Cassarate da riqualificare: buone e cattive notizie

Il progetto per la riqualificazione del Cassarate viaggia a due velocità. Una parte, quella del tratto compreso tra il ponte di Valle e lo stadio, procede ora a un ritmo sostenuto dopo aver accumulato un po’ di ritardo. L’altra parte, che va dallo stadio fino alla passerella del parco Ciani (denominata lotto 2) e che era stata presentata in pompa magna dal Cantone (oltre ad aver visto il coinvolgimento di alcuni allievi del liceo di Lugano), è andata a sbattere contro la nuda e cruda realtà dei fatti: bello il progetto, importanti le ricadute per la popolazione, ma le casse comunali non possono reggere, adesso, questo onere finanziario.
La partecipazione di Lugano a questa parte del progetto (il totale ammonta a oltre una ventina di milioni) parrebbe quindi troppo alta. Di quanto stiamo parlando? Bella domanda. Il Cantone aveva sì presentato il progetto definitivo alla Città, che è dall’anno scorso sul tavolo dei servizi cittadini per le osservazioni del caso (quindi è suscettibile di qualche modifica), ma nei contenuti non vengono indicati quali parti d’opera potrebbero godere di un sussidio e quali, invece, saranno a carico del Comune. In buona sostanza, «non ci hanno comunicato la chiave di riparto», specifica la capodicastero Spazi urbani, Karin Valenzano Rossi. I Servizi cittadini hanno quindi rispedito al mittente il dossier chiedendo di precisare meglio questi aspetti.
«Riflessione sulle priorità»
Allo stato attuale, quindi, non è dato sapere la partecipazione economica di Lugano, se siano state apportate modifiche al progetto definitivo oppure se, visti i probabili costi poco sostenibili attualmente a piano finanziario, si stia pensando a una variante per rendere fattibile l’esecuzione. In aggiunta, non si sa neanche chi sarà l’ente realizzatore (la Città o il Consorzio Valle del Cassarate?). La capodicastero si dice «preoccupata» principalmente perché la Città deve seriamente iniziare a fare «una riflessione sulle priorità, sia sugli investimenti sia sulla gestione corrente per poter dare spazio ai progetti strategici». E il progetto del Cassarate «deve rientrare in questa riflessione». «Il disegno è molto bello e importante per tutta la riqualificazione e la fruibilità del fiume – prosegue –, ma la Città deve prima riuscire ad assolvere i compiti già agendati e finanziarli in modo sostenibile. Siamo svantaggiati, perché è il Cantone che porta avanti il progetto ma le tempistiche si scontrano con la realtà dei fatti».
La parte a monte del fiume – che prevede anche la rinaturazione del riale Ligaino e la creazione della «piazza sul fiume» –, invece, ora ha tutte le carte in regola per passare alla fase esecutiva. È stato identificato il progettista, che nei prossimi mesi si chinerà sull’allestimento dei piani definitivi. Uno degli scogli da superare per passare dalle parole ai fatti era l’espropriazione del terreno che ospita il MAT. «Verso giugno dell’anno prossimo vorremmo iniziare il cantiere indipendentemente dal MAT – ci dice il direttore CVC, Massimiano Soldati –. Ci sarà la possibilità di arginare la particella che ospita il centro artistico e intervenire come ultima tappa». I costi di intervento per questa parte di Cassarate (denominata lotto 1) ammontano a 12,6 milioni di franchi e il committente è il CVC, ma ci sono parti dell’opera gestite dall’Agenzia NQC e dalla Città.

