Progetto

Case, scuole e commerci: ecco come ti cambio l'agorà

Bellinzona, la realizzazione della fermata TiLo in piazza Indipendenza darà un volto moderno al comparto a ridosso della Murata e del castello di Montebello - I posteggi a cielo aperto della Cervia sostituiti da un’altra agorà - Rischio di incidenti «limitato» grazie allo spostamento degli scambi
© Rendering FFS
Alan Del Don
24.05.2024 06:00

Nel «cuore» di Bellinzona si svilupperà un comparto con contenuti amministrativi, scolastici, residenziali e commerciali. Nascerà attorno alla nuova fermata ferroviaria in piazza Indipendenza resa possibile dalla costruzione del terzo binario, opera da 200 milioni di franchi la cui licenza edilizia è stata contestata da due ricorsi inoltrati al Tribunale amministrativo federale da privati. La variante di Piano regolatore della futura area è in pubblicazione da mercoledì e lo rimarrà fino al 20 giugno. Entro il termine cittadini ed enti possono presentare osservazioni o proposte all’indirizzo del Municipio. Abbiamo spulciato la documentazione.

Patrimonio storico

Gli interventi previsti comporteranno «una mutazione importante dell’aspetto urbano in generale del luogo», sottolinea l’Esecutivo della capitale. Un comparto, oggi, poco utilizzato ma ricco di storia in virtù della presenza della Murata e del castello di Montebello nonché di edifici di pregio (come l’Istituto Santa Maria in via Nocca, costruito nel 1800) e del tessuto edilizio di fine Ottocento-inizio Novecento. «L’integrazione dei nuovi elementi infrastrutturali necessita di un’attenta lettura dei connotati storici e morfologici del territorio e mira ad una valorizzazione delle sue peculiarità monumentali, urbanistiche e paesaggistiche», si specifica nel rapporto di pianificazione, che prende spunto dal progetto elaborato oramai dieci anni fa dallo studio di architettura Baserga e Mozzetti di Muralto. Allo stato attuale il PR prevede per l’area delle «regole ben precise di sviluppo edilizio la cui approvazione risale agli anni Ottanta per la parte relativa al centro storico e al 2001 per quella edificabile circostante». I vincoli vigenti dovranno pertanto essere aggiornati, rivedendo e ricalibrando le potenzialità edificatorie. E consentendo, così, lo sviluppo a tappe.

Quel varco che si chiude

La prospettata fermata TiLo dietro piazza Indipendenza andrà in un certo senso a «ricucire» la zona. La proposta progettuale prospetta, da una parte, puntualizza l’Esecutivo, «un’edificazione urbana adeguata e rispettosa del tessuto». E, dall’altra, la valorizzazione della Murata, in primis con la chiusura del varco con accesso veicolare dell’autosilo della Cervia e la liberazione della vista in corrispondenza di due fondi. Queste ultime sono misure compensatorie volute dall’Ufficio federale della cultura.

Verranno altresì creati due percorsi pedonali; il primo, in vicolo Cusa, che dal salotto buono si (ri)collegherà ai quartieri Nocca e San Rocco e, il secondo, a sud, in corrispondenza di vicolo Von Mentlen. Vediamo ora, nel dettaglio, gli interventi principali. Sul lato di piazza Indipendenza - lungo via Cervia, per capirci, e tra via Bonzanigo ed il vicolo Von Mentlen, area oggi occupata dagli stabili comunali - si preconizza un’edificazione «a pettine» aperta verso il centro città con tetti a falde; si mira a creare un’alternanza di pieni e vuoti dando così vita a delle corti. Vedrà inoltre la luce un nuovo autosilo con 40 stalli pubblici che sostituiranno quelli a cielo aperto della Cervia; al loro posto sorgerà una piazza. A monte della fermata si suggerisce, per contro, uno sviluppo insediativo misto scolastico, residenziale ed amministrativo nonché la valorizzazione dell’Istituto Santa Maria.

Meno unità insediative

Capitolo contenibilità. In attesa delle delucidazioni del Cantone, la variante in pubblicazione non andrà ad incrementare il numero delle unità insediative (intese come unità abitative, lavorative e turistiche). La situazione attuale ne prevede 327, in prospettiva scenderanno a 259. La costruzione del terzo binario ridurrà infatti le superfici edificabili, mentre alcuni complessi verranno demoliti per impreziosire lo spazio nei pressi della cinta muraria. Eccoci, in conclusione, agli aspetti ambientali. Uno: le probabilità di un incidente ferroviario grave vengono ridotte grazie allo spostamento di alcuni scambi verso Giubiasco. Due: per quanto riguarda i rumori «non vi è un particolare aggravio». Tre: per le radiazioni non ionizzanti le FFS hanno individuato delle misure tecniche per limitare le immissioni alle zone limitrofe alla ferrovia

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