Bocciata la ricusazione di Norman Gobbi

Nuovo capitolo nel caso delle scuole di Sessa. Come ricorderete, negli scorsi giorni il Tribunale cantonale amministrativo ha respinto il ricorso presentato da un gruppo di genitori contro la decisione del presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi, di non concedere l’effetto sospensivo al ricorso, presentato lo scorso 1. aprile, contro la chiusura della scuola elementare di Sessa e al trasferimento degli allievi presso il Centro scolastico Lüsc di Croglio. La riorganizzazione, decisa lo scorso marzo dal Municipio di Tresa, potrà dunque avere luogo. Dopo questa decisione, i ricorrenti avevano chiesto la ricusa dello stesso Gobbi, il quale nella risoluzione relativa all’effetto sospensivo avrebbe, a loro dire, espresso delle considerazioni sul merito del ricorso. Cosa che, secondo i cittadini di Sessa, metterebbero in dubbio l’imparzialità che dovrà mostrare quando la questione approderà sul tavolo del Consiglio di Stato.
Le motivazioni
Ebbene, stando a quanto appurato dal Corriere del Ticino, mercoledì il Governo si è espresso sull’istanza di ricusa, la quale è stata respinta. Nella decisione di sette pagine firmata dal vicepresidente Claudio Zali, il Governo ha rilevato che Gobbi «ha valutato gli interessi contrapposti, pubblici e/o privati, stabilendo a quale parte fosse più giustificato far sopportare il rischio necessariamente insito nella durata del procedimento e nell’incertezza dell’esito finale». Cosa che «non costituisce motivo di ricusazione non essendoci alcuna pronuncia nel merito della controversia». Oltre a ciò, si legge nella decisione del Consiglio di Stato, «la censura che Gobbi non sarebbe più in grado di decidere con la necessaria oggettività, serenità di giudizio ed imparzialità, appare fondata su mere ed inconsistenti illazioni».