Il caso

Alberti alla Lega: «Voglio essere sentito»

L’ex sindaco di Bioggio, in vista dell’assemblea del movimento, ha scritto al coordinatore Daniele Piccaluga, chiedendo di poter ricevere «un’informazione circostanziata» sulla proposta di espellerlo – «Iniziativa lesiva della mia onorabilità»
©Gabriele Putzu
Red. Ticino&Svizzera
08.07.2025 20:21

L’ex sindaco di Bioggio, Eolo Alberti, da tempo al centro della bufera per il cosiddetto «caso Hospita», ha scritto in questi giorni al coordinatore della Lega dei ticinesi, Daniele Piccaluga, per conoscere i motivi per cui i vertici leghisti intendono allontanarlo dal Movimento. E pure per poter esercitare il suo «diritto a essere sentito», prima che tale decisione venga eventualmente presa dalla base leghista.

A riferire dello scritto – inviato anche ad altri esponenti della Lega – è stato, questa sera, il portale web de La Regione.

Proprio nella serata di giovedì, infatti, è agendata un’assemblea straordinaria del movimento. E all’ordine del giorno, come noto, vi è l’espulsione dal movimento di Alberti, nonché la presa d’atto riguardo alle recentissime dimissioni dell’ex deputata Sabrina Aldi, annunciate nelle scorse settimane sulle colonne del Corriere del Ticino.

«Caro Coordinatore della Lega dei Ticinesi – si legge nello scritto –, ho appreso da un tuo messaggio che, per la data del 10 luglio 2025, hai convocato un’assemblea straordinaria. Allo stesso modo ho appreso che all’ordine del giorno vi sarà la proposta della mia espulsione dal Movimento e dunque dall’associazione». Detto ciò, sottolinea Alberti, «rilevo di non aver ricevuto, in qualità di socio, nessuna formale convocazione e neppure altro scritto o comunicazione personale indicante l’argomentazione, ovvero il motivo sulla base del quale sarà proposta all’assemblea la mia espulsione». Alberti ricorda dunque che «gli statuti della Lega dei Ticinesi prevedono l’espulsione solo di coloro i quali si siano resi indegni, con la loro condotta, di appartenervi (art. 8). Circostanza, questa, che io contesto possa essermi attribuita, riservandomi di contestarla anche in sede giudiziaria. Personalmente, mi interrogo piuttosto sui reali intendimenti e obiettivi di una tale iniziativa che, in quanto tale, già risulta oggettivamente gravemente lesiva della mia onorabilità».

L’ex sindaco chiede dunque formalmente «di potere ricevere, prima della riunione assembleare e quindi della relativa delibera, un’informazione circostanziata, ossia il dossier completo, inerente alla trattanda in questione e che mi riguarda personalmente». E aggiunge: «In ogni circostanza e sede intendo e intenderò infatti avvalermi dei miei diritti e in particolare, ora, di quello di essere sentito. Diritto, questo, che la Lega dei Ticinesi, il cui scopo è la promozione di un movimento democratico dei cittadini, non dubito si curerà di garantirmi nelle modalità che richiedo perché io possa fare valere le mie ragioni». Concludendo, poi, Alberti chiede che l’assemblea di giovedì «venga svolta in forma pubblica, affinché anche chi non ha diritto al voto possa almeno partecipare in qualità di uditore».

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