Mendrisio

Bancarelle lontane dall’evento, i venditori non ci stanno

Alla Fiera di San Martino, il mercatino si concentrerà nella zona a nord dell’evento – Una posizione ritenuta periferica che preoccupa i mercatari – Il dicastero Eventi rassicura: «Non ci saranno zone di serie A e di serie B»
©Gabriele Putzu
Stefano Lippmann
28.10.2025 06:00

C’è una certa preoccupazione tra i mercatari, ovvero coloro che allestiscono le bancarelle durante le numerose manifestazioni che si svolgono durante l’anno su tutto il territorio cantonale. In questo caso, però, le attenzioni sono tutte rivolte all’imminente Fiera di San Martino che si terrà a Mendrisio a partire dal 7 novembre. Il problema sta soprattutto nello spazio riservato ai venditori. Anche a San Martino, in sostanza, si ripeterà quanto predisposto durante la Sagra dell’uva: l’area del mercato sarà, in un certo senso, defilata. Per la manifestazione settembrina nel centro storico della città, le bancarelle sono state trasferite nel piazzale davanti al Municipio. Il tutto – come spiegato nell’edizione del 23 settembre – era dettato da esigenze di sicurezza indicate dalla polizia. Insomma, più spazio lungo le vie per agevolare un eventuale intervento, ad esempio, degli enti di primo soccorso. In questo caso, come vedremo, vi sono anche altre ragioni.

A San Martino, secondo quanto ci hanno indicato diversi mercatari, si procederà in maniera simile: l’area del mercatino sarà concentrata nella zona che si trova a nord e arriva quasi sino ai parcheggi, per intenderci, della piscina comunale. Nel punto nevralgico dell’evento si concentreranno soprattutto i ritrovi di carattere culinario, quali ad esempio tendine e capannoni. Una scelta non condivisa dai venditori ambulanti. «Dopo un primo spostamento avvenuto due anni fa per motivi di sicurezza, per l’edizione imminente è stata presa una decisione drastica – ci racconta uno dei mercatari, il quale parla in rappresentanza di diversi colleghi –. L’effetto immediato è una netta separazione tra il mercato e la ‘zona della festa’ (ristorazione e convivialità), un connubio che da sempre caratterizza la Fiera di San Martino». Il rischio – evidenzia – è che i visitatori «concentrino la loro spesa unicamente nell’area della festa, non venendo stimolati ad acquistare oggettistica e prodotti alimentari esposti in una zona periferica e poco attrattiva». È anche per questo motivo che i mercatari lanciano un appello agli organizzatori dell’evento: «La fiera è vitale per l’economia di molti di noi. San Martino e San Provino, per la nostra categoria, sono le due feste più grandi».

Per questo motivo si chiede che «venga riconsiderata questa riorganizzazione per garantire che il mercato mantenga la sua centralità e la sua interazione con l’intera manifestazione».

Un tema, quello dello spostamento del mercatino, che sarà esposto anche in un incontro tra addetti ai lavori che si terrà giovedì.

Più grande, più opportunità

Incontro al quale parteciperà anche il capodicastero Eventi della città Paolo Danielli. In realtà, ci spiega il Municipale, «il perimetro della fiera è stato allargato verso nord e ci sarà un percorso, più o meno obbligato, per evitare che vi siano zone di serie A e di serie B». Di più: «Abbiamo cercato, nel nuovo concetto di allargamento, anche di dare più opportunità agli espositori». Vi saranno «nuove aree e un percorso per creare un continuo viavai di gente affinché venga visitato tutto il comparto». Insomma, una «fiera allargata, ma pure stimolata da un percorso». Danielli, in tal senso, conferma che «non c’è alcuna intenzione di mettere in difficoltà gli espositori, la nostra speranza è quella di avere una fiera più ampia ma anche più interessante da visitare e più ordinata». Inoltre – racconta – «attorno alla chiesetta sarà creata una zona di rispetto». Non mancheranno neppure le indicazioni visive che permetteranno al visitatore di scoprire più facilmente i vari stand presenti alla manifestazione.

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