tra Ticino e Lombardia. «Dipende molto da come si muoverà il mercato italiano, ma con l’addio dello sconto sul carburante dovremmo addirittura riuscire a recuperare quindici/venti centesimi al litro di vantaggio rispetto alle stazioni di benzina oltreconfine». Discorso diverso, invece, per il diesel. «Oggi sul gasolio la differenza tra noi e l’Italia è di circa 30 centesimi al litro. Ma è uno scarto di prezzo dovuto al diverso carico fiscale, da sempre più alto in Svizzera sul diesel. In tutti i casi, anche qui riusciremo a recuperare qualcosa, rimanendo solo di una decina di centesimi più cari».

Anche Berna incassa

A beneficiare della mutata situazione, tuttavia, non sono solo i benzinai e gli automobilisti. «La mossa italiana rappresenta una buona notizia anche per le casse della Confederazione», evidenzia l’amministratore delegato di City Carburoil. «Berna incassa poco meno di un franco per ogni litro di carburante venduto. Di conseguenza, recuperando terreno potremo garantire circa un centinaio di milioni in più di entrate per la Confederazione». E guardando ai prossimi mesi? «L’incertezza globale rende molto complicato riuscire a fare previsioni», ammette Giampietro. In media, le perdite per il settore si attestano finora attorno 40%. «Ma un 10% lo abbiamo recuperato nell’ultimo mese, quindi speriamo che con l’ulteriore normalizzazione dei prezzi i mesi a venire possano essere meno complicati».

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