Bally, «La possibilità di ulteriori licenziamenti era nell’aria»

Trenta. Sono i nuovi licenziamenti alla Bally di Caslano a quasi un anno di distanza dai sessantacinque annunciati lo scorso novembre. Il marchio di moda, come noto, dall'anno scorso è controllato da un fondo di investimento statunitense, Regent LP, e per rispondere alla crisi ha deciso di ridurre ulteriormente il numero di dipendenti impiegati in Ticino. Come riferito dalla RSI, la misura è stata annunciata martedì mattina. Lo scorso anno, l’azienda di abbigliamento di lusso aveva dichiarato di aver «avviato un processo di riorganizzazione volto a creare le condizioni per uno sviluppo responsabile a lungo termine». Le difficoltà sono state maggiori del previsto: di qui i nuovi tagli.
Una notizia che non giunge però come un fulmine a ciel sereno. «La possibilità di ulteriori licenziamenti era nell’aria; negli ultimi due mesi ci sono arrivate delle avvisaglie, ma non pensavamo in termini così drastici», ammette il sindacalista dell’OCST Luca Robertini. A novembre, lo ricordiamo, l’azienda aveva annunciato il taglio di 65 dipendenti. A conti fatti, erano state licenziate 32 persone nell’ambito amministrativo, 13 in fabbrica oltre a 55 riduzioni della percentuale lavorativa. «Prima di dicembre 2024 c’erano quasi cento persone nella produzione, tra partenze e pensionamenti, a settembre 2025 se ne contavano 57. Con questi ultimi tagli, scenderebbero a 27», rileva Robertini. Ventisette persone che rimarranno attive nella produzione dell’extralusso. «A detta dell'azienda è una scelta strategica per mantenere il Made in Switzerland, e dunque un segnale di voler mantenere la produzione in Ticino. Da parte degli operai, tuttavia, c’è poca fiducia nel fatto che ciò avviene a causa delle promesse di rilancio non mantenute fatte un anno fa…». Da martedì mattina sono state avviate le discussioni sul piano sociale.
A seguire l’evolversi della vicenda è anche il Comune di Caslano. «Come Municipio abbiamo avuto contatti con il nuovo CEO, il quale ci aveva spiegato le difficoltà riscontrate dall’azienda a livello globale. Non ci erano state date informazioni su eventuali licenziamenti», dice il sindaco di Caslano, Emilio Taiana. Negli scorsi mesi, lo ricordiamo, l’azienda aveva rassicurato sulla permanenza nel comune malcantonese. Una rassicurazione che fa ancora dormire sonno tranquilli? «Tranquilli è una parola grossa», risponde il sindaco. Seguiamo gli sviluppi e speriamo di non dover assistere e a una partenza». Anche perché l’impatto sulle finanze comunali non sarebbe trascurabile, anche se il contributo dell’azienda, viste le difficoltà di Bally sopra citate, negli ultimi anni è diminuito.