«Capisco l’esasperazione di chi abita a Chiasso»

«La sicurezza oggettiva a Chiasso è data. Non sono preoccupata, ma capisco perfettamente l’esasperazione di chi abita a Chiasso». Quelle appena riportate sono le parole della capodicastero Sicurezza della cittadina Sonia Colombo-Regazzoni. Parole dette all’indomani dell’interrogazione inoltrata al Municipio dai consiglieri comunali de Il Centro Giorgio Fonio e Mara Medici. I membri del Legislativo denunciano una situazione – quella legata alla microcriminalità – che sta preoccupando la cittadinanza. Nel testo si menzionano soprattutto episodi legati a furti e allo spaccio di sostanze stupefacenti e si chiede all’Esecutivo quali misure intenda implementare per frenare una situazione che – citiamo – sta diventando inaccettabile. Colombo-Regazzoni, non sostituendosi al Municipio al quale spetterà dare le risposte – ci concede qualche riflessione da capodiscastero. E premette: «Questo problema è presente anche in altre realtà del cantone. A Chiasso è un po’ più visibile perché la cittadina è un po’ più piccola». La nostra interlocutrice ribadisce di comprendere «la preoccupazione di chi vive giornalmente queste manifestazioni che poco o nulla hanno a che fare con la nostra realtà». Fa altresì presente, però, «che purtroppo non ci sono a disposizione le basi legali che permetterebbero alla polizia interventi più decisi». Per questo motivo il tema assume anche un’altra valenza: «È anche un problema di socialità». Il riferimento, in questo caso, è alle persone in una situazione di disagio a causa dell’uso di stupefacenti. «I tossicodipendenti sono seguiti dai servizi sociali, che fanno la loro parte – sottolinea Colombo-Regazzoni –. Un lavoro che però non sempre, o non in tutti i casi, riesce a portare a buoni risultati». Ad ogni modo, evidenzia la capodicastero, «il numero è davvero limitato. Di base sono persone che si trovano in piazza Indipendenza. La percezione è che siano sempre lì, tutti i giorni». Il numero, come detto, è limitato. Non la preoccupazione: «Si tratta di una quindicina di persone che creano un forte disagio sia in piazza che nel quartiere Soldini». E, tal proposito, «gli interventi di polizia sono regolari, queste persone sono seguite, ma più di tanto non si può fare».
«Per bene, ma non tutti»
Un altro tema, che più o meno in maniera ricorrente torna nella cittadina, è quello legato ai richiedenti l’asilo. Nello specifico quelli che, dati e comportamenti alla mano, causano qualche problema. Un tema ben noto alla capodicastero. «Una delle preoccupazioni riguarda il fatto che i richiedenti l’asilo sono presenti sul nostro territorio in un numero un po’ troppo elevato. Mi spiego: Chiasso non ha la massa critica per assorbirli. Essere una città con 50.000 abitanti è un conto, averne 8.000 è diverso». Senza entrare nel campo di possibili fraintendimenti, Colombo-Regazzoni spiega che «la maggior parte sono sicuramente persone per bene. Ma ci sono anche quelli problematici e, contrariamente a quanto ci era stato assicurato, non vengono adeguatamente presi a carico dalle autorità preposte. E così facendo i problemi sono, come visto, dietro l’angolo».