Mafia e droga

Blitz anti-’ndrangheta, il ticinese è quello arrestato a Tenerife in marzo

L'uomo figura nelle carte d'inchiesta dell'operazione «Millennium», accusato di associazione mafiosa e di traffico di sostanze stupefacenti – In Ticino è sospettato di essere coinvolto con un ruolo di vertice in un'importante attività di spaccio di cocaina che ha interessato per più anni prevalentemente il Sopraceneri
L'arresto del ticinese a Tenerife, alla fine di marzo. © Policía Nacional
Red. Online
22.05.2025 11:45

C’è anche un ticinese tra gli 81 arrestati (gli altri 16 sono ai domiciliari) di uno dei filoni dell’operazione anti-’ndrangheta «Millennium» condotta dai carabinieri in molte province italiane su ordine della Direzione distrettuale antimafia (DDA) di Reggio Calabria. Ve ne abbiamo riferito ieri. Oggi emerge un altro dettaglio, di cui dà notizia la RSI: il giovane, che compirà 29 anni in agosto, è lo stesso catturato alla fine di marzo a Tenerife.

La Polizia spagnola ne aveva annunciato l'arresto lunedì 24 marzo, riferendo i dettagli della cattura. «Rischia fino a 15 anni di carcere il latitante arrestato da agenti della Policía Nacional in quanto presunto autore di un reato di traffico di droga, essendo legato a una rete criminale che importava 50 chili di cocaina che intendeva distribuire nel canton Ticino», si poteva leggere nel comunicato. «Durante l'operazione, ha persino investito uno degli agenti con il suo veicolo ed è stato arrestato mentre fuggiva sui tetti di una casa in territorio di Adeje (Santa Cruz de Tenerife - isole Canarie)». Era anche stato diffuso il video del fermo.

Protrattosi per diversi mesi, il lavoro di indagine era stato scandito da una fitta collaborazione tra gli inquirenti della Polizia cantonale ticinese. La Policía Nacional aveva spiegato che il giovane «conduceva un tenore di vita elevato, mentre sui social network si vantava della sua natura pericolosa e violenta».

Il ticinese è sospettato di essere coinvolto con un ruolo di vertice in un'importante attività di spaccio di cocaina che ha interessato per più anni prevalentemente il Sopraceneri. Tra novembre e dicembre dello scorso anno, nell'ambito dell'inchiesta antidroga, sono finite in manette altre sette persone. Un'ottava era stata arrestata prima del suo fermo in Spagna. E ieri, come detto, il suo nome è comparso nell’ordinanza firmata dalla giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria: è accusato di associazione mafiosa (416 bis) e traffico di stupefacenti. 

Come «mero partecipe dell’associazione» criminale – la cosca Barbaro-D’Agostino –, «collaborava costantemente» con altri affiliati negli «affari illeciti, occupandosi di organizzare i traffici di sostanze stupefacenti – specialmente da Colombia, Brasile e Panama, verso il porto di Gioia Tauro –, soprattutto dalla Calabria verso la Lombardia». E, a questo punto, anche oltrefrontiera.

Interpellata dalla RSI, la magistratura ticinese ha precisato che la procedura di estradizione, subito avviata, è tuttora in corso.   

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