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Aumentano i campi da padel nel Luganese

Iniziata la costruzione ad Agno dell’Accademia della racchetta che ospiterà anche spazi per il tennis - Inaugurazione prevista a settembre - Intanto la Città ha deciso che non darà spazi finché lo sport non sarà riconosciuto a livello svizzero
Come potrebbe essere il centro in costruzione ad Agno. ©Michele Zago Architetti
Federico Storni
02.02.2023 23:00

«C’è la coda per portare il padel a Lugano», titolavamo un anno fa (vedi suggeriti). La Città aveva infatti ricevuto una quindicina di proposte per portare questo sport in centro e stava riflettendo sul da farsi. Negli stessi giorni a Savosa, l’A-Club inaugurava i suoi tre campi, i primi nel Luganese. Un anno dopo, oggi, i campi nel Distretto sono... sempre tre. Ma quadruplicheranno nel 2023.

L’accademia della racchetta

A metà gennaio, ad Agno, sono infatti iniziati i lavori per la costruzione del centro dedicato agli sport con la racchetta in zona Prati Maggiori, su un terreno libero di quasi novemila metri quadrati. La licenza edilizia, riferisce da noi contattato l’avvocato Emanuele Verda in rappresentanza dei promotori (Grutland SA), è stata staccata la scorsa estate in tempi relativamente brevi (del progetto si era parlato a metà marzo, vedi CdT del 21.3), e malgrado vi fossero alcune opposizioni, «anche grazie al lavoro del capodicastero Sport ed Edilizia privata di Agno Gianfranco Rusca che ha saputo mediare le diverse esigenze». Verda e Rusca, peraltro, sono cofondatori della lista civica ViviAgno.

Insomma, le ruspe sono entrate in azione e - per quanto riguarda il padel - le prime partite potrebbero essere giocate già il prossimo autunno: «La tabella di marcia prevede che i nove campi da padel e i tre da tennis saranno pronti a settembre. Le restanti infrastrutture, ossia spogliatoi, bar, club house, centro medico sportivo, crioterapia, palestra e shop saranno progressivamente pronte per fine 2023/inizio 2024».

Il centro, in altre parole, da solo permetterà di quadruplicare il numero di campi da padel disponibili nel Luganese.

La Città non darà spazi

Oltre a quello di Agno, non abbiamo notizie di ulteriori progetti nel Distretto. Quanto agli interessati che avevano bussato alle porte di Lugano, il direttore della Divisione sport Roberto Mazza li ha indirizzati proprio verso il progetto di Agno. La Città, che un anno fa stava valutando come approcciarsi al fenomeno padel, ha deciso per il momento di restare alla finestra. È una questione di riconoscimento, in sostanza: «Non concediamo superfici pubbliche per fare attività prettamente commerciali», dice Mazza. Allo stato attuale, infatti, in Svizzera non esiste una Federazione di padel, tanto meno lo sport è riconosciuto da Swiss Olympics. Non vi sono quindi tornei ufficiali, o settori giovanili: elementi decisivi agli occhi della Città per nel caso concedere degli spazi per praticare l’attività. Convertire parte del Padiglione Conza - come era stato proposto da alcuni - in campi da padel non entra quindi nemmeno in considerazione al momento. Sempre ammesso che fosse possibile.

A caccia di un’affiliazione

E se in Svizzera il padel non è riconosciuto ufficialmente, in Italia è già stato incorporato nella Federazione di tennis, cosa che ha portato fra l’altro a un proliferare di campi da gioco (oltre seimila in oltre mille comuni). Anche in Svizzera si sta lavorando per «confederarsi» con il tennis, come ci riferisce il presidente dell’Associazione Padel Ticino Stefano Brunetti: «Ne discutevo con il presidente dell‘Associazione Regionale Tennis Ticino Giuseppe Canova e secondo entrambi sarebbe giusto unire le forze. Padel e tennis non sono due antagonisti, bensì degli sport che si completano a vicenda e nessuno dei due ha da perderci a unirsi. In ogni caso penso che presto il padel diventerà uno sport riconosciuto da Swiss Olympics». Secondo Brunetti il padel è qui per restare e non è una moda passeggera: «Lo sviluppo in Svizzera interna è ancora in piena, mentre in Ticino sembrano esserci gli investitori ma sembrano mancare spazi e infrastrutture. Tanto che spesso i campi da padel vanno a sostituire quelli da tennis: nel Sopracenere ne sono già spariti cinque». L’affiliazione delle due realtà dovrebbe permettere uno sviluppo armonico delle due discipline, senza scatenare una sorta di guerra tra poveri per gli spazi. In questo senso il centro di Agno è virtuoso, creando nuovi spazi per entrambe le discipline.

Nel Sopraceneri, peraltro, rispetto al Sottoceneri per il momento i campi da padel abbondano. Ve ne sono otto, che diverranno presto dodici. Sulla carta, nei prossimi anno potrebbero raggiungere la trentina. Apprezzata in particolare la struttura di Biasca, promossa fra gli altri dall’ex campionessa di sci Michela Figini, oggi frequentata anche da Luganesi a caccia di spazi per giocare.

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