Melide

Aggregazioni scolastiche

Tiene banco la decisione del Municipio di trasferire i pochi allievi di prima elementare nell’istituto di Morcote – Un gruppo di genitori è sul piede di guerra: si deciderà (quasi) tutto durante la prossima seduta del Consiglio comunale – Il Cantone spiega qual è la posta in gioco, chiarendo che l’autorità locale, volendo, può mantenere classi poco numerose
© CdT/Chiara Zocchetti

Sempre in bilico, ma vicina. Ben strutturata, ma più lontana. La scuola è in cima alle priorità delle famiglie e i suoi scossoni organizzativi creano apprensione e dibattito fra mamme e papà. Sessa, Brè, Melide: sono gli ultimi casi che hanno posto le rispettive autorità di fronte al bivio fra tenere attivo un istituto o un ciclo scolastico con pochi allievi e integrarli nelle sedi di Comuni o quartieri vicini. Da una parte la prossimità del servizio e il valore del tempo risparmiato, dall’altra una stabilità organizzativa che favorisce la qualità didattica. Potrebbe essere uno di quei temi da «hanno tutti ragione». Di sicuro è un tema da «zona grigia», dato che il Cantone può concedere deroghe e lascia una certa autonomia ai Municipi.

Le regole stanno cambiando

Partiamo dalle deroghe. In base alla legge sulla scuola dell’infanzia e le elementari, ogni classe deve avere almeno tredici allievi. In caso contrario, può essere soppressa e fatta confluire in una pluriclasse. Ma «nel caso in cui il numero minimo non viene raggiunto per poche unità e se per gli anni successivi si prevede una significativa ripresa del numero di iscritti, possono essere concesse deroghe che sono da considerare eccezioni dovute a situazioni momentanee» spiega, da noi interpellata, la Sezione delle scuole comunali del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. Dettaglio non da poco: le regole stanno cambiando. «Nell’ambito del progetto per la nuova legge sulla scuola dell’obbligo, si stanno valutando i criteri in base ai quali gli istituti potranno trovare una dimensione minima che garantisca una sufficiente stabilità nella composizione delle classi e, di conseguenza, favorisca anche quella del corpo docente». Visto che le regole stanno cambiando, è possibile immaginare classi meno numerose di quelle attuali che favoriscano la prossimità, come chiedono i genitori? «Il tema della prossimità e del mantenimento di una sede dove i numeri sono più bassi è una scelta di politica scolastica che compete alle autorità comunali» chiarisce il DECS, aggiungendo che «i criteri per la definizione del numero di sezioni e delle eccezioni per ogni sede sono stabiliti dal Regolamento» considerando «le caratteristiche socioculturali degli allievi, del contesto socioeconomico e della morfologia territoriale della regione». Aspetti, questi, di cui tengono conto «i Comuni e la Sezione delle scuole comunali all’interno delle riflessioni che possono portare a convenzioni sulla scuola», valutando «con attenzione sia le opportunità di procedere con lo spostamento delle sedi», ovviamente organizzando un servizio di trasporto, «sia il mantenimento delle stesse». Detto in altre parole, l’autorità cantonale garantisce che l’analisi è oggettiva e non favorisce a priori l’una o l’altra soluzione.

I punti di mamme e papà

A Melide, la decisione del Municipio di optare per lo spostamento della prima elementare a Morcote dal prossimo settembre è diventata un caso politico. Un gruppo di mamme e papà si è opposto, ritenendo che non vi siano motivazioni abbastanza solide e che la decisione sia svantaggiosa per gli abitanti. «Ci sono diverse cose che non ci convincono», dice il portavoce di alcuni genitori contrari, Stefano Campana. «Per prima cosa, la scelta è stata comunicata in via informale ad alcune famiglie, senza ufficializzarla, e in Consiglio comunale se ne discuterà verosimilmente solo a giugno, proprio alle porte delle ferie. I tempi per inoltrare opposizione in forma di ricorso o referendum sarebbero quindi molto stretti o preclusi». Sullo sfondo c’è il progetto di creare un istituto unico con Morcote, Bissone e Vico Morcote. «Ma noi genitori – rileva Campana – non siamo mai stati consultati». Non solo: «Il Legislativo non è stato coinvolto e finora non è stata firmata nessuna convenzione con gli altri Comuni. Ciononostante, a inizio aprile il Municipio ha annunciato la decisione al DECS, inoltrandogli l’ordinamento scolastico 2025/26 basato appunto su questa decisione non pubblicata. E il DECS l’ha accettato, evidenziando che è ‘conseguenza della decisione del Municipio di inserire gli allievi di prima elementare di Melide nella sede di Morcote». Di base, la scelta è stata motivata dall’esiguo numero di allievi di prima elementare, ossia undici, poi scesi a nove: «Sembra siano stati applicati dei valori soglia per giustificare un istituto scolastico autonomo previsti in un progetto di legge che, però, non è entrato in vigore. I municipali hanno indicato che è il DECS a decidere, ma la scelta di spostare i bambini è unicamente del Comune, che non ha rinnovato un accordo, quello con Bissone, che avrebbe permesso una classe da tredici alunni» afferma Campana. Per i genitori ci sono ancora (almeno) due punti contestati: Primo: «La sede di Morcote è inadeguata: ha spazi ridotti, non dispone di una palestra (che c’è a Melide), di una biblioteca e di spazi di gioco e presenta difficoltà di accesso». Secondo: «Per lo scuolabus si farà capo alla stessa società che gestisce il trasporto degli allievi da Bissone a Melide: non è necessario un concorso pubblico per rinnovare ed estendere i suoi incarichi?». Nel frattempo, il gruppo dei genitori ha lanciato un sondaggio a cui hanno risposto settanta melidesi e da cui emerge una contrarietà pressoché unanime. Quasi la metà dei partecipanti indica che valuterebbe di lasciare Melide se questa decisione venisse confermata. L’indagine, ovviamente, non ha valore statistico.

La replica del sindaco

Se il Consiglio comunale di Melide approvasse la convenzione per l’istituto unico, le famiglie contrarie potrebbero fare ricorso. In un caso simile, quello di Sessa, il Consiglio di Stato non ha sospeso la decisione del Municipio in attesa di esprimersi. L’Esecutivo melidese, in ogni caso, è convinto della via intrapresa. Quando gli chiediamo se il Comune non si è arreso troppo presto all’idea di perdere le elementari, quindi, il sindaco Emiliano Delmenico risponde senza esitazione:«Di questo tema si parla molto ora, ma già il Municipio precedente aveva intavolato una discussione con gli altri Comuni. Bisogna trovare una soluzione che crei stabilità a livello di allievi e docenti. Ogni anno, altrimenti, si devono fare calcoli per creare le classi, e ogni anno possono essere stravolte: ciò, a detta di chi ne sa più di me, non è un gran ‘prodotto’ da offrire ai bambini e alle loro famiglie, oltre ad essere poco attrattivo per gli insegnanti».

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