Locarno

Botte nella Rotonda, espulsione confermata

Respinto dal Tribunale federale il ricorso di uno dei due fratelli iracheni resisi protagonisti nel dicembre del 2021 di un violento pestaggio ai danni di coetanei
©Cdt/Chiara Zocchetti
Red. Locarno
07.05.2025 19:39

I reati commessi comportano automaticamente l’espulsione dalla Svizzera e i margini per il riconoscimento di un caso di rigore non sono dati. Il Tribunale federale ha confermato su tutta la linea la sentenza con la quale la Corte di appello e di revisione penale (CARP) aveva condannato, appunto all’espulsione dal suolo elvetico per un periodo di cinque anni uno dei due fratelli iracheni che, in compagnia di un gruppo di amici, il 4 dicembre 2021 si erano resi protagonisti di una violenta aggressione ai danni di due ragazzi pressappoco della loro età nella Rotonda di piazza Castello a Locarno. Patrocinato dall’avvocata Immacolata Iglio Rezzonico, il giovane condannato alla pena detentiva di 2 anni e 6 mesi, non contestava che i reati dei quali è stato riconosciuto colpevole comportino l’allontanamento dal nostro Paese. Nel suo ricorso all’Alta Corte sosteneva tuttavia che la CARP non avesse tenuto in considerazione una serie di fatti e circostanze che condurrebbero ad ammettere un caso di rigore e l’esistenza di un suo interesse privato prevalente a rimanere in Svizzera.

Recidiva e avvertimento

Considerato che l’aggressione del 4 dicembre 2021 era stata commessa dopo che il giovane aveva finito di scontare una precedente pena detentiva da soli tre mesi e che era stato avvisato dalla Segreteria di Stato della migrazione della possibilità di revoca dell’ammissione provvisoria in caso di una ulteriore condanna, la CARP «ha concluso che il ricorrente costituisce un pericolo per l’ordine pubblico e che l’interesse pubblico alla sua espulsione è prevalente rispetto al suo interesse privato di rimanere in Svizzera», scrivono i giudici di Losanna. Non va poi dimenticato, si legge sempre nella sentenza del Tribunale federale, che anche durante la detenzione il giovane iracheno ha dato prova di un comportamento rabbioso e violento, partecipando ad un accenno di rissa con altri detenuti e danneggiando la finestra della sua cella.

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