Castione, "bocciata" la Planzer

BELLINZONA - Vorrebbe creare a Castione 120 posti di lavoro. E costruire uno stabilimento da quasi 70 milioni di franchi. Usiamo il condizionale perché l'insediamento in zona industriale della Planzer Transport SA (ditta specializzata in logistica, trasporto e supporto, la cui sede ticinese è a Bioggio) è decisamente in salita. Il Municipio ha negato il 24 agosto la licenza edilizia preliminare alla M Two Solution di Pregassona, che nella nostra regione ha già realizzato la Manor di Sant'Antonino ed il Garage Pasta di Cadenazzo. Contro la decisione dell'Esecutivo (che segue il preavviso negativo, vincolante, dei Servizi generali del Dipartimento del territorio) è data facoltà di ricorrere al Consiglio di Stato entro fine settembre.
Uno stabile alto oltre 16 metri
La motivazione principale che ha spinto dapprima il Cantone ad opporsi e poi l'autorità comunale a bocciare il progetto è il fatto che il centro logistico (20 mila metri quadrati per un'altezza di oltre 16 metri) contrasta con il Piano regolatore (PR) in vigore e con quello futuro. Sia oggi sia domani, insomma, per la Planzer non c'è – a livello pianificatorio – la possibilità di costruire a Castione. Attualmente i fondi sono inseriti in zona industriale J1, ovvero in un'area adibita alla produzione. Ciò che non è il caso per l'azienda presente a Taverne e Balerna. La variante di PR accolta dalla popolazione il 14 aprile 2013 (e che verrà approvata dal Governo nelle prossime settimane) prevede invece una destinazione per attività produttive e nel settore delle nuove tecnologie e della ricerca. «Né la zona industriale in vigore, né la zona lavorativa in divenire, prevedono espressamente che in questa zona possano insediarsi centri logistici», taglia corto l'Ufficio della pianificazione locale. Come se non bastasse, puntualizzano i funzionari cantonali, la Planzer vorrebbe pure realizzare un raccordo ferroviario per meglio servire la ditta. Anche questo non è possibile, in quanto una simile infrastruttura andrebbe implementata prima nel PR, «ciò che non è il caso nella fattispecie».