Scoprire il ticino

Benvenuti in Vallemaggia... ma con rispetto

Il boom della montagna si fa sentire e così i Comuni hanno elaborato un piano di rilancio a partire proprio da questa estate - L’obiettivo è quello di gestire i flussi turistici canalizzandoli dalle zone sottoposte a maggiore pressione a quelle più «libere» - LE FOTO
Naret. © Masterplan Alta Vallemaggia
Red. Locarno
23.07.2020 06:00

Un’oasi alpina affacciata sul Lago Maggiore, così si presenta la Vallemaggia. Un territorio straordinario pari ad un quinto della superficie cantonale che nel corso delle ultime settimane sta accogliendo numerosi escursionisti provenienti da tutto il Ticino bisognosi di entrare in contatto con la natura e turisti desiderosi di riscoprire le più belle regioni della Svizzera. Tutti accomunati dalla voglia di ritrovare il contatto con la natura pura, vivere esperienze autentiche e momenti di spensieratezza totale. Non è una novità, dopo i mesi di lockdown: la montagna, abbiamo riferito negli ultimi due giorni, è presa d’assalto.

Dove c’è molta affluenza e dove invece c’è posto

Di conseguenza gli ambienti più naturali sono sottoposti ad un’accresciuta pressione e spesso anche la popolazione locale deve convivere con questa situazione. In questo contesto critico, i Comuni della Vallemaggia attraverso la Fondazione Vallemaggia Territorio Vivo hanno elaborato un Piano di rilancio a partire da questa estate, si legge nella nota diffusa oggi dal coordinatore del Masterplan Alta Vallemaggia Timo Cadlolo. L’obiettivo è quello di gestire i flussi turistici canalizzandoli dalle zone sottoposte a maggiore pressione a quelle ancora in grado di accogliere persone interessate a scoprire il patrimonio culturale e naturale. Lo slogan «Benvenuti ma con rispetto» ben sintetizza una visione strategica che mira a favorire un’equilibrata convivenza tra affluenza turistica e popolazione.

Non mancano le perle poco note, dalla Valle del Lodano all’alpe Spluga

In quest’ottica, già nella parte bassa della valle non mancano le perle poco note, si pensi alla Valle di Lodano dove è possibile ammirare faggi secolari di indiscutibile bellezza e per questo candidati al Patrimonio mondiale UNESCO e all’itinerario della Via Alta Vallemaggia che invita gli amanti delle escursioni in montagna a mettersi alla prova lungo un esigente percorso sul crinale che delimita il bacino imbrifero valmaggese e permette di riscoprire straordinari luoghi legati ad un’economia di sussistenza che grazie alla crescita di interesse verso forme di turismo sostenibile hanno trovato nuova linfa e vigore per il futuro. Tra questi sopra Gordevio è possibile citare l’alpe Nimi, che a tutt’oggi mantiene la sua anima più rurale, l’alpe Masnée situata in fondo alla Valle del Salto o l’alpe Spluga con il suo nucleo di undici cascine splendidamente ubicate al centro di un maestoso paesaggio in cima alla Valle di Giumaglio.

Non solo Val Bavona, ma anche alpe Serodano, Val Rovana e molto altro

La parte superiore della Vallemaggia si apre ulteriormente a partire da Cevio. Non solo la Val Bavona coronata dallo straordinario anfiteatro naturale di Robiei comodamente raggiungibile grazie alla funivia e punteggiata da splendide terre e ricca di autentiche testimonianze di modi di vita tradizionali quali gli splüi ed i giardini pensili. Anche in Lavizzara è possibile uscire dal circuito classico che conduce in Valle del Sambuco sino alle pendici del pizzo Cristallina. Numerose sono le possibilità di deviazione che portano a scoprire alpeggi quali l’alpe Serodano servito dalla Capanna Poncione di Braga e l’alpe Vacarísc/Mognola con l’interessante itinerario didattico, il piccolo museo etnografico e la vendita diretta di prodotti caseari. In fondo alla lista ma non per bellezza, ovviamente, vi è poi la Val Rovana, nota principalmente per gli impianti di risalita ma ancora tutta scoprire. In questo senso l’invito è quello di proseguire a piedi oltre Cimalmotto e immergersi alla scoperta dell’alpe Magnello recentemente oggetto di importanti lavori di valorizzazione paesaggistica.

Migliorare la qualità di vita della popolazione locale

Per quanto concerne l’alta Vallemaggia è importante ribadire che nell’ambito del masterplan il «turismo è lo strumento chiave in quanto capace di portare afflussi economici dall’esterno. In quest’ottica si sottolinea che il masterplan mira ad innescare un circolo virtuoso che porti ad un miglioramento della qualità di vita della popolazione locale favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro in valle. Naturalmente si fa riferimento a uno sviluppo turistico sostenibile che consideri in primo luogo le esigenze della popolazione locale, la vera protagonista del piano di sviluppo in corso, coinvolgendola in tutte le fasi del processo in modo che diventi ambasciatrice del proprio territorio e contribuisca in modo tangibile a dare un futuro a questi splendidi territori alpini esprimendone al meglio la vocazione».

Rustici e case secondarie: stimoli e consigli

Parallelamente a questa apertura testimoniata dalla presentazione di tutta una serie di proposte accessibili dal sito www.invallemaggia.ch, il Piano di rilancio comprende un’iniziativa mirata a favorire il turismo stanziale che meglio permette di generare indotto economico in valle. Per questo è stata preparata una pagina di presentazione con tutta una serie di stimoli e consigli per i proprietari di case secondarie nella regione volta a favorire e facilitare la messa sul mercato turistico (invallemaggia.ch/rustici): «La concretizzazione di queste importanti misure costituisce un primo fondamentale passo nell’ambito del Piano di rilancio a partire dall’estate 2020 che già dalle prossime settimane vedrà concretizzarsi ulteriori importanti iniziative. Attualmente il focus è sull’implementazione di un’iniziativa a sostegno dei proprietari e dei gestori dei rifugi alpini situati lungo l’itinerario promosso dall’Associazione Via Alta Vallemaggia e su un progetto volto a sostenere i piccoli commerci che assieme ai ristoratori valorizzano i prodotti locali valmaggesi».

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