Allerta via cellulare senza app: che cosa dicono i test fatti in Italia?

In Ticino, lo scorso settembre, se n'era parlato. Il motivo? Vista la vicinanza con il territorio italiano, anche nel nostro cantone qualcuno avrebbe potuto ricevere una notifica di allarme. Nessun problema: all'epoca, infatti, e il Piemonte e la Lombardia stavano semplicemente testando il nuovo sistema di allerta nazionale italiano, denominato IT-alert. Un sistema, evidentemente, simile se non uguale a quello annunciato, oggi, dalla Confederazione.
Bene, benissimo. Ma come sono andati, venendo al punto, questi test, svoltisi non soltanto in Lombardia ma in tutta Italia? La risposta si trova fra i documenti della Protezione civile. Che ha raccolto tutti i dati fra giugno 2023 e lo scorso febbraio, quando si sono svolte le ultime esercitazioni. Nello specifico, parliamo di questionari anonimi e volontari che gli utenti potevano compilare nel momento della ricezione del messaggio di test sul proprio smartphone. In totale, la Protezione civile ha ricevuto 2.692.417 questionari compilati. Dai quali emerge l'elemento più importante di tutti: la stragrande maggioranza di chi ha risposto al sondaggio ha effettivamente percepito e interpretato il messaggio come un'allerta. Nel dettaglio, il 96,9% ha detto che il messaggio (la cui ricezione si è assestata sul 93%) era chiaro mentre un confortante 88,8% ha compreso che, a spedirlo, era stata un'istituzione. Il 91,6% dei partecipanti, poi, ha definito «utile» il sistema. Quanto alle emozioni provate, il 29,7% ha reagito con «calma e tranquillità» mentre solo un 20% di risposte ha restituito sentimenti quali «ansia» e «agitazione».
Detto della possibilità, quando i test si sono svolti in Piemonte e Lombardia, che anche in Ticino potessero arrivare delle allerte di prova dal sistema italiano, la percentuale di overshooting – riassumendo al massimo: chi ha ricevuto il messaggio al di fuori delle aree territoriali indicate – era dell'1,6%. A dimostrazione che l'errore è rimasto entro confini bassi e tollerabili.
A maggio, intanto, i test di IT-alert sono ripresi. In Sardegna, il 15, è stato simulato un maremoto generato da sisma nelle aree di Orosei, Siniscola e Posada, in provincia di Nuoro. Dal 25 giugno al 3 luglio, per contro, sono stati organizzati dei test finalizzati a perfezionare l'uso per gli scenari di incidente industriale rilevante e collasso. Il 18 luglio, infine, i test interesseranno la diga di La Stua in Veneto.