Il caso

C'è un gufo che viaggia... come un treno

Officine FFS di Castione: a nord del futuro stabilimento è presente un'area di nidificazione del rapace notturno - L'ex regia ha dovuto adottare misure particolari
Alan Del Don
16.05.2022 06:00

La zona industriale di Castione è il suo territorio di caccia. Lì, proprio lì, dove sorgeranno le future Officine. Il gufo reale è un vicino di casa di cui le Ferrovie avrebbero volentieri fatto a meno. Ma non si può chiudere un occhio... di fronte a quegli occhioni immobili, perché il Bubo bubo (questo il suo nome scientifico) in Ticino è viepiù una mosca bianca. Tanto da essere considerata una specie prioritaria, secondo la definizione tecnica. A nord dell’avveniristico stabilimento produttivo è presente un’area di nidificazione. Non sarà toccata direttamente dall’impianto, tuttavia quest’ultimo occuperà una parte del territorio prediletto dal rapace notturno. Dove si nutre, per intenderci, quando dalla parete rocciosa situata ad est della strada cantonale parte in picchiata alla ricerca di prede (topi, pipistrelli e piccoli mammiferi, in primis) all’alba ed al crepuscolo.

Il corridoio faunistico

Già nel rapporto esplicativo del Piano settoriale dei trasporti relativo alla scheda 6.1 (quella inerente Bellinzona) elaborato da Berna, si faceva cenno alla presenza del Bubo bubo ed al suo territorio di caccia. Le Ferrovie hanno preso a cuore la questione, adottando dei provvedimenti quali la posa di piante ad alto fusto nell’area adibita a parcheggio. Tra le principali cause di morte del gufo reale, infatti, figurano l’impatto con i treni (e con le automobili) e la folgorazione a seguito della collisione con le linee elettriche e i fili metallici.

Non dimentichiamo inoltre che il comparto di Castione è pure interessato dal corridoio faunistico di importanza cantonale. Tanto che l’Ufficio federale dei trasporti, su questo punto, aveva preferito la soluzione dell’ex Monteforno di Giornico per il minore impatto su flora, fauna e biotopi. Come spiegato dai progettisti in occasione della recente serata informativa, sono state studiate delle misure atte a mitigare la realizzazione dello stabilimento e rispettose dell’ambiente circostante che soddisfano l’autorità superiore. Citiamo il giardino pensile sul tetto, la creazione di zone umide nell’area golenale del Ticino e la rivitalizzazione del ruscello Moliègh che consentirà di dar vita ad un collegamento ecologico con il fiume per la fauna fluviale. Sempre stando ai responsabili delle FFS, l’opzione scelta da questo punto di vista non ha sollevato obiezioni da parte del WWF e delle altre associazioni nonché dei diversi gruppi di interesse interpellati.

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